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<b> Attenzione: possibili spoiler! </b>

Deadman Wonderland non è un manga che si fa recensire in maniera classica. L'incipit pubblicato dagli editori e da molte recensioni è alquanto ingannevole, infatti la storia dei collari e delle corse a punti tra i carcerati rappresenta la tematica della prima metà del primo volume. Ganta, il ragazzo che si ritrova imprigionato a DW per l'omicidio dei suoi compagni di classe, compie un viaggio sia fisico che mentale all'interno dell'inferno della prigione, non solo per la vendetta ma, soprattutto, per l'espiazione dei suoi veri peccati ormai dimenticati, i quali verranno trattati molto avanti nella storia. Parlando dei problemi, la storia inizia in maniera accesa per poi proseguire abbastanza lentamente tra il volume 5 e 6 (non una parte brutta, ma proprio lenta rispetto al resto) provocando in qualche caso il drop del fumetto.
E' proprio dal volume 7 in avanti però che la trama spicca il volo in una maniera a mio vedere fantastica, soprattutto grazie alla storia di Ganta e Shiro, che da sola rappresenta il motore e il filo conduttore di tutte le vicende e degli eventi. Più di molti altri manga, questo è uno di quelli che vanno letti fino in fondo, non lasciandosi prendere dalla lentezza della parte centrale. La loro è una storia non solo d'amicizia e d'amore, ma soprattutto di dolore e sofferenza, che hanno accompagnato le loro vite dall'infanzia. Ciò che ha sofferto la coprotagonista (allo stesso livello di Ganta), più che dare un disgusto visivo, è riuscito a lasciarmi un malessere morale e a dare un senso ai sentimenti della coppia principale. La tragicità della loro storia, condita da quelle degli altri personaggi, (non troppo approfondite ma più che sufficienti a definirli) rappresenta il vero motore del fumetto che spingerà il lettore a scoprire il destino delle loro vite.
Il disegno, maturato soprattutto nell'ultima parte, riesce a trasmettere bene l'evoluzione psicologica dei personaggi (fantastico il disegno della vera Shiro nel capitolo 54), e la teatralità di certi momenti viene accompagnata da delle bellissime doppie tavole. Non mancano dei punti interrogativi e delle mancanze, la più evidente è il processo iniziale che viene fatto al protagonista, che seppur controllato dagli uomini di Dw, non viene sufficientemente spiegato, lasciando un alone di irrealismo che il lettore deve colmare con le proprie teorie.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, in alcuni la caratterizzazione è più spiccata che in altri, ma nel complesso risultano credibili, e con una stereotipizzazione limitata (anche se ormai non esistono più personaggi completamente originali) e accompagnano molto bene il viaggio di Ganta e Shiro.
Un acquisto caldamente consigliato e, più di ogni altro, da leggere fino in fondo.