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9.0/10
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Questo è un altro dei capolavori della Ikeda. Claudine ha una personalità complessa, potrei dire che è uno dei personaggi più profondi che l'Ikeda abbia mai ideato. La storia di questa ragazza viene raccontata da uno psichiatra, che la reputa "un caso interessante", tanto da seguirla non più come un semplice medico, ma come un vero e proprio amico, a cui Claudine potesse confidare tutto. Questa storia è ambientata nei primi anni del Novecento, in Francia. La figura di Claudine, apparentemente forte, è in realtà è molto debole e fragile. Il suo voler assomigliare all'amato padre e la sua presunzione di essere un uomo pur sapendo di essere donna la rendono vulnerabile e facilmente trasportabile dai sentimenti. I vari amori che Claudine trova nella sua vita inizialmente sono amori ingenui, giovanili ed innocenti, ma già a metà dell'opera si nota la crescita della protagonista e l'incessante voglia di sentirsi amata da una donna, proprio come un vero uomo. L'amore più importante della sua vita, nonché l'unico, Claudine lo trova in Sirene, che segnerà un cambiamento brusco nella vita della protagonista.

Il tratto dei disegni è tipico della grande Ikeda, la sola cosa innovatrice in quest'opera, a mio parere, è la caratterizzazione della protagonista. È il tratto psicologico quello che maggiormente colpisce il lettore. La psiche così complessa di Claudine raccontata da questo famoso psichiatra fa sì che il lettore si ritrovi anch'egli ad analizzare punto per punto ogni singolo pensiero, ogni singolo avvenimento accaduto nella vita della ragazza.