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5.0/10
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Quest'opera nasce come un gag manga in cui la protagonista, Medaka, dopo essere divenuta la presidentessa del consiglio studentesco, istituisce una cassetta, la appunto "Medaka Box", in cui chi avesse bisogno di aiuto può lasciare un messaggio. Un inizio già visto per chi ha letto "Sket Dance" e simile a "Katekyo Hitman Reborn".
Inizialmente la storia è incentrata su Medaka che aiuta gli studenti, sul cercare i restanti componenti del consiglio studentesco e sull'abbondante seno della protagonista… ma quest'ultima caratteristica può essere sorvolata, essendo l'opera in parte ecchi.
Andando avanti con la trama finalmente iniziano i combattimenti tra la protagonista e altri studenti della scuola… e qua vorrei fermarmi a parlare delle caratteristiche di Medaka: premetto che a me piacciono i personaggi che maturano combattimento dopo combattimento, saga dopo saga… ma qui la protagonista già fin dall'inizio è capace di cose impossibili. Un personaggio principale del genere è abbastanza noioso, i lettori preferiscono vedere nuove mosse apprese chissà quando durante la storia, il protagonista che prima viene sconfitto e poi ritorna battendo il nemico e facendo emozionare chi legge. Ma con questo presupposto, già dall'inizio si pensa che non ci saranno "level up" durante la storia, quando apparirà un nuovo nemico il pensiero sarà "ma tanto Medaka lo batte"… anche se la vera minaccia sembra essere un solo misterioso ragazzo che viene citato di tanto in tanto nei primi volumi, cioè Kumagawa (che sta a voi scoprire che razza di tipo è).

Quindi, il vero protagonista della serie secondo me non è Medaka, ma è proprio Kumagawa (anche guardando i sondaggi di popolarità indetti si nota come quest'ultimo totalizzi più punti rispetto agli altri personaggi, e rispetto Medaka stessa). Tralasciando i personaggi, parliamo della trama: la storia, oltre a trattare dell'invincibile Medaka, tratta di un progetto in cui il preside della scuola, insieme agli studenti della classe 13, tenta di creare l'umano perfetto. Questi studenti della classe 13 vengono chiamati "anormali", poiché ognuno di loro possiede delle abilità appunto anormali e che nessun altro studente si sognerebbe di avere, ed è grazie alle loro peculiarità che questo progetto può essere portato avanti. È una buona storia, anche se penso che l'ambientazione scolastica non ci stia poi così bene, ma almeno si comprende perché Medaka è così.
Piccola parentesi sui disegni, che li trovo molto belli e dettagliati... il tratto di Akira Akatsuki è ora uno dei miei preferiti.
Infine, posso dire che non si merita più di un 5, si salverebbe solo per Kumagawa e la trama (grazie a NisiOisiN, conosciuto già per i suoi "Monogatari"), ma non sicuramente per una protagonista del genere.