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9.0/10
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PREMESSA - DA DRAGON BALL A ONE PIECE
Si capiva che Dragon Ball aveva aperto una strada molto allettante per tutti i mangaka e gli sceneggiatori, una strada molto fruttuosa e di sicuro successo perchè aveva individuato il prodotto perfetto, quello gradito ai lettori di ogni tipo. A Dragon Ball però mancava qualcosa, non solo un certo tipo di profondità psicologica, ma anche un tocco più attuale. In altre parole una tipologia di storia alla Dragon Ball andava riproposta e attualizzata per intercettare in modo vincente le esigenze del nostro tempo. Inutile dire che questo era chiaro a tutti. E in Tanti - tantissimi- ci hanno provato- ma solo EiIchiro Oda con il suo One Piece è riuscito a realizzare l'impresa. Non a caso One Piece è il manga più venduto nel mondo. E con Merito.

Inizio col dire che la serie è molto lunga (72 numeri stampati con la previsione di superare i 100) e dietro questa cifra si cela - non troppo velatamente- la volontà di cavalcare l'onda cercando di alzare il maggior numero di soldi possibili. Ma è bene riflettere che non si arriva a questi numeri così per caso. E' piuttosto il risultato di una partenza della serie che non ha precedenti, molto solida, bene pensata e di altissima qualità. I primi 25 numeri di One Piece sono infatti davvero di gran classe, farebbero affezionare alle avventure di Rufy chiunque. Una volta giunti fin lì si è già presa la decisione di completare la serie. E lì, in questo primo innamoramento, che si gettano le basi per poter proseguire per così tanti numeri.

Le vicende della ciurma di pirati procedono per grandi saghe e piccoli episodi sporadici rispetto alla linea principale degli eventi. Quest'ultima si sviluppa a piccoli passi attraverso una manciata di informazioni che Oda sparge quì e lì durante le grandi saghe e soprattutto a conclusione di esse. Quando Oda decide di far coincidere una grande saga con la storia principale allora finalmente da al lettore quello che aspetta da tanto tempo. Con questo voglio dire che la storia procede fra alti e bassi, con saghe meno riuscite e altre che sono dei veri capolavori (Water Seven su tutte). Anche nelle vicende più criticabili della sgangherata ciurma il livello complessivo rimane elevato, merito delle trovate sorprendenti di Oda, dei disegni, e dell'immancabile spirito da 'avventuriero esploratore' che pervade tutte le pagine di One Piece. Sotto questo aspetto One Piece sembra la realizzazione manga del viaggio del Beagle di Darwin fuso con l'universo visionario ed onirico pensato da Luciano nel suo Storia Vera. Diciamo così senza scomodare l'Odissea.

Data l'enorme mole dell'opera sarebbe sconveniente entrare troppo nei dettagli in una recensione. Vanno tuttavia notate alcune cose non proprio meritorie. Ne evidenzio due: la prima è che quasi sempre vige nel manga una semplicistica divisione tra buoni e cattivi. Poche volte Oda l'ha rimossa e quando l'ha fatto ne ha guadagnato in qualità. Anche lo scontro finale sembra profilarsi seguendo questo schema. La seconda è l'eccessivo -e fastidioso- utilizzo delle scene di massa. Rendono le vignette molto confusionarie e si vede benissimo che Oda non riesce a gestire in un mix armonioso il ritmo dell'azione, la caratterizzazione dei personaggi, il disegno della scena, e il rischio di ripetitività.
Sono situazioni dovute soprattutto dall'ambizione di produrre un così grande numero di volumetti. La Storia insomma poteva finire molto prima. Ma si può concedere questo peccato. Il mondo di One Piece e bello. e Meno male che siano disponibili tanti dettagli, spin-off, informazioni che arricchiscono e impreziosiscono l'Universo creato da Oda.
Meno male che c'è.