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6.0/10
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Battle Royale offre delle ottime premesse di fondo: un gioco crudele oltre il pensabile che vede un gruppo di giovani vite spegnersi una dopo l'altra per opera delle stesse (dal momento che è previsto un solo vincitore), azione e violenza ma anche sentimenti, erotismo e colpi di scena adrenalici. Ed effettivamente l'inizio (esclusi la caratterizzazione e lo stile grafici, di cui parlerò dopo) è un inizio col botto, e la voglia di mettere le mani sul secondo volume una volta terminato il primo è altissima. Peccato che le aspettative vengano presto (in parte o quasi del tutto) deluse.

La sensazione di trovarsi davanti ad un qualcosa di esagerato in ogni minimo aspetto, col proseguire della lettura, è inevitabile, e proprio viste le buone premesse, lascia l'amaro in bocca. La crudezza tocca lo splatter e l'erotismo la pornografia, i protagonisti sono paladini della giustizia assai poco credibili, mentre gli antagonisti esseri resi mostruosi dalla vita e spietate macchine di morte (e stiamo parlando di studenti delle medie). La sospensione dell'incredulità va pertanto a farsi benedire in molte, troppe, occasioni. Dal punto di vista del mero intrattenimento bisogna però considerare che fino ai due terzi della trama (grosso modo i primi dieci volumi) il ritmo è sostenuto e trascinante (facendo sempre uno sforzo di volontà a sorvolare sull'onnipresente esagerazione), peccato che negli ultimi cinque volumi il bicchiere di vino sia stato molto, ma proprio molto allungato, e la lettura diventa frustrante.

Poco credibile e - perdonate la perseveranza nel volerlo ribadire - esagerata è la realizzazione grafica: studenti delle medie dalle sembianze di trentenni tutti barba e muscoli o di sensualissime donne dall'aria di saperla lunga non riescono ad avere per forza di cose le carte in regola per entrare nei cuori dei lettori, anche se c'è da dire che molte inquadrature e scene d'azione siano ben fatte. Nonostante i vertici generosamente oltrepassati tanto della violenza quanto dei sentimentalismi, lo stile grafico stoppaccioso e l'inesorabile lentezza della narrazione nella sequenza finale dell'opera (e a mio giudizio, un finale deludente e perbenista), Battle Royale si lascia leggere, talvolta anche con piacere e curiosità. Un grandissimo peccato per l'eccezionale potenziale non sfruttato al massimo: è questo in sostanza il suo più grave aspetto e contemporaneamente ciò che spinge a leggerlo.