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Ho scoperto quest'opera solo dopo la visione del film Edge of Tomorrow con Tom Cruise ed Emily Blunt (come molti altri, del resto). Incuriosito, sono andato a cercare la fonte originale e, tra light novel e manga, ho deciso di leggere prima quest'ultimo in quanto attratto dai disegni di Takeshi Obata, uno dei miei autori preferiti sin dai tempi di Death Note. Non avendo letto il romanzo, non posso valutare la trasposizione, tuttavia mi sembra di capire che la storia del manga è abbastanza fedele e copre tutti i punti fondamentali, a differenza del film che in pratica prende solo lo spunto principale e lo sviluppa in tutt'altro modo.

Che dire, All You Need Is Kill è un'opera breve ma molto intensa e coinvolgente, raramente mi è capitato di leggere 400 e passa pagine di fumetto tutto d'un fiato come in questo caso! Il merito va sicuramente alla fonte originale e all'ottimo adattamento di Ryosuke Takeuchi: il ritmo è perfetto ed è un continuo crescendo fino all'ottimo colpo di scena finale, non credo si sarebbe potuto fare di meglio in due volumi.

Due cose ho apprezzato in particolare. La prima è stata la descrizione, molto precisa e senza dettagli fuori posto, dell'abilità e dell'organizzazione di cui fanno uso i Mimic per alterare il tempo; mi ha fatto molto piacere vedere come l'autore (grande appassionato di informatica) abbia inserito in maniera così accessibile concetti legati all'ingegneria dell'informazione (su cui ho persino fatto alcuni esami all'università!).

La seconda è l'abilità con cui viene raccontato (nel primo volume) lo sviluppo del protagonista Keiji da recluta senza esperienza a macchina di morte attraverso la ripetizione ossessiva del suo ultimo giorno di vita, molto rischiosa sulla carta ma che in fin dei conti non presenta (almeno per me) alcun difetto: è impossibile non rimanere coinvolti nelle vicende del protagonista, le sue emozioni (l'iniziale spaesamento, la progressiva abitudine...) sono vive e palpabili.

A questo contribuiscono, e moltissimo, gli splendidi disegni di Takeshi Obata, che si liberano di quella "freddezza" presente in Death Note (che mi aveva un po' dato fastidio) e ci restituiscono un mondo futuristico spettacolare ed incredibilmente dettagliato. Non c'è nulla che viene sacrificato: i personaggi e le loro espressioni, le armi e le armature, il design dei Mimic; devo ammettere però che per questi ultimi preferisco il film, qui il loro aspetto mi è sembrato un po' ridicolo. Concludendo, i disegni valgono da soli la lettura dell'opera, sarebbero da 10 e lode se non fosse che, in alcune scene d'azione, spesso risulta difficile capire cosa sta succedendo a causa dei troppi elementi (soprattutto linee cinetiche) visualizzati.

Difetti? Sì, ce ne sono. Innanzitutto, come ha già fatto notare un altro recensore, ho trovato troppo di contorno la parte fantascientifica, che di fatto serve solo come setting per descrivere la crescita del protagonista ed il suo rapporto con Rita Vrataski (molto bello ed emozionante); poi proprio con i personaggi si poteva fare di più, alla fine è solo Rita ad avere un background sviluppato e, togliendo Keiji, tutti gli altri personaggi risultano solo macchiette prive di personalità.

Consiglio All You Need Is Kill a tutti quelli che cercano una lettura veloce ma appassionante di stampo fantascientifico, con uno spunto molto originale e supportata da alcuni dei migliori disegni che possiate mai trovare in un manga. Non fatevelo scappare!