Recensione
Happiness
9.0/10
Recensione di 猿 Saru-Chan
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Una delle novità per me più attese è stato Happiness, volume unico di Usamaru Furuya (51 Modi Per Salvarla, Genkaku Picasso), edito in Giappone dalla Shogakukan nel 2006 e arrivato da noi targato GOEN, in cui si affrontano le profondità della psiche umana in otto storie autoconclusive.
Da come presagisce la copertina, la parola "Happiness" nasce dalla lacrima di una fanciulla, quindi per chi si aspetta che questo manga sia "happy", lo lasci dov'è, il signor Furuya non è amante dei lieto fine.
ll tema trattato nelle otto storie è quello della felicità certo, ma di come dei giovani ragazzi problematici affrontano questa tanto agognata chimera. E sicuramente non lo fanno pensando alle rose e alle farfalle. Le protagoniste sono quasi sempre delle ragazzine che non si sentono amate e confortate tanto dagli sconosciuti quanto dalle persone più care e si lasciano andare ad azioni miserabili e, per i più, ingiustificate nate dal pensiero di non avere altra scelta, di non essere utili a nessuno, di raggiungere uno scopo più alto. Sto parlando di annullazione di sé, assoggettamento, ossessione, arrendevolezza ai soprusi e a ogni cosa venga fatta loro, bullismo, scarsissima autostima di sé, enorme vuoto incolmabile che porta alla follia, suicidio e, solo in un caso, speranza. Tutti argomenti trattati senza nascondere quasi nulla agli occhi del lettore, che si troverà a provare un senso di angoscia, di pietà, di schifo.
A questo proposito, una nota sul disegno. Non mi sono ancora abituata a certi visi, mi lasciano un po' perplessa, ma nel complesso Furuya è un ottimo disegnatore, in particolare gli sfondi, la caratterizzazione dei personaggi e delle loro emozioni e il capitolo La Canzone Del Diavolo.
La trama di ogni storia è ben curata, a parte qualcuna narrata con un po' meno zelo e più frettolosità, ma nel complesso ho trovato ogni capitolo interessante, alcuni mi hanno lasciata veramente a bocca aperta grazie ai colpi di scena, soprattutto E se... e La Canzone Del Diavolo.
L'edizione è ben fatta, non ha magagne, una bella sovraccoperta, le pagine bianche con poca trasparenza, nessuna perdita di inchiostro, quasi 300 pagine. Insomma, è ok anche per quanto riguarda il prezzo.
Lo consiglio a chi vuole staccarsi da quello che sta leggendo attualmente (anche perchè si legge in un ora) per buttarsi in un altro tipo di realtà, di sicuro non leggere da digerire, e per chi ancora non conosce Furuya, come me, e si vuole avvicinare a questo autore senza dover comprare altri numeri. Essendo io amante delle storie che lasciano un qualcosa, posso assicurare che questo è un manga che di emozioni ne lascia parecchie.
Da come presagisce la copertina, la parola "Happiness" nasce dalla lacrima di una fanciulla, quindi per chi si aspetta che questo manga sia "happy", lo lasci dov'è, il signor Furuya non è amante dei lieto fine.
ll tema trattato nelle otto storie è quello della felicità certo, ma di come dei giovani ragazzi problematici affrontano questa tanto agognata chimera. E sicuramente non lo fanno pensando alle rose e alle farfalle. Le protagoniste sono quasi sempre delle ragazzine che non si sentono amate e confortate tanto dagli sconosciuti quanto dalle persone più care e si lasciano andare ad azioni miserabili e, per i più, ingiustificate nate dal pensiero di non avere altra scelta, di non essere utili a nessuno, di raggiungere uno scopo più alto. Sto parlando di annullazione di sé, assoggettamento, ossessione, arrendevolezza ai soprusi e a ogni cosa venga fatta loro, bullismo, scarsissima autostima di sé, enorme vuoto incolmabile che porta alla follia, suicidio e, solo in un caso, speranza. Tutti argomenti trattati senza nascondere quasi nulla agli occhi del lettore, che si troverà a provare un senso di angoscia, di pietà, di schifo.
A questo proposito, una nota sul disegno. Non mi sono ancora abituata a certi visi, mi lasciano un po' perplessa, ma nel complesso Furuya è un ottimo disegnatore, in particolare gli sfondi, la caratterizzazione dei personaggi e delle loro emozioni e il capitolo La Canzone Del Diavolo.
La trama di ogni storia è ben curata, a parte qualcuna narrata con un po' meno zelo e più frettolosità, ma nel complesso ho trovato ogni capitolo interessante, alcuni mi hanno lasciata veramente a bocca aperta grazie ai colpi di scena, soprattutto E se... e La Canzone Del Diavolo.
L'edizione è ben fatta, non ha magagne, una bella sovraccoperta, le pagine bianche con poca trasparenza, nessuna perdita di inchiostro, quasi 300 pagine. Insomma, è ok anche per quanto riguarda il prezzo.
Lo consiglio a chi vuole staccarsi da quello che sta leggendo attualmente (anche perchè si legge in un ora) per buttarsi in un altro tipo di realtà, di sicuro non leggere da digerire, e per chi ancora non conosce Furuya, come me, e si vuole avvicinare a questo autore senza dover comprare altri numeri. Essendo io amante delle storie che lasciano un qualcosa, posso assicurare che questo è un manga che di emozioni ne lascia parecchie.