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6.0/10
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Yuko Osada si riconferma in questo ultimo lavoro uno dei disegnatori più talentuosi del panorama giapponese, con i suoi disegni puliti e le sue scene di azione veloci.
Il manga che andrò a recensire oggi è Tribal 12, testimone a mio parere delle ceneri del brillante e dinamico Toto (opera precedente di buon successo), dico testimone perché dal precedente figlio prende molte idee, come il potere degli animali e lo stile nelle metamorfosi articolari di braccia o gambe come armi potentissime per sconfiggere enormi nemici.

La storia narra di una ragazzina che dopo una grave perdita sentimentale si ritrova tra le mani una scoperta sensazionale, ovvero la possibilità di modificare la materia a proprio piacimento annullando le leggi della fisica, tutto questo basato sui desideri di una persona.
Purtroppo l'esperimento finale si trasforma in un disastro e tutte le particelle esplodono infestando completamente il pianeta. Nascono così i "giganti", degli esseri senza coscienza con l'unico scopo di distruggere il pianeta, e si scoprono così delle persone in grado di controllare queste particelle di metafisica e queste persone fanno parte di una squadra nominata "twelve".

Personalmente non impazzisco per Osada, o almeno non fa parte dei miei autori preferiti, nonostante riconosca il suo talento nel disegno e la sua fantasia nel caratterizzare estremamente i propri personaggi.
Il fumetto riprende molto le idee di Toto, che non ho apprezzato comunque neanche quello. Sarò impopolare lo so, ho letto recensioni molto positive su questo shounen e mi dispiace andare controcorrente. Sono arrivato al terzo numero che già sapevo come finiva, sapevo già dal secondo numero chi era il nemico finale (basta un po di logica) e immaginavo già da tempo chi potesse essere realmente Oz. Scene di azione belle ma troppo sbrigative, non sono riuscito ad affezionarmi a nessun personaggio forse per colpa dei 3 numeri, ma spesso mi è capitato ad affezionarmi a personaggi che sono apparsi per poco tempo. Non in questo caso.
Le scene comiche sono carine ma trovo che le espressioni che Osada riesce a ricreare non sono poi così esilaranti.

Concludo consigliando a tutti gli stimatori di Osada questo lavoro ben fatto, ben confezionato e che presenta tutte le caratteristiche del suo autore. Personalmente trovo in giro di meglio.