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“Tanto, tanto tempo fa, prima che ci fosse qualsiasi forma di vita sul suolo o nel mare, le tre Dee dorate discesero sulla caotica terra di Hyrule. Din, la dea del potere, la cui forza risiede nel fuoco di cui si servì per forgiare la terra rossa. Nayru, la dea della saggezza, che bagnò la terra nel suo giudizio e creo ordine dal caos. E Farore la dea del coraggio, che dal suo grande cuore elargì la vita a chi mantenesse l’ordine nel mondo. Quando tutto ciò venne portato a compimento e fu tempo che le tre Dee ritornassero nei cieli, esse lasciarono una piramide d’oro – la Triforza - e la terra circostante divenne il Sacro Reame.“
Akira Himekawa - Zelda Ocarina of time

Sono usciti da poco i primi tre capitoli del manga di Akira Himekawa ispirato ai videogiochi di Zelda editi da J-pop. I primi due titoli sono “Ocarina of Time” (2 volumi) e “A link to the past” (volume unico).

La serie vuole essere un omaggio a uno dei videogiochi più famosi di tutti i tempi: Ocarina of time per Nintendo 64 (straordinario n.d.r) è stato premiato nel 1998 come miglior gioco dell’anno dall'Academy of Interactive Arts and Sciences. Proprio sulla storia di quest’ultimo gioco si basa il manga riportando abbastanza fedelmente il plot originale ma arricchendolo di nuove prospettive finalizzate a una narrazione organica della vicenda: l’inizio è leggermente diverso per dare più spessore al racconto, anche il primo incontro con Zelda avviene in modo inaspettato e questo permette di caratterizzare meglio i personaggi dando loro una personalità ben definita che, per ovvie ragioni, nel videogioco non è possibile cogliere fino in fondo. La storia scorre bene e con un filo logico anche se molte parti sono tagliate o passaggi importanti liquidati in poche pagine (solo per Ocarina of time avrebbero potuto tranquillamente scrivere venti volumi). ciò non toglie che quello che è stato fatto è elegante. Ad ogni pagina si ritrovano personaggi indimenticabili descritti con la giusta enfasi: Saria, Malon, Epona… seppur con qualche new entry giusto per dare un pizzico di novità alla narrazione. Nel secondo volume di Ocarina ci sono anche due Bonus Story abbastanza godibili ma non particolarmente interessanti: “Skull Kid e la maschera” (chiaro riferimento a Majora’s Mask altro videogioco del 2000 per Nintendo 64 n.d.r) e “Rouru dei Watarra”.
Consigliato a tutti coloro che sono cresciuti con il videogioco di Zelda. Un po' meno agli altri.