Recensione
Monster Soul
6.0/10
Nello spazio di tempo tra la fine di "RAVE" e l'inizio di "Fairy Tail", Hiro Mashima trova il tempo di disegnare una breve storia completamente nel suo stile: "Monster Soul". L'opera conta due volmetti di buona fattura, ma purtroppo di basso interesse. Sebbene nel complesso sia leggibile, non è molto originale e sa già visto, soprattutto se seguite già le sue due opere maggiori.
Trama.
In un mondo diviso tra umani e mostri, troviamo i nostri protagonisti, i Black Airs, un quartetto di mostri fortissimi che cercano di vivere tranquillamente. Nei due volumetti vediamo una serie di storie brevi fini a se stesse in cui inizialmente vengono presentati i personaggi, per poi illustrare molto vagamente la situazione del mondo ed arrivare infine alla "battaglia finale".
Le brevi storielle iniziano e finiscono talmente velocemente che sembra quasi che non abbiano rilevanza, mentre invece se l'opera fosse stata di più volumi sarebbe stati più intricati: a partire dall'idea di base, le cose da dire sarebbero state tante, ma tutto è stato tirato via velocemente, probabilmente a causa della natura breve dell'opera. Perciò la conclusione degli scontri è sempre troppo rapida. Inizialmente poteva anche andare bene in quanto già sappiamo come i quattro siano mostri di alto livello, ma sul finale nemici molto più forti vengono battuti in poche pagine, senza troppe spiegazioni sul come.
Analizzando i personaggi, è impossibile non accostarli ad opere più famose dello stesso Hiro Mashima, sia per quanto riguarda il tratto, che per la personalità. Di base, i protagonisti sono 4 scapestrati buffoni, che però diventano molto seri quando si tratta di combattere. Nulla di nuovo. Descrivendoli brevemente, uno è un mostro di tipo frankenstein, una mummia, una sabbia e uno (Aki) è un mostro di tipo soul di classe S.
Anche questo aspetto del rank e della classe dei mostri è spiegata molto rapidamente e non è tutto molto chiaro. Ciò che è lampante è che i mostri soul sono i più potenti. Nella fattispecie Aki è di per se un mostro di basso livello ma che può trasformarsi in un lupo mannaro gigantesco dalla potenza distruttiva. Troppa la facilità con cui le lotte vengono concluse grazie a questo potere. Perfino sul finale, quando si rivela una classe di mostri ancora più forte, di classe Hell. E dopo ancora, nella battaglia finale, contro un essere ancora più potente. In questa occasione tra l'altro vediamo una specie di energia sferica di "Dragon Ball".
Nulla di che alla fine, buoni solo i disegni, il resto è ben poca cosa. Quasi un passatempo per l'autore, capace di opere di ben più alto livello.
Trama.
In un mondo diviso tra umani e mostri, troviamo i nostri protagonisti, i Black Airs, un quartetto di mostri fortissimi che cercano di vivere tranquillamente. Nei due volumetti vediamo una serie di storie brevi fini a se stesse in cui inizialmente vengono presentati i personaggi, per poi illustrare molto vagamente la situazione del mondo ed arrivare infine alla "battaglia finale".
Le brevi storielle iniziano e finiscono talmente velocemente che sembra quasi che non abbiano rilevanza, mentre invece se l'opera fosse stata di più volumi sarebbe stati più intricati: a partire dall'idea di base, le cose da dire sarebbero state tante, ma tutto è stato tirato via velocemente, probabilmente a causa della natura breve dell'opera. Perciò la conclusione degli scontri è sempre troppo rapida. Inizialmente poteva anche andare bene in quanto già sappiamo come i quattro siano mostri di alto livello, ma sul finale nemici molto più forti vengono battuti in poche pagine, senza troppe spiegazioni sul come.
Analizzando i personaggi, è impossibile non accostarli ad opere più famose dello stesso Hiro Mashima, sia per quanto riguarda il tratto, che per la personalità. Di base, i protagonisti sono 4 scapestrati buffoni, che però diventano molto seri quando si tratta di combattere. Nulla di nuovo. Descrivendoli brevemente, uno è un mostro di tipo frankenstein, una mummia, una sabbia e uno (Aki) è un mostro di tipo soul di classe S.
Anche questo aspetto del rank e della classe dei mostri è spiegata molto rapidamente e non è tutto molto chiaro. Ciò che è lampante è che i mostri soul sono i più potenti. Nella fattispecie Aki è di per se un mostro di basso livello ma che può trasformarsi in un lupo mannaro gigantesco dalla potenza distruttiva. Troppa la facilità con cui le lotte vengono concluse grazie a questo potere. Perfino sul finale, quando si rivela una classe di mostri ancora più forte, di classe Hell. E dopo ancora, nella battaglia finale, contro un essere ancora più potente. In questa occasione tra l'altro vediamo una specie di energia sferica di "Dragon Ball".
Nulla di che alla fine, buoni solo i disegni, il resto è ben poca cosa. Quasi un passatempo per l'autore, capace di opere di ben più alto livello.