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10.0/10
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"Caro Fratello", il cui vero titolo è "Oniisama e...", è un'opera di formazione e di crescita di una delle autrici più talentuose del fumetto giapponese: Riyoko Ikeda.
A differenza delle altre sue storie, la Ikeda non ci mette di fronte a fatti storici, non ci sono rivoluzioni in atto o guerre da combattere e lo scenario in cui si svolge il tutto non è quello europeo bensì il Giappone degli anni '70, più specificatamente quello dell'istituto femminile Seiran Gakuen.

La protagonista, Nanako Misonoo, è una ragazza ingenua e ancora ignara di come va la vita che, già a partire dall'inizio dell'opera, decide di trattenere un rapporto epistolare con un giovane professore conosciuto ad alcuni corsi, che nelle lettere chiamerà "fratello". Tuttavia la vita tranquilla che si era prospettata la giovane sarà soltanto un'utopia, appena arrivata all'istituto Seiran farà la conoscenza di alcune personalità particolari tra cui Shinobu, una ragazza diffidente nei riguardi del genere maschile, Saint Just, Kaoru e Lady Miya. Quest'ultima è a capo del Sorority Club, un circolo molto illustre della scuola a cui solo le ragazze di alto rango possono partecipare, che però accetterà Nanako come nuovo membro, suscitando lo scandalo delle altre ragazze dell'istituto poiché la nostra protagonista non ha origini altolocate.

La trama parte più o meno dal "plot" citato sopra: dalle premesse può sembrare una storia banale che ruota intorno al club e alla gelosia delle ragazze, tuttavia in quest'opera ci sono personaggi talmente indimenticabili e caratterizzati così dannatamente bene nonostante la brevità della storia che rendono questo manga una piccola gemma.

Tra i personaggi infatti troviamo prima di tutto Nanako, che rappresenta un po' lo stereotipo della protagonista dei manga di quel periodo: è spropositatamente ingenua, cerca di vedere sempre il lato buono nelle persone che la circondano e presenta un carattere pacato. Essendo tuttavia la protagonista, allaccerà legami importanti con le altre ragazze dell'istituto; la troviamo infatti in un primo momento molto legata a Shinobu, ragazza che sembra provare un'attrazione carnale nei suoi confronti, ma soprattutto stringerà un rapporto molto particolare con Saint Just.
Saint Just, insieme a Kaoru, è uno dei personaggi più ambigui dell'opera intera, è oggetto del desiderio di tutte le studentesse del Seiran che, è importante ricordare, non avendo figure maschili di rifermento su cui poter fantasticare si innamorano delle ragazze più androgine.
Questo personaggio, di cui Nanako stessa si infatua, è a parer mio quello maggiormente caratterizzato, fa trasparire la propria sofferenza suscitando pena nel lettore, che gli si affezionerà sperando che le cose per lei si possano aggiustare.

La già citata Kaoru è invece un personaggio più ottimista, fiducioso nei confronti della vita ma anche molto enigmatico; all'inizio della storia si sa infatti che ha perso un anno scolastico a causa di una grave malattia che ha avuto e che ha da poco ripreso gli studi. Benché sia lei sia Sain Just abbiano un aspetto abbastanza maschile, sono due personaggi completamente diversi, che nutrono desideri opposti: la prima, per fatti che si verranno a sapere successivamente, è molto attaccata alla vita, la seconda al contrario non riesce a vivere serenamente e abusa costantemente di farmaci.
Ovviamente anche la fredda e apparentemente insensibile Lady Miya giocherà un ruolo importante nella storia, scopriremo infatti le sue paure e le sue debolezze e anche lei come le altre ragazze ci apparirà molto fragile.

L'edizione che ci viene presentata da Star Comics consta di 4 volumetti in formato sottiletta, tuttavia consiglio a chi vuole provare quest'opera di aspettare la nuova edizione più fedele che sarà pubblicata dalla Goen.
È un manga che senz'altro si merita un bel 10, un voto che personalmente attribuisco a pochissime opere che reputo davvero di valore e che mi hanno lasciato qualcosa di indelebile dentro, lo consiglio a chi vuole conoscere un'altra Ikeda, diversa da quella delle Rose di Versailles e dalla Finestra di Orfeo.