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7.0/10
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Parlare di ZombiePowder senza parlare di Bleach, è come mangiare una brioche senza accompagnarla ad un cappuccino.
Se non fosse stato per un'ipotetica entità X infatti, oggi saremmo qui a parlare dei tre big di Jump definendoli coi nomi di One Piece, Naruto e ZombiePowder, avremmo una serie di videogiochi per PSP tutti uguali chiamati ZombiePowder: Heat the Soul, e ci appresteremmo a mettere le mani sul nuovissimo ZombiePowder: Soul Ignition, un bel beat'em'up da nostalgici pronto a girare sulle nostre PS3, magari mentre sul nostro iPod girano le opening dell'anime di ZombiePowder prodotte dai vari UVERworld, Aqua Timez e HIGH and MIGHTY COLOR.
Se non sapete di cosa parlo, vuol dire che non vi siete mai interessati a Bleach, e se non vi siete mai interessati a Bleach, non ha senso che siate qui a leggere questa recensione, perché non ha senso che vi avviciniate a quella che, a tutti gli effetti, non è che una beta del manga che darà poi la gloria a Tite Kubo.
Io dico una beta dal potenziale quasi più grande di quello che poi è stata la matrice che ha dato vita a Bleach, altri dicono il contrario, fatto sta che non potremmo mai saperlo. Così come non potremo mai sapere i veri motivi dell'interruzione del manga: c'è chi dice che fu un flop in patria, ma in quel caso non mi spiegherei il successo di un manga praticamente identico come Bleach solo pochi mesi dopo, c'è chi dice che fu una scelta di Kubo, che voleva un concept nuovo su cui lavorare nonostante ZombiePower stesse raccogliendo buoni risultati. Non avendo delle classifiche a portata di mano, dobbiamo fidarci di quello che ci dice Kubo, ovvero che in quel momento era depresso, che nulla di quello che produceva lo accontentava e che voleva cambiare mestiere finché non gli arrivò una telefonata da tale Akira Toriyama che lo spronò a proseguire.
Si dicono tante cose, insomma, e se per questo Kubo ci promette anche che tornerà a lavorare su questo titolo dopo la conclusione Bleach, quando i nostri nipoti avranno voglia di leggerne il seguito. Chi vivrà vedrà.

ZombiePowder, "dall'alto" dei suoi 4 volumi, non può che essere un manga essenziale. Quello che ci regala effettivamente la sceneggiatura di questo manga, infatti, non è nient'altro che un'introduzione al mondo che avrebbe potuto fare da scenario ad un battle manga di ottima fattura condito da una sorta di ricerca delle sfere del drago, ovvero un far west simile a quello visto in Trigun, e un'introduzione a quelli che sarebbero stati gli attori principali, un gruppetto sicuramente ben assortito di personalità forti, alcune delle quali ritroveremo poi sdoganate in Bleach.
Il tutto funzionava bene, perché per questo tipo di racconti funziona Tite Kubo: il manga risulta infatti tamarro e di sicuro appeal come solo lui sa renderlo, i personaggi svolgono la loro parte al meglio e sembra non esserci traccia di quel perbenismo, di quel senso forzato di amicizia e di valori di plastica di cui invece straripa Bleach.
Per questo dico che, potenzialmente, questo manga avrebbe potuto fare anche meglio del suo successore: pur partendo dagli stessi presupposti, che si amano o si odiano, il tutto risulta infatti più crudo, più maturo, così come lo sono anche i personaggi, per quel poco che ci è dato valutare.
La storia purtroppo si chiude nel momento cruciale, quando il passato tormentato del protagonista stava per venire a galla, e tutto sembrava andare nella direzione corretta. Peccato.

Graficamente abbiamo un Kubo alle prime armi, molto simile a quello dei primi volumi di Bleach. Il suo stile spigoloso e un po' più sporco però ha fascino, e mantiene quelle caratteristiche di grinta ed esaltazione che hanno fatto la fortuna dell'autore. Si intravede poi già da qui l'abilità da regista di Kubo nel dividere le vignette in maniera cinematografica, dando un forte impatto alla scena, e la sua grande abilità da chara designer, come si può notare dando una rapida occhiata a quei pochi personaggi che appaiono nel corso dei 4 volumi, tutti estremamente originali.

In conclusione, di ZombiePowder possiamo dare solo un'impressione o una proiezione di quello che sarebbe potuto essere, non di più. Valutare questa serie è impossibile, così com'è impossibile dargli un voto, siccome risulta appena accennata e soprattutto monca.
Lo consiglio certamente a tutti i fan di Kubo curiosi di vedere da dove è partito il sensei e per valutare cosa dell'esperienza fatta con questo manga gli è poi servita nella realizzazione di Bleach.
A tutti gli altri dico che comprare questo manga solo per criticarlo non ha utilità pratica: la Panini ce lo ha portato come tributo a Kubo, se Kubo non vi piace leggete altro, se Kubo non lo conoscete e volete conoscerlo, leggetevi Bleach.
Il voto è 7 perché, consapevole della sua storia editoriale, non ho preso questo manga per trovarci una bella storia che mi soddisfacesse, ma l'ho preso per pura curiosità verso l'autore, e in questo ha svolto perfettamente il suo compito. Certo, dare di più ad un manga senza finale sarebbe impossibile, ma anche bocciarlo mi sembra altrettanto assurdo per lo stesso motivo.