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<b>Attenzione: la recensione potrebbe contenere lievi spoiler.</b>

"L'attacco dei giganti" è un anime che mi ha piacevolmente sorpresa sotto tutti i punti di vista: non mi aspettavo nulla di che leggendo la trama, ma in realtà è successo esattamente il contrario, poiché ho divorato (in fondo siamo in tema, no?) la serie in pochissimi giorni.

La trama è stata sviluppata in modo quasi perfetto, anche se devo ammettere che in alcuni punti poteva risultare lenta (le innumerevoli puntate a fine anime incentrate sulla spedizione del corpo di ricerca mi sono parse un po' noiose in alcune parti, ma nulla di esagerato); inoltre, considerati i venticinque episodi, avrei voluto qualche informazione in più sull'origine di questi giganti, ma soprattutto sul padre del protagonista, Eren, l'unico buco della trama che mi è parso troppo confusionario, anche se immagino verrà sviluppato meglio nella seconda stagione, che attendo con trepidazione. A favore della trama vanno i colpi di scena, anche se non troppo esagerati (in alcuni punti ho indovinato alcune cose fin da subito...) e i combattimenti, costruiti in modo assolutamente non confusionario.

Parlando dei personaggi, poi, ho saputo apprezzarli dal primo all'ultimo, sia che fossero stereotipati/eroi/antieroi, e mi sono legata profondamente con Mikasa e Levi che, insieme ad Armin, sono a mio parere i protagonisti meglio caratterizzati dell'intero anime.
Mikasa è quel tipo di personaggio che dovrebbe essere sempre presente in un anime del genere, poiché mi sono stancata delle "ragazzine insulse e noiose" che credono di "non essere forti abbastanza" e improvvisamente lo diventano; Mikasa, invece, sa fin da subito delle sue altissime potenzialità e si applica sempre al meglio senza vantarsi troppo; Armin, nonostante non sia sul mio personale podio, è un personaggio che trovo studiatissimo sotto tutti i punti di vista: consapevole dei propri limiti, cerca di dare il massimo in altri modi, un po' come Eren che, sicuramente, non è "l'eroe" per eccellenza, incastrato tra il mondo umano e quello dei giganti.
Ho adorato i personaggi secondari, primo tra tutti Levi (e la sua mania per le pulizie!).

Dal punto di vista grafico, non me la sento di criticare, poiché non mi intendo granché di questa branca: i disegni inizialmente non mi facevano impazzire, ma mi sono "abituata", diciamo, abbastanza in fretta. I giganti in effetti, me li aspettavo più "horror", mentre in alcuni punti, mi sono parsi quasi comici e ridicoli con le loro faccie ebeti e l'andatura dondolante. Ma forse non sono tanto i giganti ad ottenere la "paura" desiderata, sono gli umani stessi a farlo: qui entra il gioco una delle cose che amo di più di questo anime e cioè le emozioni "dure e crude" nei confronti dei giganti provate da ogni personaggio; <b>Spoiler</b> il dilemma interiore di Jean (a mio parere, un personaggio riuscitissimo, se solo non lo avessero fatto scontrare con Eren per il cliché del "nemico del protagonista"...) per l'amico Marco è stata una delle mie scene preferite, nonché molto commoventi. <b>Fine spoiler</b>
In generale, la paura costante della morte, aleggiante in ogni episodio, mi ha fatto venire i brividi ogni volta e, anche se può sembrare quasi strano e conturbante, la trovo una cosa positiva, poiché questo anime è stato in grado di trasmettermi qualcosa che non tutti gli anime sanno fare: la consapevolezza di una vita umana.

Per quanto riguarda la musica, le colonne sonore non mi hanno fatto impazzire anche se le reputo molto orecchiabili e sicuramente l'opening della prima parte della stagione supera di gran lunga quella della seconda parte, forse anche perché è diventata altamente commerciale.

In conclusione, nonostante qualche difettuccio, consiglio vivamente questo anime a tutti, senza rivolgermi a nessun target in particolare; se cercate un anime maturo, senza troppi fronzoli e con personaggi a cui vi affezionerete veramente, allora è l'anime giusto per voi.