logo AnimeClick.it

-

Vampire Knight è il classico esempio di una storia gestita male.
La trama è nota: Yuki Cross frequenta un collegio in cui convivono umani (Day Class) e vampiri (Night Class). Assieme alla protagonista troviamo Zero, suo taciturno e scontroso amico d'infanzia, e Kaname, misterioso vampiro che si è sempre preso cura di lei. Ci sono molti segreti, nessuno è realmente ciò che sembra e Yuki dovrà affrontare diversi traumi e tradimenti che la porteranno infine a conoscere se stessa e il proprio cuore.
Detto ciò, partiamo dalla sezione facili, i disegni. Trovo generalmente gradevole il tratto dell'autrice, non lo definirei rifinito (particolarmente in talune scene d'azione), ma si lascia guardare: Hino sa donare un certo languore e ombrosità ai suoi personaggi vampiri che ben definiscono l'aura gotica a cui mira l'opera. Alcune tavole sono persino belle. Zero e Kaname sono bishie al punto giusto.
Se non fosse per il plot, o meglio, la capacità di gestirlo. L'autrice non ha assolutamente idea di come creare un intreccio narrativo decente. "Confusione" è la parola che meglio rappresenta quest'opera. Dietro la scusa dei "misteri" (!) si nasconde un'incapacità di far proseguire la trama, spesso forzandola arbitrariamente. Fino alla rivelazione del mistero di Yuki, l'opera era ancora godibile. Nel momento in cui Hino tenta di dare una svolta importante, si perde del tutto. I personaggi compiono azioni insensate. Soprattutto riguardo il comportamento di Kaname, ho percepito distintamente la mano dell'autrice calare sulle tavole in modo prepotente e non lineare con quello che stava accadendo. Ha reso la fabula, in sé per sé neanche complessa, difficile da digerire tramite il modo in cui la presenta. E se è vero che un intreccio dovrebbe rendere il tutto più dinamico e sorprendente, il lettore deve anche riuscire a stare al passo. Invece quando non confonde, questo manga fa sbadigliare (la protagonista e i comprimari si reggono a stento, sebbene ogni tanto anche loro abbiano dei lampi di caratterizzazione un po' meno scontata del solito).
Sono arrivata alla fine per pura testardaggine. Per rimanere in tema, "Vampire Knight" mi ha succhiato via ogni voglia di leggere altre opere di questa autrice.