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7.0/10
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Giusta la scelta di introdurre il lettore al plot con delle prime storie auto-conclusive. Ciò fa capire come l'autore ha intenzione di far muovere i personaggi, come vuole inserire il phatos o gestire un climax sempre crescente fino alla sconvolgente rivelazione finale di turno (es. la comparsa del Gararadrillo). Da sottolineare anche l'accortezza nel far specificare ai personaggi coinvolti nella storia degli aspetti che, ai fini del proseguimento della trama, sembrerebbero banali, ma che invece sono centrali per capire alcuni retroscena riguardo il livello comportamentale dei vari antagonisti. Per citare un esempio: a cosa sarebbe servito dedicare più vignette alla sanguisuga che si attacca alla mano dello chef a pag. 65? A nulla se l'evento fosse rimasto fine a se stesso. Invece, diventa necessario in quanto ripreso per specificare dei lati oscuri riferiti al Gararadrillo. Pochi sono gli autori in grado di far trasmigrare sui personaggi l'importanza dei vari oggetti, che altrimenti sarebbero meramente scenici e decorativi.

Forse l'ambito stilistico potrebbe essere migliorato. Non tanto dal punto di vista anatomico, dato che, da quel poco che ho capito, mi sembra una esplicita volontà dell'autore quella di rendere (a volte) abnorme la muscolatura di Toriko per sottolineare una sua superiorità fisica rispetto a ciò che lo circonda. Criticabile è la (quasi) totale mancanza di retini e la pochezza decorativa delle scenografie: in alcuni casi, sembra che non ci siano affatto, sostituite da un frettoloso fondale bianco (soprattutto nelle scene in primo piano). Ma essendo solo il primo numero, di certo non si può gridare allo scandalo. Pignoleria stilistica: gli scarponi sono disegnati male.

Buona è anche la scelta di accennare a delle capacità ("Forchetta e Coltello") che poi potranno essere approfondite. Mi è piaciuto il fatto che non ne sia stata data una immediata spiegazione, così ci sarà ulteriore materiale da inserire nelle tavole future. La comicità non è ridondante. E' inserita nei punti giusti, e per quanto a volte potrebbe sembrare banale, spezza sapientemente le fasi tese della storia.

Giudicare grande un lavoro basandosi solo su un numero, per di più il primo, è da sciocchi. Sarebbe insensato farlo, ma questo mi ispira. Soprattutto, sono curioso nel vedere come procederà la scelta per il menù finale. Prenderò sicuramente gli altri.