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Non sono d'accordo con molti dei miei colleghi recensori.
Possiedo tutti i numeri di Dai e devo dire che la banalità del fumetto non risiede solo nella radice videoludica o semplicemente perché risale agli anni '80 (vogliamo elencare tutte le opere degli anni '80 più mature e meno banali di Dai?), ma bensì nella semplicità di idee degli autori, che non riescono mai a far decollare la storia in una epicità spesso ricercata in questo genere di shounen fantasy.

Dai la grande avventura fa parte della saga Dragon Quest, caratterizzata da protagonisti eroici e classici nemici da sconfiggere. Dai è un ragazzino di 12 anni, cavaliere del drago destinato assieme ai suoi compagni nonché amici a difendere il mondo dal perfido Hadler.
Nonostante questa opera presenti un disegno piuttosto infantile, il tratto è di tutto rispetto che va di numero in numero migliorando sempre di più fino alla maturità finale sia del protagonista che del disegno. I testi e i dialoghi sono semplici, con frequenti gag comiche tra i personaggi. Punto a favore del fumetto è la caratterizzazione dei personaggi, davvero egregia. Peccato che il fumetto tende ad annoiare dopo qualche numero, rinnovando di continuo nemici e personaggi ma sempre con lo stesso ritmo. Io ovviamente l'ho letto tutto e nonostante verso la fine la storia prende anche quella direzione epica di cui il genere ha bisogno come il pane, il fumetto nel complesso stenta a farsi rileggere una seconda volta.
Consigliato ai fan dei fantasy classici che vogliono un eroe con la E maiuscola, non è il mio caso.