Recensione
Bakuman.
6.0/10
Dopo la conclusione di "Death Note", celeberrimo capolavoro che in questi ultimi anni ha letteralmente sconvolto l'intero mondo dei manga, generando un vero e proprio fenomeno di culto che ancora oggi fa molto discutere, ecco che l'infaticabile coppia Takeshi Obata e Tsugumi Ohba si rimette nuovamente al lavoro, dando vita ad un nuova creatura dal nome apparentemente insolito: Bakuman!
Chi di noi non ha mai sognato almeno una volta di diventare mangaka?! Ma soprattutto, possiamo veramente realizzare qualunque tipo di sogno, anche se apparentemente impossibile, con l'ausilio della sola forza di volontà?
Sono questi i 2 pilastri fondamentali su cui si poggia la storia dei due protagonisti del manga, Mashiro Moritaka e Akito Takagi, entrambi quattordicenni; il primo, abile disegnatore dal carattere piuttosto timido, il secondo invece sceneggiatore dalla fervida fantasia e laboriosa creatività, e sarà proprio quest'ultimo a trascinare Mashiro nell'impervio cammino con il fine ultimo di diventare i migliori mangaka dell'intero Giappone.
All'ambizioso obbiettivo, inoltre, si affianca la bizzarra promessa d'amore tra il giovane Mashiro e Miho Azuki, compagna di classe di cui è perdutamente innamorato fin dalle elementari, sentimento, di cui è preda anche la coprotagonista, che coltiva il sogno di diventare una famosa doppiatrice.
Bizzarra promessa, in quanto i due si promettono di sposarsi una volta realizzati i loro sogni, ma fino ad allora non potranno né vedersi né frequentarsi come una normale coppia, anche se potranno mantenere una minima forma di contatto, tramite delle email per incoraggiarsi l'uno con l'altro.
Potrà sembrare una cosa totalmente banale e che l'autore poteva benissimo evitare di inserire, ma è solo un elemento di contorno alla storia, un banale pretesto per rafforzare il desiderio di Mashiro nel diventare un affermato mangaka e di ottenere un anime in modo che la sua promessa sposa ne possa doppiare la parte dell'eroina.
Gli autori ci mostrano fin dal primo volumetto, una panoramica ben approfondita della grande casa editrice giapponese Shueisha e dei suoi meccanismi interni: il rapporto tra il mangaka e il suo editore e il grande peso che ha nella vita lavorativa di quest'ultimo, le riunioni per le serializzazioni dei piani alti, i questionari pubblici, tramite i quali si decide la sorte di una serie in corso ecc…… senza poi dimenticare di quanto sia difficile diventare un vero e proprio mangaka e nel mantenerne lo "status" una volta ottenuto; un vero e proprio gioco d'azzardo!
Sfortunatamente, dopo i primi volumi, questo particolare aspetto va sempre più scemando, facendo perdere tutto quell'interesse iniziale e trasformando il manga in una banale commedia di adolescenti, con trame e sottotrame noiose che allungano di gran lunga la storia.
A mio parere, questo manga doveva originariamente essere concepito per essere una serie dalla limitata durata, altrimenti rischia di trasformarsi sempre più in un allungabrodo infinito.
I disegni sono ben fatti, anche se molto diversi rispetto a Death Note (ahhhhhhh, bei tempi quelli) con molta meno minuzia nella tratteggiatura dei particolari, che si avvicinano molto di più al genere shonen.
Altro elemento che si discosta è il profilo psicologico dei personaggi che appaiono ben caratterizzati pur nella loro semplicità, anche se però manca loro quel qualcosa tale da renderli dei personaggi unici, cosa che possiedono tutti gli altri eroi shonen. Qui siamo proprio agli antipodi rispetto ai personaggi di Light Yagami e di Elle, che avevano un profilo psicologico ben più complesso ed intrigante.
