Recensione
Recensione di 猿 Saru-Chan
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After the Tempest, in Late Summer (Tonari no Kanata) è uno shoujo del 2010 di Ayuko (The Earl and the Fairy, Goodbye My Life), edito in originale dalla Shueisha e in versione italiana dalla Flashbook. Il volume è composto da quattro storie, Nostradamus e Sakaki, Tre Segreti, After the Tempest, in Late Summer e Keep a Diary.
La passione con la quale Ayuko racconta storie tutt'altro che banali trascina il lettore in amicizie paranormali, tormentate, ritrovate, morbose. Il volto etereo protratto in avanti, i capelli in movimento, gli occhi fumosi alla ricerca di qualcosa, le labbra dall'espressione enigmatica, i colori pallidi e indistinti emettono un richiamo dal quale non ci si può esimere dall'ascoltare e accogliere, come se i nostri occhi e le nostre mani fossero governati da una forza superiore. Il coinvolgimento emotivo fa da padrone a quest'opera ricca di sentimenti controversi, narrati con la dolcezza e la semplicità di un bambino e allo stesso tempo la complessità del pensiero adulto.
La prima storia, interamente a colori, è costituita da pochissime pagine, ma non si può dire che lasci qualcosa in sospeso o che sia troppo corta. E' esattamente come dovrebbe essere, breve e precisa. Sakaki è un bambino emarginato con dei poteri, dei quali ne è a conoscenza solo la sua unica amica. Ma quando le rivela che il mondo finirà in otto anni, la ragazzina comincia ad allontanarsi da lui, spaventata. La storia ha un finale secco, che fa riflettere sulla durata della vita, sull'importanza di apprezzare le piccole cose ed esprimere le proprie emozioni, tutto contornato da colori caldi e sfumati.
Nella seconda storia, protagoniste tre ragazzine: Akane, Chiho e Maiko. La loro amicizia viene messa in dubbio dall'entrata in scena di un ragazzo, del quale Akane è innamorata e vorrebbe dichiararsi. Da questo momento in poi, le tre ragazze scopriranno l'interiorità della loro psiche adolescenziale, cresceranno, subiranno dei cambiamenti. Sono dei concetti classici quelli dell'adolescenza, dell'amore per un ragazzo, dell'amicizia tra i banchi di scuola, ma Ayuko rende tutto più reale, il lettore può facilmente immedesimarsi e trovare dei punti in comune con i pensieri di queste ragazze così diverse tra loro. La diversità non è un male, l'amicizia salda e immutabile può esistere se si accettano le persone per quelle che sono, se i difetti sono visti come parte del tutto.
La terza storia è quella che dà il titolo all'opera. Quando si è bambini si va così d'accordo con un amico che non si prende in considerazione l'eventualità di un cambiamento o addirittura stravolgimento di quello che si considerava essere un rifugio, quasi un amore platonico. Aya e Ryota non sono più in classe insieme e, col passare del tempo, la loro forte amicizia, che è diventata amore da parte della ragazza, si affievolisce per trasformarsi in educati saluti di circostanza. Essere di nuovo in classe insieme permette ai due di riavvicinarsi, ma di venire a conoscenza di quella famosa eventualità chiamata cambiamento. Le ansie di aver sbagliato qualcosa, di trovarsi di fronte una persona completamente differente, di non essere all'altezza della situazione rivelano una verità più viscerale di quello che può sembrare. I forti cambiamenti talvolta non avvengono perché voluti, avvengono e basta. E non si può che plasmare l'essere, inconsciamente e non, per abbracciare una nuova dimensione.
Nella quarta e ultima storia, Ayuko dipinge a tinte fosche un altro genere d'amicizia, quel sentimento derivato dall'ossessione e dall'intollerabile gelosia. Sumire e Arisa decidono di tenere un diario in comune in cui scrivere gli avvenimenti e i pensieri della giornata. Arisa è una scrittrice in erba e comincia a farsi nuovi amici, mentre Sumire sembra essere sempre più sola. E gelosa. Questa è la storia col più alto colpo di scena di tutto il volume. Si crede di aver capito i sentimenti e le paure delle ragazze, quando a un certo punto l'instabilità e l'insicurezza travolgono il lettore così come hanno travolto le protagoniste.
Il tratto di Ayuko è meraviglioso tanto da avermi spinta a comprare il manga a prima vista. Appena accennati e sfuggenti, i disegni risultano tuttavia precisi e sinceri, ci permettono di scrutare a fondo gli animi dei protagonisti. E i nostri. L'intento di comunicare che le persone vanno approfondite e comprese, che la superficialità non aiuta un rapporto, tanto meno la non-comunicazione, che le persone cambiano ma non per questo lo si deve interpretare come un impedimento all'armonia, che l'accettazione è il fine ultimo di un rapporto sano e forte, è perfettamente riuscito. E' un manga che mi ha toccata e impressionata, lo consiglio a tutti. Non fatevi ingannare dall'etichetta "shoujo", maschietti, è molto più di un semplice racconto. Spero di aver reso l'idea su quanto meriti quest'opera, perché per apprezzarla e comprenderla veramente bisogna solo leggerla.
Nota all'edizione: la Flashbook è sicuramente una delle case che mi soddisfa di più, sembra di leggere pagine fatte di stoffa, la morbidezza avvolge le dita e rende la lettura notevolmente piacevole. Ha la sovraccoperta e le pagine a colori, quindi 5,90 mi sembra un prezzo non troppo alto. E anche se lo fosse, ne varrebbe sicuramente la pena.
