Recensione
Chi conosce Chiho Saitou dovrebbe saperlo: nelle sue opere non mancano mai due elementi, ovverosia gli intrighi amorosi alla "Elisa di Rivombrosa" e il classico bellone dalla dubbia moralità. Come poteva dunque non voler riproporre in versione manga una storia come quella de "Le relazioni pericolose" di Choderlos de Laclos, da cui è stato tratto l'omonimo film con Glenn Close e John Malkovich? Scherzi a parte, procediamo con l'analisi di questa breve serie in due volumi.
TRAMA
La vicenda è nota, e l'autrice non si discosta molto dal modello originale: la marchesa di Merteuil, donna bella quanto cinica, spinge per una vendetta personale un suo ex-amante, il visconte di Valmont, a sedurre una giovinetta appena uscita di collegio, dando il via ad un perverso gioco di seduzione.
DISEGNI
Prima di procedere con la storia e i personaggi, non si può trascurare l'aspetto grafico. In "Valmont" la Saitou dà una buona prova delle sue capacità: in particolare, gli sfondi e gli abiti risultano curati e piuttosto piacevoli da guardare. Qualche perplessità, almeno dal mio punto di vista, sorge invece dinanzi alle anatomie: le figure femminili sono forse eccessivamente magre per i canoni dell'epoca, mentre quelle maschili appaiono talvolta sproporzionate. Non è però un grave difetto se si considera che simili caratteristiche sono quasi un marchio di fabbrica della mangaka.
STORIA
Peculiarità della narrazione è che essa, per motivi di fedeltà alla struttura epistolare del romanzo originale, è spesso affidata a didascalie contenenti il testo delle lettere che si scambiano i personaggi, anche se non mancano, ovviamente, i dialoghi veri e propri. Se da un lato tale scelta "paralizza" parzialmente l'azione, è comunque, a mio avviso, adatta al contesto nel quale si susseguono le vicissitudini dei protagonisti. La lettura, in ogni caso, è rapida e scorrevole, e conduce presto all'epilogo della vicenda, prevedibile e con un piccolo tocco personale della Saitou che, a voler essere puntigliosi, tradisce involontariamente lo spirito del capolavoro di Laclos.
PERSONAGGI
Sui personaggi non c'è molto da dire: pensano, agiscono, si comportano come i loro corrispettivi romanzeschi. Ben resa Isabelle de Merteuil; Valmont, per motivi legati al finale, viene invece largamente riabilitato e gradualmente privato della sua originaria mancanza di scrupoli.
GIUDIZIO GLOBALE
Il mio voto finale è 7: discreto, proprio come questo manga. Tra i pro: i disegni, la coerenza dell'autrice, la fedeltà non pedissequa al libro. Fra i contro: l'inevitabile prevedibilità della storia e delle azioni e reazioni dei protagonisti e l'occasionale esasperazione della mangaka di certi tratti tipici delle sue precedenti fatiche. Non un capolavoro, insomma, ma pur sempre una buona trasposizione di uno dei capisaldi della letteratura francese.
TRAMA
La vicenda è nota, e l'autrice non si discosta molto dal modello originale: la marchesa di Merteuil, donna bella quanto cinica, spinge per una vendetta personale un suo ex-amante, il visconte di Valmont, a sedurre una giovinetta appena uscita di collegio, dando il via ad un perverso gioco di seduzione.
DISEGNI
Prima di procedere con la storia e i personaggi, non si può trascurare l'aspetto grafico. In "Valmont" la Saitou dà una buona prova delle sue capacità: in particolare, gli sfondi e gli abiti risultano curati e piuttosto piacevoli da guardare. Qualche perplessità, almeno dal mio punto di vista, sorge invece dinanzi alle anatomie: le figure femminili sono forse eccessivamente magre per i canoni dell'epoca, mentre quelle maschili appaiono talvolta sproporzionate. Non è però un grave difetto se si considera che simili caratteristiche sono quasi un marchio di fabbrica della mangaka.
STORIA
Peculiarità della narrazione è che essa, per motivi di fedeltà alla struttura epistolare del romanzo originale, è spesso affidata a didascalie contenenti il testo delle lettere che si scambiano i personaggi, anche se non mancano, ovviamente, i dialoghi veri e propri. Se da un lato tale scelta "paralizza" parzialmente l'azione, è comunque, a mio avviso, adatta al contesto nel quale si susseguono le vicissitudini dei protagonisti. La lettura, in ogni caso, è rapida e scorrevole, e conduce presto all'epilogo della vicenda, prevedibile e con un piccolo tocco personale della Saitou che, a voler essere puntigliosi, tradisce involontariamente lo spirito del capolavoro di Laclos.
PERSONAGGI
Sui personaggi non c'è molto da dire: pensano, agiscono, si comportano come i loro corrispettivi romanzeschi. Ben resa Isabelle de Merteuil; Valmont, per motivi legati al finale, viene invece largamente riabilitato e gradualmente privato della sua originaria mancanza di scrupoli.
GIUDIZIO GLOBALE
Il mio voto finale è 7: discreto, proprio come questo manga. Tra i pro: i disegni, la coerenza dell'autrice, la fedeltà non pedissequa al libro. Fra i contro: l'inevitabile prevedibilità della storia e delle azioni e reazioni dei protagonisti e l'occasionale esasperazione della mangaka di certi tratti tipici delle sue precedenti fatiche. Non un capolavoro, insomma, ma pur sempre una buona trasposizione di uno dei capisaldi della letteratura francese.