In conclusione, come voto avrei dato un sincero 8 per la parte iniziale, ma allo stato attuale delle cose, per le cose che ho evidenziato qui sopra, sono costretto ad abbassargli il voto fino a 6.
Tuttavia lo consiglio per chi vuole farsi una lettura diversa e staccare dai comuni shonen odierni.
Chi di noi non ha mai sognato almeno una volta di diventare mangaka?! Ma soprattutto, possiamo veramente realizzare qualunque tipo di sogno, anche se apparentemente impossibile, con l'ausilio della sola forza di volontà?
Sono questi i 2 pilastri fondamentali su cui si poggia la storia dei due protagonisti del manga, Mashiro Moritaka e Akito Takagi, entrambi quattordicenni; il primo, abile disegnatore dal carattere piuttosto timido, il secondo invece sceneggiatore dalla fervida fantasia e laboriosa creatività, e sarà proprio quest'ultimo a trascinare Mashiro nell'impervio cammino con il fine ultimo di diventare i migliori mangaka dell'intero Giappone.
All'ambizioso obbiettivo, inoltre, si affianca la bizzarra promessa d'amore tra il giovane Mashiro e Miho Azuki, compagna di classe di cui è perdutamente innamorato fin dalle elementari, sentimento, di cui è preda anche la coprotagonista, che coltiva il sogno di diventare una famosa doppiatrice.
Bizzarra promessa, in quanto i due si promettono di sposarsi una volta realizzati i loro sogni, ma fino ad allora non potranno né vedersi né frequentarsi come una normale coppia, anche se potranno mantenere una minima forma di contatto, tramite delle email per incoraggiarsi l'uno con l'altro.
Potrà sembrare una cosa totalmente banale e che l'autore poteva benissimo evitare di inserire, ma è solo un elemento di contorno alla storia, un banale pretesto per rafforzare il desiderio di Mashiro nel diventare un affermato mangaka e di ottenere un anime in modo che la sua promessa sposa ne possa doppiare la parte dell'eroina.
Gli autori ci mostrano fin dal primo volumetto, una panoramica ben approfondita della grande casa editrice giapponese Shueisha e dei suoi meccanismi interni: il rapporto tra il mangaka e il suo editore e il grande peso che ha nella vita lavorativa di quest'ultimo, le riunioni per le serializzazioni dei piani alti, i questionari pubblici, tramite i quali si decide la sorte di una serie in corso ecc…… senza poi dimenticare di quanto sia difficile diventare un vero e proprio mangaka e nel mantenerne lo "status" una volta ottenuto; un vero e proprio gioco d'azzardo!
Sfortunatamente, dopo i primi volumi, questo particolare aspetto va sempre più scemando, facendo perdere tutto quell'interesse iniziale e trasformando il manga in una banale commedia di adolescenti, con trame e sottotrame noiose che allungano di gran lunga la storia.
A mio parere, questo manga doveva originariamente essere concepito per essere una serie dalla limitata durata, altrimenti rischia di trasformarsi sempre più in un allungabrodo infinito.
I disegni sono ben fatti, anche se molto diversi rispetto a Death Note (ahhhhhhh, bei tempi quelli) con molta meno minuzia nella tratteggiatura dei particolari, che si avvicinano molto di più al genere shonen.
Altro elemento che si discosta è il profilo psicologico dei personaggi che appaiono ben caratterizzati pur nella loro semplicità, anche se però manca loro quel qualcosa tale da renderli dei personaggi unici, cosa che possiedono tutti gli altri eroi shonen. Qui siamo proprio agli antipodi rispetto ai personaggi di Light Yagami e di Elle, che avevano un profilo psicologico ben più complesso ed intrigante.
In conclusione, come voto avrei dato un sincero 8 per la parte iniziale, ma allo stato attuale delle cose, per le cose che ho evidenziato qui sopra, sono costretto ad abbassargli il voto fino a 6.
Tuttavia lo consiglio per chi vuole farsi una lettura diversa e staccare dai comuni shonen odierni.