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Voto 2, quattro volumi letti e sono anche troppi, direi. L'unica cosa positiva in tutto questo è che mi sono stati prestati, ergo io non ci ho rimesso proprio nulla (vorrei ben vedere, con un'opera del genere è molto meglio non averci niente a che fare).
Ma andiamo per ordine, così vi spiego per quale motivo Vampire Knight è Il Male personificato e cosa, tra la varia immondizia che c'è in questo manga, mi abbia fatto rabbrividire.

VK è uno shoujo manga ideato da Matsuri Hino, editato dalla Planet Manga ed acquistabile (non fatelo, sprecherete unicamente molto denaro) al prezzo di euro 5,90 che, a questo punto, è molto meglio buttarli via veramente piuttosto che comprare tale opera di bassa lega.
VK è un manga in cui i personaggi non sono personaggi ma stereotipi: sono tutti e tre stereotipati a livelli giganteschi, davvero inimmaginabili. In vita mia non mi era ancora mai capitato di trovare personaggi così poco convincenti e così poco originali. Matsuri Hino ha interrotto bellamente codesta tradizione millenaria, porgendomi sotto gli occhi l'insopportabile Yuuki, il triste Zero e l'algido nonché affascinante (dove?) Kaname Kuran.
Abbiamo Yuki, l'orribile, tediosa e insopportabile protagonista femminile del manga. Anche Yuki è Il Male personificato: uno dei motivi per cui non sopporto il manga è proprio la sua presenza.
Yuki è una Mary Sue. Un personaggio così privo di imperfezioni da suscitare istintivamente una risata isterica, poi una totale depressione e successivamente un conato di vomito. Amata, adorata da chiunque, la nostra piccola e dolcissima Yuki-chan si trova - ovviamente - al centro di un triangolo amoroso, poiché se la spartiscono come in una partita di ping pong Kaname e Zero.
Ovviamente, la nostra dolcissima e meravigliosa eroina - come in tutte le storie orribilmente banali - considera il malinconico Zero soltanto il suo migliore amico, ed è innamorata dal misterioso Kaname Kuran.

In quattro volumi succede pochissimo degno di nota. Per lo più mi sono ritrovata svariate volte a fissare in modo sconsolato quelle tazzine da caffè che sarebbero, in via puramente teorica, gli occhioni super-kawaii dell'adorabile Yuki-chan che tutti amano, tutti adorano, tutti desiderano, tutti proteggono e a cui tutti vogliono tanto bene.
Difficilmente dei personaggi vengono odiati da me su due piedi, ma io appena l'ho incrociata ho capito subito che non saremmo andate affatto d'accordo. Lei è stereotipata a livelli inimmaginabili, e gli altri due non sono da meno ma, comunque, sono sempre più convincenti e sopportabili di quanto lo è lei con i suoi piagnistei e le sue elucubrazioni mentali.
Perché, sì, Yuki ha un cervello, sa pensare, e lo fa anche malissimo, tediandoci a non finire per trenta pagine o anche di più.

I personaggi sono stupidi, banali, e non hanno alcuna personalità di fondo. Inoltre la trama in questi quattro volumi che ho letto non esiste, no, si regge su qualcosa di inesistente. Solamente nel quarto volume succede realmente qualcosa, per il resto si tratta di un rapporto mordi e fuggi a tre: Kaname/Yuki/Zero che si scontrano, si rincorrono, si amano senza dirselo.
A chi cerca qualcosa di originale e con personaggi che abbiano una vera personalità, io sconsiglio vivamente questo mangaccio che euro 5,90 non li varrà mai e poi mai.
Lo consiglio a chi ama le storie con i vampiri e a chi cerca un triangolo amoroso con personaggi tipici degli shoujo: la ragazza che tutti amano, il vampiro misterioso e Zero, l'amico che ama in silenzio.