Voto: 10 e qualcosa in più
La passione con la quale Ayuko racconta storie tutt'altro che banali trascina il lettore in amicizie paranormali, tormentate, ritrovate, morbose. Il volto etereo protratto in avanti, i capelli in movimento, gli occhi fumosi alla ricerca di qualcosa, le labbra dall'espressione enigmatica, i colori pallidi e indistinti emettono un richiamo dal quale non ci si può esimere dall'ascoltare e accogliere, come se i nostri occhi e le nostre mani fossero governati da una forza superiore. Il coinvolgimento emotivo fa da padrone a quest'opera ricca di sentimenti controversi, narrati con la dolcezza e la semplicità di un bambino e allo stesso tempo la complessità del pensiero adulto.
La prima storia, interamente a colori, è costituita da pochissime pagine, ma non si può dire che lasci qualcosa in sospeso o che sia troppo corta. E' esattamente come dovrebbe essere, breve e precisa. Sakaki è un bambino emarginato con dei poteri, dei quali ne è a conoscenza solo la sua unica amica. Ma quando le rivela che il mondo finirà in otto anni, la ragazzina comincia ad allontanarsi da lui, spaventata. La storia ha un finale secco, che fa riflettere sulla durata della vita, sull'importanza di apprezzare le piccole cose ed esprimere le proprie emozioni, tutto contornato da colori caldi e sfumati.
Nella seconda storia, protagoniste tre ragazzine: Akane, Chiho e Maiko. La loro amicizia viene messa in dubbio dall'entrata in scena di un ragazzo, del quale Akane è innamorata e vorrebbe dichiararsi. Da questo momento in poi, le tre ragazze scopriranno l'interiorità della loro psiche adolescenziale, cresceranno, subiranno dei cambiamenti. Sono dei concetti classici quelli dell'adolescenza, dell'amore per un ragazzo, dell'amicizia tra i banchi di scuola, ma Ayuko rende tutto più reale, il lettore può facilmente immedesimarsi e trovare dei punti in comune con i pensieri di queste ragazze così diverse tra loro. La diversità non è un male, l'amicizia salda e immutabile può esistere se si accettano le persone per quelle che sono, se i difetti sono visti come parte del tutto.
La terza storia è quella che dà il titolo all'opera. Quando si è bambini si va così d'accordo con un amico che non si prende in considerazione l'eventualità di un cambiamento o addirittura stravolgimento di quello che si considerava essere un rifugio, quasi un amore platonico. Aya e Ryota non sono più in classe insieme e, col passare del tempo, la loro forte amicizia, che è diventata amore da parte della ragazza, si affievolisce per trasformarsi in educati saluti di circostanza. Essere di nuovo in classe insieme permette ai due di riavvicinarsi, ma di venire a conoscenza di quella famosa eventualità chiamata cambiamento. Le ansie di aver sbagliato qualcosa, di trovarsi di fronte una persona completamente differente, di non essere all'altezza della situazione rivelano una verità più viscerale di quello che può sembrare. I forti cambiamenti talvolta non avvengono perché voluti, avvengono e basta. E non si può che plasmare l'essere, inconsciamente e non, per abbracciare una nuova dimensione.
Nella quarta e ultima storia, Ayuko dipinge a tinte fosche un altro genere d'amicizia, quel sentimento derivato dall'ossessione e dall'intollerabile gelosia. Sumire e Arisa decidono di tenere un diario in comune in cui scrivere gli avvenimenti e i pensieri della giornata. Arisa è una scrittrice in erba e comincia a farsi nuovi amici, mentre Sumire sembra essere sempre più sola. E gelosa. Questa è la storia col più alto colpo di scena di tutto il volume. Si crede di aver capito i sentimenti e le paure delle ragazze, quando a un certo punto l'instabilità e l'insicurezza travolgono il lettore così come hanno travolto le protagoniste.
Il tratto di Ayuko è meraviglioso tanto da avermi spinta a comprare il manga a prima vista. Appena accennati e sfuggenti, i disegni risultano tuttavia precisi e sinceri, ci permettono di scrutare a fondo gli animi dei protagonisti. E i nostri. L'intento di comunicare che le persone vanno approfondite e comprese, che la superficialità non aiuta un rapporto, tanto meno la non-comunicazione, che le persone cambiano ma non per questo lo si deve interpretare come un impedimento all'armonia, che l'accettazione è il fine ultimo di un rapporto sano e forte, è perfettamente riuscito. E' un manga che mi ha toccata e impressionata, lo consiglio a tutti. Non fatevi ingannare dall'etichetta "shoujo", maschietti, è molto più di un semplice racconto. Spero di aver reso l'idea su quanto meriti quest'opera, perché per apprezzarla e comprenderla veramente bisogna solo leggerla.
Nota all'edizione: la Flashbook è sicuramente una delle case che mi soddisfa di più, sembra di leggere pagine fatte di stoffa, la morbidezza avvolge le dita e rende la lettura notevolmente piacevole. Ha la sovraccoperta e le pagine a colori, quindi 5,90 mi sembra un prezzo non troppo alto. E anche se lo fosse, ne varrebbe sicuramente la pena.
Voto: 10 e qualcosa in più