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"Superior " (Superior Cross) è il seguito di "Superior" del 2009, nata grazie all'autrice Ichtys, e conta un totale di sei volumi.

La storia continua da dove era terminata col finale aperto del nono volume della prima serie, e procede con estrema rapidità verso un finale molto atteso, ma forse, fin troppo rapidamente.
L'autrice ha cercato di introdurre nuovi personaggi, e che siano stati già pensati in precedenza o inventati per l'esigenza di finire la storia, mi sono risultati forzati e seppur interessanti per alcune vicende a loro correlate, per altro mi sono apparsi esagerati dandomi alle volte senso di noia.

La storia riparte in un viaggio all'interno delle memorie dei due compagni di viaggio dei protagonisti, quasi a voler tappare dei buchi di troppo, ma sono comunque risultati interessanti.
I nemici più forti e crudeli vengono annientati con poco in questo sequel, disorientando il lettore che invano cerca di capire cosa stia succedendo, ricevendo una risposta solo verso l'ultimo numero dove appare il boss finale, come in un videogioco.
L'attesa spesso uccide, è vero, ma resistendo ho constatato che le basi per rendere questo sequel un successo c'erano, ma sono state scartate per la troppa voglia di concludere, bruciando svariate tappe che avrebbero dovuto essere trattate meglio, ampliate e rielaborate così da approfondire i personaggi e gli antagonisti.
Il cattivo finale, ad esempio, era veramente interessante e avrei gradito saperne di più, capirlo meglio, ma non mi è stato possibile proprio per via di questa fretta che ha danneggiato veramente l'opera.

Per quanto riguarda il tratto, questo si è mantenuto ricco di dettagli, e non sono mancate le pagine a colori con svariate rappresentazioni colme di colori sgargianti.
I disegni sono, come sempre, deliziosi e ben curati: corpi proporzionati, aggraziati, dalle linee morbide e leggere.
Le ambientazioni sono di genere fantasy, costernate da castelli e villaggi, e sono curati nei mini dettagli; le armature ed anche le armi presentano notevoli dettagli interessanti.

Il finale, purtroppo, mi ha delusa poiché si era diretto verso un modo preciso ma è terminato traballante su certi cliché che fanno cadere le braccia, e l'opera avrebbe meritato qualcosa di più.
Ponevo grandi speranze per questo seguito, ma mi ha lasciato quasi l'amaro in bocca: un'opera discreta, ma che non si pone oltre.

Voto: 6