Recensione
Papillon
7.0/10
<b>Attenzione: presenza di spoiler.</b>
Aghea e Hana sono due sorelle gemelle che sono state cresciute separatamente, la prima dalla nonna la seconda dalla mamma e dal papà. Questa separazione si è resa necessaria in quanto la mamma, colpita da trauma post-parto, non riusciva a crescere in maniera adeguata entrambe le bambine. In verità la madre psicologicamente provata, era convinta che Aghea la odiasse. Particolare questo che può sembrare poco importante, ma che in realtà è decisivo per lo sviluppo della storia, in quanto fa capire il perché le due ragazze abbiano caratteri tanto differenti e certi comportamenti. Cresciuta, Aghea torna a vivere con la sua famiglia, ma essendo convinta di essere odiata dalla mamma non riesce a sentirsi accettata e anche l'ulteriore gelosia che intravede nella sorella non l'aiutano di certo in questa situazione già precaria. Questi atteggiamenti materno-fraterno l'hanno resa un creatura indifesa, timida e trascurata nell'aspetto. Al contrario di Hana che è estroversa, bellissima e considerata la ragazza più popolare della scuola. Hana tratta male la sorella e non tralascia occasione per farle dei dispetti, in alcuni casi anche pesanti. Aghea pian piano crescerà e uscirà dal suo bozzolo di farfalla diventando più forte e più bella, affrontando e sistemando tutti i problemi con una forza d'animo nascosta, che a poco poco uscirà fuori, grazie anche al suo vecchio compagno di giochi Ryuusei e all'incontro con il bel Hayato, un consulente scolastico di ventiquattro anni, che tratta i problemi di cuore dei ragazzi nella sua scuola. Il "professore" all'inizio sembra una creatura quasi irreale, quasi finta, perché troppo perfetta. Infatti non riesco a immaginare l'esistenza di un ragazzo così quasi privo di difetti come lui, che praticamente perdona quasi tutti i capricci di Aghea e di Hana. Poi, però, più avanti, esce fuori il suo passato, triste e doloroso, che dimostra che anche lui è un essere reale e umano, con i suoi problemi e le sue paure da affrontare. Anche Hana col tempo crescerà e capirà se stessa proprio grazie all'odiata sorella e anche la mamma a poco a poco capirà le sue figlie. Ma chi sceglierà Aghea? Il primo amore Ryuusei o il bel "professore" quasi perfetto? Non pensate però al solito triangolo amoroso perché non è così.
Papillon è un manga dolce, simpatico, cattivo e godibile. Con situazioni divertenti dove è impossibile non lasciarsi sfuggire un sorriso o anche, si, una risata. E questa è una particolarità di Miwa Ueda che mi piace molto. La capacità di saper fare ridere e questa non è una cosa semplice. Questo manga ti immerge in una lettura fluida e spensierata adatta a chi non vuole leggere niente di impegnativo, ma allo stesso tempo divertirsi godendosi la bellezza dei suoi disegni praticamente perfetti e ben particolareggiati. A essere sinceri i primi quattro volumi sono i più belli, interessanti e che entrano nel vivo della storia. In effetti sei volumi potevano bastare in quanto in alcuni punti si dilunga troppo e diventa un pochino noioso, ma per fortuna i personaggi sono così simpatici, capricciosi, cattivelli, e divertenti da perdonare questo piccolo particolare. E' anche un manga un po' psicologico dove vengono affrontate le paure e le incertezze dei quattro personaggi principali. Le due gemelle e Ryuusei in fondo sono sempre degli adolescenti, con i loro amori e i problemi di crescita e il bel professore un uomo forte e debole allo stesso tempo. Chi non ha avuto problemi di cuore o di gelosia con i propri fratelli? E sicuramente ci sarà qualcuno che anche nella vita reale ha avuto problemi con la propria madre o il proprio padre. E gli uomini in generale si reputano forti,decisi e quasi perfetti, ma in realtà tutti abbiamo le nostre debolezze e paure.
Purtroppo un particolare che mi è dispiaciuto è che gli altri personaggi, la sorella di Hayato e il papà di Hana e Aghea, sono poco sviluppati e lasciati al caso. Rimangono dei dubbi irrisolti, che non vengono colmati. Nel suo insieme, concludendo, è una storia molto tenera che merita di essere letta ma solo da quelle persone che amano davvero gli shoujo e hanno voglia di passare qualche momento di relax. Un sette è ben meritato.
