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Per "food porn" si intende presentare un piatto sistemato in maniera perfetta, elegante e decorativa. Masterchef è invece un reality show basato su gare di cucina fra cuochi non professionisti, in cui viene mostrato un mucchio di food porn. Se si guarda solo la versione USA, come faccio io, c'è anche Gordon Ramsay che è ottimo per la creazione dei meme, e Bastianich, che fortunatamente quando parla in inglese non sembra un robot.
Questa premessa era assolutamente necessaria per comprendere a pieno che cosa sia Shokugeki no Soma: una sorta di Masterchef in stile shonen manga con un sacco di food porn. Il protagonista, infatti, seguendo il suo sogno di diventare un cuoco migliore di suo padre, si iscrive ad una prestigiosa di cucina dove le regole sono severissime e gli studenti affrontano delle vere e proprie sfide, sia personali sia gli uni contro gli altri con lo scopo di riuscire ad essere promossi. Ovviamente si tratta tutte di sfide di cucina, con tanto food porn in mezzo.
Oltre a questo, infatti, il manga come sostanza ha poco e niente. La storia è quanto più tradizionale ci possa essere, soprattutto all'interno di uno spokon: il protagonista con un sogno che si trova ad affrontare una serie di prove che lo portano a migliorarsi, assieme ad un gruppo di amici che si costruisce pian piano e contro alcuni "avversari" positivi o negativi, che alla fine delle loro sfide di solito imparano qualcosa dalle proprie sconfitte. Anche sul lato personaggi non ci sono particolari guizzi di creatività, sono tutti molto tradizionali e prendono decisamente i vari trope del genere: il protagonista con un grande sogno, ingenuo ma con fiducia nelle sue capacità e fedele ai suoi amici; l'eroina tsundere; la ragazza timida con gli occhiali; l'amico-rivale; e dato che siamo in un manga di cucina non manca quello italiano (che però è trattato con meno stereotipi di quello che potrebbe sembrare, e anche con attenzione agli aspetti della cucina italiana), ecc. C'è qualche gag di tanto in tanto, simpatica, ma nulla che non si sia già visto altrove.
Tuttavia, il manga non cerca di essere più di quello che è; è consapevole di essersi inserito in una strada già battuta e proprio per quello punta tutto sul suo punto di forza, che è appunto la particolarità del tema trattato. La cucina, gli strumenti utilizzati, gli ingredienti, le ricette stesse sono le cose in cui ci si concentra maggiormente e che praticamente rubano quasi la scena ai personaggi. Non so se siano tutte ricette effettive o inventate, ma l'impressione che ne ho avuto leggendo è che comunque ci sia stata una ricerca dietro (che ho percepito nell'interesse per gli ingredienti italiani, gli unici in cui posso dare una vera opinione). Il fatto che la storia sia così semplice e che i personaggi siano talmente comuni da essere familiari permette di affezionarsi alle loro vicende pur consapevoli che non siano né originali né profondi, concentrandosi maggiormente su quello che lo stesso manga mette in evidenza.
Devo anche fare una precisazione: questo manga è classificato come ecchi, quindi qualcuno potrebbe avere l'impressione che la storia risulti essere una scusa per far vedere tette e culi, senza dover quindi concentrarsi su una storia o su personaggi interessanti, ma sarebbe un'impressione sbagliata. Inizialmente, infatti, c'è un po' di fanservice, soprattutto quando le ragazze assaggiano un cibo particolarmente buono e hanno reazioni inconsulte che involvono mostrarle nude o in atteggiamenti equivoci, ma è una cosa che scompare quasi subito. Le reazioni inconsulte, infatti, vengono mostrate anche per i maschi, e diventano sempre più originali, meno concentrati sul corpo della ragazza e più sull'aspetto psicologico che il cibo causa. Intendiamoci, il manga è pieno di belle ragazze maggiorate, ma non c'è questa incredibile attenzione alle loro mutandine o al loro corpo come ci si potrebbe aspettare da com'era iniziato o dalla dicitura iniziale, e non è nemmeno un harem dato che ci sono altrettanti personaggi maschili. Qui l'unico porn è davvero quello sul food.
In ogni caso, le ragazze sono disegnate davvero bene. In generale ho davvero apprezzato i disegni, che sono molto semplici ma puliti, certo un tipo in cui anche i ragazzi hanno forme molto dolci, infantili, ma che io apprezzo. Anche qui, ovviamente, la maggior parte del talento viene usata per il disegno del cibo, e non potrebbe essere altrimenti. Davvero un peccato per il bianco e nero, in questo caso, perché sarebbe bello vederli dal vivo, quei piatti.
In conclusione, non è un manga imperdibile o indimenticabile, ma se vi piacciono gli spokon o non avete paura dei cliché e volete provare qualcosa di curioso riguardo alla cucina (e se vi piace Masterchef!) potreste davvero darci un'occhiata.