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9.0/10
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Sinceramente non capisco perché passi così inosservato questo manga, che è sicuramente uno dei migliori shonen che abbia mai letto in assoluto. Nettamente superiore a mio modo di vedere di molti altri shonen odierni ed istericamente idolatrati. Sicuramente la lettura è leggera e non eccessivamente impegnata ma è pur sempre uno shonen, seppur alcuni temi trattati e la crudezza di certe immagini possano far pensare ci si trovi davanti ad un seinen.

La storia è un susseguirsi di colpi di scena praticamente ininterrotto dall'inizio alla fine: un'associazione segreta, cinica e senza scrupoli, trama nell'ombra da ormai decine di anni ed ha come scopo finale un evoluzione artificiale dell'uomo tramite vari progetti. Il più importante di questi, il progetto ARMS, coinvolge i nostri protagonisti, che fino ad allora erano normalissimi liceali giapponesi.
L'intreccio è assai complicato e non sarebbe affatto semplice farne anche un breve riassunto. Tuttavia la storia ha una fluidità incredibile proprio grazie ai suoi continui colpi di scena. Combattimenti e power-up si susseguono di numero in numero ma senza mai cadere nella banalità o in una squallida ripetitività. Caratteristica essenziale della storia è sicuramente la spietatezza degli antagonisti e, in contrasto, il forte legame di amicizia dei protagonisti (un classico). In particolare il sentimento amoroso che lega il protagonista principale, Ryo Takatsuki, alla consueta amica d'infanzia, Katsumi Akagi, sarà il filo conduttore di tutta la storia.

Sebbene da queste mie ultime frasi possa sembrare tutt'altro che originale, la storia si accenderà subito tenendovi con il fiato sospeso fino alla sua conclusione. Diciamo che parte abbastanza piano, anche se la sua bellissima grafica lo fa apprezzare sin dall'inizio, ma dal terzo numero in poi non vi lascerà mai delusi. Il finale ha presentato qualche perplessità tra i miei amici perché, detto chiaramente, pareva che l'autore volesse allungare il brodo (pratica abbastanza consueta in molti shonen che finiscono per diventare prevalentemente un fenomeno commerciale). Ma dopo averlo letto e riletto, consumato direi, sono arrivato alla conclusione che non siamo di fronte ad un prolungamento della storia a solo scopo di continuare a vendere copie agli ormai fedeli fan. Il finale è tutto sommato coerente con la linea tenuta per 22 numeri e non del tutto scontato, con addirittura una chicca finale.

Oltre ad una trama avvincente ed originale questo fumetto ha (come accennavo) un disegnatore eccezionale che si adatta perfettamente al tema fantascientifico della storia. Uno stile preciso, netto e pulito come pochi se ne vedono in giro ancora oggi. Non a caso Ryoji Minagawa ha anche vinto il premio Shogakukan per questo suo lavoro. Sicuramente uno dei miei disegnatori preferiti.

Insomma questo manga ha tutto il necessario per poter essere definito un piccolo gioiello che forse è passato sotto i nostri occhi un po' troppo silenziosamente. A parer mio (so che sto rischiando grosso con questa affermazione) è perfino superiore del precedente lavoro di Minagawa, Spriggan, universalmente giudicato un ottimo manga non solo dai lettori di ARMS.
Stra-consigliato a tutti i lettori di fumetti in generale.