Recensione
D.Gray-man
10.0/10
Chi dice che gli shounen sono tutti uguali, noiosi, con combattimenti fotocopia e hanno come protagonista uno stereotipo vivente, non ha decisamente mai letto D.Gray-man.
Innanzitutto, Allen è un personaggio splendido: strano e un po' inquietante ad una prima occhiata; buono,gentile ed educatissimo alla seconda; malinconico,riservato e sfuggente alla terza. Allen Walker, quindi, non è facile da inquadrare, ma un indizio del suo modo di agire e pensare ce lo può dare il suo stesso cognome: Walker, "camminatore". Infatti non si fermerà mai, come promesso a Mana, suo padre adottivo. Nonostante tutte le difficoltà, le sconfitte (che quando avvengono sono davvero devastanti) e dubbi che lentamente vengono a crearsi intorno a lui, Allen non si ferma mai, si tiene tutto dentro, alle altre persone mostra solamente un sorriso. Quel sorriso che vuole nascondere il dolore, ma da cui traspare tutta la sua bontà; la forza per andare avanti non la prende solamente dalla promessa fatta al padre e tanto meno dai compagni (soprattutto all'inizio), ma dal desiderio di salvare i suoi stessi nemici, che siano essi Akuma, Noah o quant'altro.
Anche gli altri esorcisti hanno il loro carattere e non mancheranno certo di dimostrarlo.
Linalee, che quasi egoisticamente mette il bene dei suoi compagni al di sopra della salvezza dell'intero mondo, che per loro combatte sempre con tutte le sue forze (che non sono poche) rinunciando a piangersi addosso e ad arrendersi.
Lavi, che all'inizio sembra sereno e trasparente come l'acqua, si dimostra invece tormentato da mille dubbi: sull'essere il successore di Bookman e contemporaneamente un esorcista, la difficoltà di gestire le responsabilità differenti ed a volte inconciliabili che i due ruoli comportano, il riuscire a sentirsi davvero un compagno nonostante l'imparzialità che il"registrare la storia" esige.
Kanda, infine, che sembra il più imperscrutabile di tutti, si rivelerà, andando avanti con la storia, il più semplice da comprendere e quello che rivelerà più sorprese. Il suo comportamento di "chiudersi a riccio", di non pensare mai più del necessario, non vedere mai oltre la missione, tutto per non farsi male di nuovo.
Oltre agli esorcisti ci sono poi gli immancabili antagonisti che qui, però, dimostrano di avere una complessità ben sopra la media.
I Noah hanno famiglia, amici, potere politico, economico e soprannaturale, una storia millenaria alle spalle e non sono sicuri al 100% di vincere la guerra che loro stessi hanno cominciato. Se aggiungiamo il fatto che sono estremamente affascinanti, circondati costantemente da un alone di mistero e nonostante questo riescono ad avere degli atteggiamenti indubbiamente umani e divertenti, viene fuori un mix da cui escono dei personaggi ed avversari veramente incredibili.
Passando finalmente al lato tecnico dico solamente una cosa: adoro il disegno della Hoshino. Adoro il fatto che cambi velocemente, senza sosta, sembra quasi che segua il cambiamento e l'andamento dei personaggi e della storia.
Sinceramente vi consiglio di provare a leggerlo se vi piacciono le belle storie, quelle pensate e costruite con la testa, dove niente è buttato lì a caso.
Leggetelo, merita veramente tanto.
Innanzitutto, Allen è un personaggio splendido: strano e un po' inquietante ad una prima occhiata; buono,gentile ed educatissimo alla seconda; malinconico,riservato e sfuggente alla terza. Allen Walker, quindi, non è facile da inquadrare, ma un indizio del suo modo di agire e pensare ce lo può dare il suo stesso cognome: Walker, "camminatore". Infatti non si fermerà mai, come promesso a Mana, suo padre adottivo. Nonostante tutte le difficoltà, le sconfitte (che quando avvengono sono davvero devastanti) e dubbi che lentamente vengono a crearsi intorno a lui, Allen non si ferma mai, si tiene tutto dentro, alle altre persone mostra solamente un sorriso. Quel sorriso che vuole nascondere il dolore, ma da cui traspare tutta la sua bontà; la forza per andare avanti non la prende solamente dalla promessa fatta al padre e tanto meno dai compagni (soprattutto all'inizio), ma dal desiderio di salvare i suoi stessi nemici, che siano essi Akuma, Noah o quant'altro.
Anche gli altri esorcisti hanno il loro carattere e non mancheranno certo di dimostrarlo.
Linalee, che quasi egoisticamente mette il bene dei suoi compagni al di sopra della salvezza dell'intero mondo, che per loro combatte sempre con tutte le sue forze (che non sono poche) rinunciando a piangersi addosso e ad arrendersi.
Lavi, che all'inizio sembra sereno e trasparente come l'acqua, si dimostra invece tormentato da mille dubbi: sull'essere il successore di Bookman e contemporaneamente un esorcista, la difficoltà di gestire le responsabilità differenti ed a volte inconciliabili che i due ruoli comportano, il riuscire a sentirsi davvero un compagno nonostante l'imparzialità che il"registrare la storia" esige.
Kanda, infine, che sembra il più imperscrutabile di tutti, si rivelerà, andando avanti con la storia, il più semplice da comprendere e quello che rivelerà più sorprese. Il suo comportamento di "chiudersi a riccio", di non pensare mai più del necessario, non vedere mai oltre la missione, tutto per non farsi male di nuovo.
Oltre agli esorcisti ci sono poi gli immancabili antagonisti che qui, però, dimostrano di avere una complessità ben sopra la media.
I Noah hanno famiglia, amici, potere politico, economico e soprannaturale, una storia millenaria alle spalle e non sono sicuri al 100% di vincere la guerra che loro stessi hanno cominciato. Se aggiungiamo il fatto che sono estremamente affascinanti, circondati costantemente da un alone di mistero e nonostante questo riescono ad avere degli atteggiamenti indubbiamente umani e divertenti, viene fuori un mix da cui escono dei personaggi ed avversari veramente incredibili.
Passando finalmente al lato tecnico dico solamente una cosa: adoro il disegno della Hoshino. Adoro il fatto che cambi velocemente, senza sosta, sembra quasi che segua il cambiamento e l'andamento dei personaggi e della storia.
Sinceramente vi consiglio di provare a leggerlo se vi piacciono le belle storie, quelle pensate e costruite con la testa, dove niente è buttato lì a caso.
Leggetelo, merita veramente tanto.