Recensione
Devilman
10.0/10
Recensione di Itachi-san
-
Un capolavoro assoluto che non può non essere conosciuto da chi apprezzi manga. La storia, per quanto semplice e lineare, è ricca di colpi di scena e sa offrire momenti di grande tensione, mentre il ritmo della narrazione è davvero intelligente e capace di coinvolgere in modo unico. I due protagonisti, Akira e Ryo, incarnano in modo esemplare una vasta gamma di sentimenti, anche se dovremmo dire che è la storia stessa la vera regina di questo manga, ancor prima dei singoli personaggi. Sebbene si possano notare delle lievi forzature o semplificazioni, alla fine si comprende come il tutto sia legittimato dalla volontà dell'autore di offrire degli spunti di riflessione di grande profondità. La sublimazione avviene nel finale, culmine sia della violenza, sia del pathos del capolavoro di Go Nagai. Per quanto riguarda le ultime tavole sembra, almeno secondo la mia interpretazione, che l'autore voglia far trionfare il più assoluto nichilismo. Tutta la spirale di violenza creata dallo scontro tra uomini e diavoli e poi tra diavoli e devilmen, non ha fatto che generare distruzione, e nemmeno l'amore di Satana è riuscito a salvare da una morte eroica il valoroso Akira. Insomma,nell'eterno susseguirsi di Eros e Thanatos, quest'ultima sembra vincere su tutto annullando il divario tra vincitori e vinti. Come Dio ha sbagliato con i demoni, i demoni hanno sbagliato con gli uomini: perseverando nell'odio solo la morte può trovare terreno fertile. La sconfitta di Satana, anzi, è ancora più pesante di quella di Devilman, come testimoniato dall'ultima tavola: un tramonto con tante immagini di un Satana con le braccia incrociate sul petto, in modo funereo. Per quanto riguarda il disegno, certamente il tratto appartiene ancora alla vecchia scuola è non è esaltante, ma la potenza immaginifica di Nagai è indiscutibile. I Diavoli in particolare e il volto di Amon sono da un punto di vista estetico veramente icastici e conturbanti, e dimostrano la capacità, anche tecnica, dell'autore, consacrando "Devilman" a vero pilastro dei manga.