Aghea e Hana sono due sorelle gemelle che sono state cresciute separatamente, la prima dalla nonna la seconda dalla mamma e dal papà. Questa separazione si è resa necessaria in quanto la mamma, colpita da trauma post-parto, non riusciva a crescere in maniera adeguata entrambe le bambine. In verità la madre psicologicamente provata, era convinta che Aghea la odiasse. Particolare questo che può sembrare poco importante, ma che in realtà è decisivo per lo sviluppo della storia, in quanto fa capire il perché le due ragazze abbiano caratteri tanto differenti e certi comportamenti. Cresciuta, Aghea torna a vivere con la sua famiglia, ma essendo convinta di essere odiata dalla mamma non riesce a sentirsi accettata e anche l'ulteriore gelosia che intravede nella sorella non l'aiutano di certo in questa situazione già precaria. Questi atteggiamenti materno-fraterno l'hanno resa un creatura indifesa, timida e trascurata nell'aspetto. Al contrario di Hana che è estroversa, bellissima e considerata la ragazza più popolare della scuola. Hana tratta male la sorella e non tralascia occasione per farle dei dispetti, in alcuni casi anche pesanti. Aghea pian piano crescerà e uscirà dal suo bozzolo di farfalla diventando più forte e più bella, affrontando e sistemando tutti i problemi con una forza d'animo nascosta, che a poco poco uscirà fuori, grazie anche al suo vecchio compagno di giochi Ryuusei e all'incontro con il bel Hayato, un consulente scolastico di ventiquattro anni, che tratta i problemi di cuore dei ragazzi nella sua scuola. Il "professore" all'inizio sembra una creatura quasi irreale, quasi finta, perché troppo perfetta. Infatti non riesco a immaginare l'esistenza di un ragazzo così quasi privo di difetti come lui, che praticamente perdona quasi tutti i capricci di Aghea e di Hana. Poi, però, più avanti, esce fuori il suo passato, triste e doloroso, che dimostra che anche lui è un essere reale e umano, con i suoi problemi e le sue paure da affrontare. Anche Hana col tempo crescerà e capirà se stessa proprio grazie all'odiata sorella e anche la mamma a poco a poco capirà le sue figlie. Ma chi sceglierà Aghea? Il primo amore Ryuusei o il bel "professore" quasi perfetto? Non pensate però al solito triangolo amoroso perché non è così.
Papillon è un manga dolce, simpatico, cattivo e godibile. Con situazioni divertenti dove è impossibile non lasciarsi sfuggire un sorriso o anche, si, una risata. E questa è una particolarità di Miwa Ueda che mi piace molto. La capacità di saper fare ridere e questa non è una cosa semplice. Questo manga ti immerge in una lettura fluida e spensierata adatta a chi non vuole leggere niente di impegnativo, ma allo stesso tempo divertirsi godendosi la bellezza dei suoi disegni praticamente perfetti e ben particolareggiati. A essere sinceri i primi quattro volumi sono i più belli, interessanti e che entrano nel vivo della storia. In effetti sei volumi potevano bastare in quanto in alcuni punti si dilunga troppo e diventa un pochino noioso, ma per fortuna i personaggi sono così simpatici, capricciosi, cattivelli, e divertenti da perdonare questo piccolo particolare. E' anche un manga un po' psicologico dove vengono affrontate le paure e le incertezze dei quattro personaggi principali. Le due gemelle e Ryuusei in fondo sono sempre degli adolescenti, con i loro amori e i problemi di crescita e il bel professore un uomo forte e debole allo stesso tempo. Chi non ha avuto problemi di cuore o di gelosia con i propri fratelli? E sicuramente ci sarà qualcuno che anche nella vita reale ha avuto problemi con la propria madre o il proprio padre. E gli uomini in generale si reputano forti,decisi e quasi perfetti, ma in realtà tutti abbiamo le nostre debolezze e paure.
Purtroppo un particolare che mi è dispiaciuto è che gli altri personaggi, la sorella di Hayato e il papà di Hana e Aghea, sono poco sviluppati e lasciati al caso. Rimangono dei dubbi irrisolti, che non vengono colmati. Nel suo insieme, concludendo, è una storia molto tenera che merita di essere letta ma solo da quelle persone che amano davvero gli shoujo e hanno voglia di passare qualche momento di relax. Un sette è ben meritato.