Recensione
Un anno
8.0/10
Recensione di riko akasaka
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La disabilità mentale è un tema che mi sta a cuore, per questo quando sento parlare di un'opera che tratta l'argomento rizzo subito le orecchie stile "cane da punta". Chi condivide questo mio interesse è consapevole però della facilità di imbattersi in robetta superficiale che usa i disabili come suggestivi escamotage sper ravvivare opere con trame piatte e banali. Ho pure avuto l'impressione che nel corso del tempo si siano creati degli inquietanti stereotipi tipo "l'autistico geniale" o "il down compagnone" quasi ci si fosse dimenticati che, in quanto persone, generalizzare è sempre uno sbaglio.
Quando mi sono avvicinata a questo fumetto non cercavo una bella storiella della buona notte pregna di buoni sentimenti, ma un pò di sano realismo, ne ho quindi affrontato la lettura con il mio senso critico da "addetta ai lavori" regolato ai massimi livelli e sono davvero lieta di potermi definire soddisfatta di quest'opera.
"Un Anno-Primavera" parla di Capucine, una bambina disabile di otto anni, e del mondo che la circonda, un mondo che al lettore appare duplice: da una parte c'è quello "reale" rappresentato dalle azioni e dai pensieri dei genitori, dall'altro c'è quello filtrato dagli occhi di Capucine, uno sguardo sensibile che sa cogliere con abilità gli stati d'animo altrui, ma incapace di comprenderne l'origine.
Perché il papà è triste?
Perché i genitori litigano?
E' per colpa mia?
Che cos'è un bambino ritardato?
Sono tante le domande che affollano la giovanissima mente di questa bambina che inizia a rendersi conto della propria "diversità". Sono tanti i dubbi di questi genitori che, nonostante la scelta consapevole, devono affrontare una quotidianità fatta di piccole e grandi frustrazioni, bocconi non sempre facili da mandare giù. Si insegue la "normalità", continuando a stimolare la bambina per raggiungere un minimo "progresso" e cercando (invano) di nascondere la delusione quando gli sforzi sembrano tutti inutili, pure Capucine capisce l'importanza del "progresso" per i suoi genitori e, a modo suo, si impegna seriamente per raggiungerlo.
Questo fumetto narra semplicemente la vita di tutti i giorni di questa piccola famiglia: la tenera Capucine che fatica a capire il prossimo, la madre che sente tutto il peso dell'educazione su di sé e il padre che quasi inconsciamente si rifugia nel mondo del lavoro. Una storia che parla di handicap senza buonismi o tragedie, con rispetto e cognizione (è evidente la seria preparazione sull'argomento da parte di Morvan) impreziosita dai poetici disegni di Taniguchi ritengo quest'opera una lettura obbligata se interessa l'argomento.
Purtroppo c'è una nota dolente che mi impedisce di consigliare questo fumetto a chiunque: si tratta di un'opera incompleta, "Un Anno" doveva essere composto da quattro volumi (come le stagioni) ma dopo Primavera, per motivi a me poco chiari, il progetto non è continuato. Davvero un peccato perché dopo il primo volume è chiaro che su Capucine sia rimasto ancora molto da raccontare.
L'edizione è un elegante cartonato alla francese, i disegni di Taniguchi completamente a colori sono proprio una gioia per gli occhi e quasi ci si dimentica dell'incompiutezza dell'opera.
Quando mi sono avvicinata a questo fumetto non cercavo una bella storiella della buona notte pregna di buoni sentimenti, ma un pò di sano realismo, ne ho quindi affrontato la lettura con il mio senso critico da "addetta ai lavori" regolato ai massimi livelli e sono davvero lieta di potermi definire soddisfatta di quest'opera.
"Un Anno-Primavera" parla di Capucine, una bambina disabile di otto anni, e del mondo che la circonda, un mondo che al lettore appare duplice: da una parte c'è quello "reale" rappresentato dalle azioni e dai pensieri dei genitori, dall'altro c'è quello filtrato dagli occhi di Capucine, uno sguardo sensibile che sa cogliere con abilità gli stati d'animo altrui, ma incapace di comprenderne l'origine.
Perché il papà è triste?
Perché i genitori litigano?
E' per colpa mia?
Che cos'è un bambino ritardato?
Sono tante le domande che affollano la giovanissima mente di questa bambina che inizia a rendersi conto della propria "diversità". Sono tanti i dubbi di questi genitori che, nonostante la scelta consapevole, devono affrontare una quotidianità fatta di piccole e grandi frustrazioni, bocconi non sempre facili da mandare giù. Si insegue la "normalità", continuando a stimolare la bambina per raggiungere un minimo "progresso" e cercando (invano) di nascondere la delusione quando gli sforzi sembrano tutti inutili, pure Capucine capisce l'importanza del "progresso" per i suoi genitori e, a modo suo, si impegna seriamente per raggiungerlo.
Questo fumetto narra semplicemente la vita di tutti i giorni di questa piccola famiglia: la tenera Capucine che fatica a capire il prossimo, la madre che sente tutto il peso dell'educazione su di sé e il padre che quasi inconsciamente si rifugia nel mondo del lavoro. Una storia che parla di handicap senza buonismi o tragedie, con rispetto e cognizione (è evidente la seria preparazione sull'argomento da parte di Morvan) impreziosita dai poetici disegni di Taniguchi ritengo quest'opera una lettura obbligata se interessa l'argomento.
Purtroppo c'è una nota dolente che mi impedisce di consigliare questo fumetto a chiunque: si tratta di un'opera incompleta, "Un Anno" doveva essere composto da quattro volumi (come le stagioni) ma dopo Primavera, per motivi a me poco chiari, il progetto non è continuato. Davvero un peccato perché dopo il primo volume è chiaro che su Capucine sia rimasto ancora molto da raccontare.
L'edizione è un elegante cartonato alla francese, i disegni di Taniguchi completamente a colori sono proprio una gioia per gli occhi e quasi ci si dimentica dell'incompiutezza dell'opera.