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Sull'onda del delizioso <em>My Girl</em> non ho potuto fare a meno di leggere anche questo manga dal nome impronunciabile per un non nippofono. La trama è riportata nella scheda, quindi non serve ripetersi, panche perché poi effettivamente non succede molto altro. Cosa quindi per giustificare un voto così alto? Nulla, a parte il fatto che si tratti di una storia delicata, ben raccontata e ben illustrata, dolcissima e dolorosa.

Parlando di esperienza personale, non avevo pianto così tanto da quando ho visto <em>Big Fish</em> di Tim Burton. Lo si legge velocemente, non perché sia brevissimo (già è invitante che si tratti di un volumetto unico) ma perché la narrazione è assolutamente priva di punti morti e trascinante; finita una pagina non vedi l'ora di come sarà quella dopo, e finito un capitolo non vedi l'ora di come sarà il successivo, sperando che non finisca mai tant'è dolce il connubio tra tragedia e poesia che va a delinearsi in questo bellissimo manga.

Se già <em>My Girl</em> è stato un delizioso ed oculatissimo acquisto per il mercato italiano non posso che augurarmi una rapida (sigh!) edizione da qualche casa editrice della penisola. Da tenere sulla scrivania, da leggere e rileggere.