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Spinta dalla curiosità di leggere un manga leggero e poco impegnativo, mi sono gettata su Honey & Honey Drops senza pensarci molto. Dopo aver letto a grandi linee la trama e constatato che i disegni non erano poi tanto male, avevo deciso di comprarlo.

Non dico che mi aspettassi molto da un manga del genere. Già leggendo di che parlava un'idea me l'ero fatta. La storia parla di Yuzuru, una ragazza per nulla ricca, che decide di inscriversi all'istituto privato Hojo, dove vige uno strano sistema scolastico: i figli dei ricconi che ne fanno parte possono prendere come "balia" uno meno ricco e, in cambio dei servigi, quello gli paga la retta scolastica. La protagonista allora si ritrova controvoglia a fare da schiavetta (perché altro non è) di un viziatissimo ragazzino di nome Kay, che la molesta per gioco (per gioco, eh?) per tutta la durata delle lezioni e anche più.
Ma non avrebbe l'etichetta di Shojo manga se non ci si metteva dentro un po' di smancerie romantiche: e così Kay e Yuzuru si ritrovano senza una logica ad amarsi, contesi da un mucchio di altri personaggi (inutili e sconosciuti) che mirano a separarli!

Come già detto, io non mi aspettavo nulla da questo manga, ma nonostante questo è riuscito a deludermi lo stesso: svolgimento prevedibile e monotono, vicende ai limiti dell'assurdo (cioè, Yuzuru fa la doccia in camera di uno sconosciuto con la porta aperta?), personaggi noiosi e alquanto mal approfonditi e disegni non sempre ben fatti (le mani maschili sembrano salsiccioni giganti).
Una delle cose che mi ha lasciata perplessa è la materialità e la superficialità dei genitori che arrivano addirittura a vendere la figlia per i soldi. Non è per niente bello.
In conclusione, questo manga non mi ha fatto né caldo né freddo; l'ho comperato nella vana speranza di leggere qualcosa di alternativo ai classici shojo manga pieni di smielatezze, ma a quanto pare così non è stato.