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Finora ho continuato a comprare tutti i volumetti di “Vampire Knight” senza però leggerli, perché volevo prima aspettare che l'opera terminasse, ma dopo aver visto che su questo sito “Vampire Knight” non detiene un voto molto alto, ho deciso di leggere i volumi in mio possesso per toccare con mano se valesse la pena o meno continuare a seguire questa serie.
Partiamo subito col dire che il mio giudizio di Vampire Knight, discostandosi da quello di molti, è estremamente positivo. Con “Vampire Knight” è stato una sorta di colpo di fulmine sin dal primo volume, che mi ha spinto a divorare poi compulsiva mente i volumi restanti.

“Vampire Knight” è uno shojo ambientato all'interno di un collegio al cui interno vi è una classe composta da umani, e un'altra composta invece da vampiri, che mescola al suo interno avventura, amore, mistero e una caratterizzazione affascinante dei suoi personaggi. Normalmente, in storie di questo tipo, si tende a voler ricreare un'atmosfera lugubre, misteriosa, dove però questo tipo di ambiente che tende ad attrarre e ad incuriosire il lettore, non è poi accompagnata da una trama altrettanto soddisfacente. “Vampire Knight” invece ha una trama piuttosto articolata, ben pensata e congegnata sin dall'inizio, sicuramente una storia ricca di misteri, che nel corso delle vicende verranno poi svelati, mentre altri dato che il manga è ancora in corso di pubblicazione, sono ancora da chiarire. Tutto ciò che sembra essere casuale, poi si rivelerà essenziale nella storia, quindi niente è lasciato al caso.
I misteri che pervadono Vampire Knight riguardano essenzialmente il passato dei diversi personaggi, ma soprattutto le loro reali intenzioni. Quindi sicuramente Vampire Knight è un manga in grado di mantenere alta l'attenzione, di incuriosire, e soprattutto di stupire (avviso che ci saranno diversi colpi di scena per nulla scontati).

Un altro aspetto che ho particolarmente apprezzato di Vampire Knight sono i suoi protagonisti. Matsuri Hino è riuscita nell'intento di creare dei personaggi complessi, affascinanti, per nulla lineari e ricchi di lati oscuri. In particolar modo trovo che sia riuscita a caratterizzare al meglio queste creature vampiriche rendendole malinconiche, enigmatiche, ma comunque dotate di sentimento.
Il vampiro per eccellenza del manga, il Re dei vampiri, è Kaname Kuran. Kaname è un personaggio dal passato non chiaro, estremamente razionale, cinico, calcolatore, ma al tempo stesso innamorato in modo assoluto di Yuki, un amore totale, incondizionato, che solo un sangue puro è in grado di provare. L'altro personaggio che secondo me insieme a Kaname è il vero protagonista di Vampire Knight è Zero Kyriu. Zero è un ex umano divenuto vampiro dopo essere stato morso da una sangue puro, la stessa che ha sterminato la sua famiglia dI Hunter. Dopo aver perso la sua famiglia Zero viene affidato a Kaien Cross, la stessa persona che si sta già prendendo cura di Yuki, una bambina che non ricorda nulla del suo passato, e che è stata salvata da un vampiro proprio da Kaname. Sono quindi i vampiri le creature che Zero odia di più, e si presenta come un personaggio tormentato, in conflitto con se stesso, proprio perché lui stesso si è trasformato nella creatura tanto odiata. Schivo, introverso e scontroso, apparendo quindi come un ragazzo molto freddo, nasconde invece una grande sensibilità e una grande dolcezza. A differenza di Kaname, Zero è istintivo, testardo e orgoglioso. Agisce seguendo il suo cuore e i propri impulsi.
Passiamo adesso alla protagonista femminile del manga, ovvero Yuki Cross, una ragazza umana che non ricorda nulla dei suoi primi cinque anni di vita, e che viene affidata anch'essa a Kaien Cross da Kaname, dopo averla salvata dall'attacco di un vampiro. Yuki viene da molti considerata il punto dolente del manga, in quanto poco caratterizzata. Io invece ritengo che Yuki per quanto sia un personaggio sempliciotto, e sicuramente meno complesso rispetto a quello di Kaname e Zero, abbia comunque una buona caratterizzazione. Yuki si può definire una ragazza dai buoni sentimenti, solare ed estremamente affettuosa, decisa e coraggiosa quando serve.
E' un personaggio più lineare rispetto agli altri due, ma ha comunque una buona introspezione psicologica, in quanto ci vengono fatti conoscere i suoi pensieri, le sue emozioni e le sue contraddizioni.

Essendo Vampire Knight uno shojo abbiamo sicuramente in primo piano le vicende amorose dei nostri protagonisti. Potremmo definirlo il classico triangolo amoroso poiché Yuki è contesa sia da Zero che da Kaname, e lei che è legata ad entrambi per motivi diversi sembra trovarsi tra due fuochi. Ma l'autrice è stata brava nel delineare perfettamente la relazione che Yuki ha con Kaname e quella che ha con Zero. L'autrice è riuscita a differenziare i diversi tipi di sentimenti che legano Yuki ai due, è per questo che dico che nonostante al quindicesimo volume questo triangolo non ha ancora trovato una soluzione, si riesce ad intuire quale direzione più o meno prenderà.

La cosa che ho più apprezzato di “Vampire Knight” è che la curiosità nel continuare a leggerlo non è esclusivamente dettata dal voler sapere che sceglierà Yuki (in questo caso “Vampire Knight” cadrebbe proprio nel banale), ma è soprattutto dettata dal voler chiarire gli ulteriori misteri ed enigmi che non hanno ancora trovato una soluzione. “Vampire Knight” è come un puzzle i cui tasselli sono stati messi un poco per volta, ed in cui ne mancano ancora diversi per avere ben chiaro il quadro della situazione.

Due parole sui disegni. Il tratto di Matsuri Hino è carico, intenso e sensuale. Adoro il suo modo di disegnare gli occhi, ed in generale posso dire che le tavole della Hino sono talmente espressive da rendere superflui i dialoghi che le accompagnano.

In conclusione “Vampire Knight” non pretende di essere un capolavoro, ma è un mix ben riuscito tale da renderlo un ottimo manga.
Ho messo un nove anche sulla fiducia che questo manga trovi una degna conclusione, soprattutto coerente con il resto della storia.