Recensione
Battle Royale
8.0/10
Manga degno di nota, Battle Royale si presenta come un qualcosa di fuori dall'ordinario. Una denuncia contro la violenza odierna, presente ormai dappertutto, che ci viene narrata con maestria sia da Koushun Takami (autore della storia) e sia da Masayuki Taguchi (autore dei disegni). Riguardo ai disegni, questi possono considerarsi il punto forte del manga, poiché trasmettono le emozioni allo stato puro, enfatizzando al massimo qualunque sentimento, che sia paura o felicità, disperazione o calma.
Attenzione: possibili spoiler.
La storia è ambientata in Asia, precisamente nella Repubblica della Grande Asia, caratterizzata da un regime totalitario di tipo dittatoriale. Qui ogni anno viene scelta una classe di terza media che dovrà sottoporsi al "program"; questo "program" è un vero e proprio massacro, dove tutti gli studenti appartenenti alla sezione scelta (la 3° B dell'Istituto Shiroiwa) dovranno uccidersi a vicenda per arrivare poi alla fine dove ci sarà un solo superstite: il vincitore. Purtroppo non ci sono vie di scampo, perché ognuno ha attaccato al collo un collare-bomba che, in caso di manomissione, scoppierà all'istante; inoltre verrà data una borsa contenente un'arma di qualsiasi genere e oggetti indispensabili per la sopravvivenza. Il nostro protagonista, Shuya Nanahara, cercherà disperatamente di tenere unita la classe, ma si troverà davanti a delle situazioni difficili, poiché non tutti i suoi compagni la pensano come lui, infatti c'è chi preso dalla paura di essere ammazzato comincerà ad ammazzare, c'è chi non si fa problemi ad ammazzare e chi invece per fortuna seguirà o consigli del nostro beniamino e si unirà a lui.
L'unica pecca dell'opera a parer mio, è la facilità con cui ragazzi di quindici anni uccidano gente come se niente fosse; infatti questo toglie due punti alla valutazione finale.
Un manga che si merita un bell'8, molto avvincente e pieno di tutto: colpi di scena disegni fantastici, fan service, paura e disperazione che danno il giusto mix per un seinen veramente con i controfiocchi. Per gli amanti del genere, questo manga deve essere letto assolutamente, però può essere anche letto da gente a cui piacciono le sparatorie, sangue dappertutto e belle ragazze con seni prorompenti.
Attenzione: possibili spoiler.
La storia è ambientata in Asia, precisamente nella Repubblica della Grande Asia, caratterizzata da un regime totalitario di tipo dittatoriale. Qui ogni anno viene scelta una classe di terza media che dovrà sottoporsi al "program"; questo "program" è un vero e proprio massacro, dove tutti gli studenti appartenenti alla sezione scelta (la 3° B dell'Istituto Shiroiwa) dovranno uccidersi a vicenda per arrivare poi alla fine dove ci sarà un solo superstite: il vincitore. Purtroppo non ci sono vie di scampo, perché ognuno ha attaccato al collo un collare-bomba che, in caso di manomissione, scoppierà all'istante; inoltre verrà data una borsa contenente un'arma di qualsiasi genere e oggetti indispensabili per la sopravvivenza. Il nostro protagonista, Shuya Nanahara, cercherà disperatamente di tenere unita la classe, ma si troverà davanti a delle situazioni difficili, poiché non tutti i suoi compagni la pensano come lui, infatti c'è chi preso dalla paura di essere ammazzato comincerà ad ammazzare, c'è chi non si fa problemi ad ammazzare e chi invece per fortuna seguirà o consigli del nostro beniamino e si unirà a lui.
L'unica pecca dell'opera a parer mio, è la facilità con cui ragazzi di quindici anni uccidano gente come se niente fosse; infatti questo toglie due punti alla valutazione finale.
Un manga che si merita un bell'8, molto avvincente e pieno di tutto: colpi di scena disegni fantastici, fan service, paura e disperazione che danno il giusto mix per un seinen veramente con i controfiocchi. Per gli amanti del genere, questo manga deve essere letto assolutamente, però può essere anche letto da gente a cui piacciono le sparatorie, sangue dappertutto e belle ragazze con seni prorompenti.