Recensione
Be Free!
9.0/10
Recensione di cercastorie
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Questa prima opera di Egawa dovrebbe essere letta da tutti gli appassionati di manga, perché è un qualcosa di molto particolare.
Andando con ordine, i disegni sono tipici di Egawa, ma ancora un po' acerbi facendo un confronto con le sue opere più recenti; non vengono tralasciati i particolari, e gli sfondi non sono per niente trascurati, come invece avviene (volutamente) in Deadman.
La caratterizzazione dei personaggi è molto accurata dal punto di vista psicologico, ed è qui che si può inoltre notare una delle particolarità di questo manga: il protagonista, Akira Sasanishiki, è si ben caratterizzato, ma fino alla fine dell'opera resta su di lui un alone di mistero, quel pizzico di imprevedibilità che fa pensare al lettore di non conoscerlo a fondo, e di non sapere cosa stia pensando in determinate situazioni, anche a causa di sue azioni e comportamenti apparentemente insensati.
Sicuramente un seinen più che uno shounen, affronta argomenti che spaziano dal comico al sociale fino al metafisico, le scene erotiche non sono mai fini a se stesse, e per essere più precisi gli eccessi e le situazioni paradossali non sono mai inserite a caso, ma fanno parte di un disegno più ampio che può essere compreso solo dopo aver completato la lettura di quest'opera.
Come ho già detto i temi affrontati sono diversi: in linea generale la narrazione è inserita in una cornice di comicità, infatti non mancheranno divertenti gag e risate nel corso di tutta la storia, ma la grande qualità di questo manga sta proprio nel fatto che l'umorismo è accompagnato da una mirata denuncia sociale e da profonde considerazioni implicite sulla natura umana (implicite perché spesso sarà il lettore a doverle captare). Per capire a fondo il significato di Be Free! sarebbe necessario leggerlo almeno 2 volte, e dare un'occhiata alla nota finale dell'ultimo volume (che personalmente mi ha aiutato molto).
Un'opera che in Italia non ha goduto del successo che a mio avviso avrebbe meritato, considerando il fatto che ha ispirato Tōru Fujisawa nella composizione del celebre G.T.O. (si possono notare infatti numerose analogie).
Concludo scrivendo che senza dubbio Be Free! può essere considerato un capolavoro, proprio in virtù della varietà dei temi trattati, e della storia appassionante.
Andando con ordine, i disegni sono tipici di Egawa, ma ancora un po' acerbi facendo un confronto con le sue opere più recenti; non vengono tralasciati i particolari, e gli sfondi non sono per niente trascurati, come invece avviene (volutamente) in Deadman.
La caratterizzazione dei personaggi è molto accurata dal punto di vista psicologico, ed è qui che si può inoltre notare una delle particolarità di questo manga: il protagonista, Akira Sasanishiki, è si ben caratterizzato, ma fino alla fine dell'opera resta su di lui un alone di mistero, quel pizzico di imprevedibilità che fa pensare al lettore di non conoscerlo a fondo, e di non sapere cosa stia pensando in determinate situazioni, anche a causa di sue azioni e comportamenti apparentemente insensati.
Sicuramente un seinen più che uno shounen, affronta argomenti che spaziano dal comico al sociale fino al metafisico, le scene erotiche non sono mai fini a se stesse, e per essere più precisi gli eccessi e le situazioni paradossali non sono mai inserite a caso, ma fanno parte di un disegno più ampio che può essere compreso solo dopo aver completato la lettura di quest'opera.
Come ho già detto i temi affrontati sono diversi: in linea generale la narrazione è inserita in una cornice di comicità, infatti non mancheranno divertenti gag e risate nel corso di tutta la storia, ma la grande qualità di questo manga sta proprio nel fatto che l'umorismo è accompagnato da una mirata denuncia sociale e da profonde considerazioni implicite sulla natura umana (implicite perché spesso sarà il lettore a doverle captare). Per capire a fondo il significato di Be Free! sarebbe necessario leggerlo almeno 2 volte, e dare un'occhiata alla nota finale dell'ultimo volume (che personalmente mi ha aiutato molto).
Un'opera che in Italia non ha goduto del successo che a mio avviso avrebbe meritato, considerando il fatto che ha ispirato Tōru Fujisawa nella composizione del celebre G.T.O. (si possono notare infatti numerose analogie).
Concludo scrivendo che senza dubbio Be Free! può essere considerato un capolavoro, proprio in virtù della varietà dei temi trattati, e della storia appassionante.