Recensione
Deadman Wonderland
9.0/10
Ganta Igarashi vede la sua vita sconvolta dall'omicidio della sua intera classe, uccisa davanti ai suoi occhi da un essere da lui stesso definito "Uomo Rosso", il quale impianta un cristallo nel suo petto prima di sparire. Accusato ingiustamente della strage, viene condannato a morte e spedito nella particolare prigione Deadman Wonderland, dove i detenuti sono costretti a compiere spettacoli pubblici a rischio spesso della loro vita. In un posto come questo, Ganta ritrova una vecchia amica d'infanzia, Shiro, di cui lui però non si ricorda assolutamente. Ben presto la già assurda situazione verrà peggiorata dalla scoperta di cosa in realtà nasconde la prigione e del peggiore degli spettacoli che vi si verificano.
Questo manga pubblicato da Panini consta di 13 volumi e una delle sue migliori qualità è sicuramente quella che, col passare di questi, il manga tende sempre a migliorare senza alti e bassi. La storia presenta vari spunti innovativi: il particolare carcere dove i detenuti sono rinchiusi, l'uso del collare con relativo sistema delle "caramelle" per neutralizzare il veleno e molto altro.
I personaggi, magnifici spesso nella loro follia, non risultano compiere quasi mai azioni forzate o prevedibili, portando a numerosi colpi di scena che rendono la lettura appassionante e difficilmente prevedibile; anche le loro storie danno raramente un senso di "già letto" e risultano cariche di significato. Una menzione particolare va al personaggio di Shiro, forse quello più particolare e difficile da comprendere, cosa comprensibile considerando il suo passato; il suo legame con Ganta, la narrazione della loro infanzia e ciò che lei ha subito sono la parte più commovente dell'opera, quella che, più dei combattimenti e vicende, rimane impressa.
L'ambientazione, prevalentemente chiusa, poteva forse essere tratteggiata con più particolari in alcuni punti, ma risulta sicuramente d'impatto.
Il finale poi è particolarmente bello e azzeccato: forse poteva essere presente qualche tavola in più, ma tutto sommato è un ottimo modo per concludere l'opera senza volerla allungare a suo stesso discapito.
Consigliata sicuramente a chi non conosce o ha apprezzato l'anime, ma anche a chi non è piaciuto: considerando il costante miglioramento dell'opera col passare dei numeri, Deadman Wonderland potrebbe sorprendervi alla fine.
Questo manga pubblicato da Panini consta di 13 volumi e una delle sue migliori qualità è sicuramente quella che, col passare di questi, il manga tende sempre a migliorare senza alti e bassi. La storia presenta vari spunti innovativi: il particolare carcere dove i detenuti sono rinchiusi, l'uso del collare con relativo sistema delle "caramelle" per neutralizzare il veleno e molto altro.
I personaggi, magnifici spesso nella loro follia, non risultano compiere quasi mai azioni forzate o prevedibili, portando a numerosi colpi di scena che rendono la lettura appassionante e difficilmente prevedibile; anche le loro storie danno raramente un senso di "già letto" e risultano cariche di significato. Una menzione particolare va al personaggio di Shiro, forse quello più particolare e difficile da comprendere, cosa comprensibile considerando il suo passato; il suo legame con Ganta, la narrazione della loro infanzia e ciò che lei ha subito sono la parte più commovente dell'opera, quella che, più dei combattimenti e vicende, rimane impressa.
L'ambientazione, prevalentemente chiusa, poteva forse essere tratteggiata con più particolari in alcuni punti, ma risulta sicuramente d'impatto.
Il finale poi è particolarmente bello e azzeccato: forse poteva essere presente qualche tavola in più, ma tutto sommato è un ottimo modo per concludere l'opera senza volerla allungare a suo stesso discapito.
Consigliata sicuramente a chi non conosce o ha apprezzato l'anime, ma anche a chi non è piaciuto: considerando il costante miglioramento dell'opera col passare dei numeri, Deadman Wonderland potrebbe sorprendervi alla fine.