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Canto del Cielo Perduto per prima cosa è un volume unico.
Racconta di un giovane ragazzo di nome Ciel che altro non è che un robot.
Il mondo come lo conosciamo oggi non esiste più, la guerra indiscriminata per mezzo di macchine e robot ha portato il mondo alla rovina. Il cielo si è oscurato e l'aria è diventata tossica per gli esseri umani che si sono rifugiati in città sotterranee, dove tutto è identico alle città costruite una volta in superficie, ma c'è una differenza che non è ignorabile: non si vede il cielo, coperto da nuvole nere che il sole non riesce a penetrare.
Ciel è un robot come molti altri che sono stati recuperati dal mondo superiore e riprogrammati, ma sarà davvero così?

Nel manga ci sono dei bei disegni a mio parere, sono "personali", nel senso che a volte il tratto di alcuni mangaka si assomiglia, oppure a volte non presenta caratteristiche forti che gli permetta di distinguersi in modo evidente, invece qui non è così. Non si può confondere il tratto di questa mangaka con un'altra. Il disegno è curato e per niente pesante nelle scene tranquille, ma si trasforma, invece, in quelle scene che vogliono essere d'impatto.
Ad ogni modo il disegno rimane sempre chiaro e ben definito, con dei personaggi anche ben particolareggiati. C'è un ampio uso di retini e vengono contemplati anche i neri, anche se non in quantità massicce.
Le scene d'azione non sono molte, oserei dire quasi nulle; si prediligono i momenti di dialogo e i flashback.

Il manga è diviso in quattro capitoli, in tre di questi si svolgono le varie vicende. Trovo interessante il fatto che nel quarto capitolo si vedano gli ultimi eventi successi e altri importanti dettagli attraverso gli occhi di un altro personaggio e non più dagli occhi del protagonista.

Comunque, a me è piaciuto come manga, anche se, come in molti manga a volume unico, c'è stato un tirar via visibile; non tanto nel finale, poiché per me è ben concluso, ma per la rapidità con cui si susseguono gli eventi nella parte centrale della narrazione.
Come dice la mangaka stessa nella postfazione, in origine la storia doveva essere più lunga, infatti a mio parere ci sarebbero stati tutti gli elementi per allungarla di qualche volume.

Comunque è un bel manga, non bisogna perderlo perché alla fine vale davvero la pena di leggerlo.