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"Udon no Kuni no Kiniro Kemari" è una serie tratta dal manga della mangaka Nodoka Shinomaru, composta da dodici episodi, uscita nell'autunno 2016 e prodotta dallo Studio Lidenfilms, famoso per aver animato la serie manga "Arslan Senki" ma anche il bellissimo "Kanojo to Kanojo" e lo strano "Sekkou Boys".

Trama: il protagonista della storia è Souta, il quale dopo la morte del padre torna a Kawaga, la sua terra d'origine. Al suo arrivo trova a casa sua un bambino che però non è come tutti gli altri; infatti egli in realtà è un tanuki di nome Poko, e da quel momento in poi vedremo di episodio in episodio le vicende quotidiane che dovranno affrontare insieme.
La trama sembra semplice, quella di un qualsiasi slice of life, però non è così; di questo ne parlerò dopo.

Ambientazioni: le ambientazioni sono a dir poco fantastiche, sono molto curate e dettagliate, e riescono a far immergere lo spettatore e farlo sentire veramente lì a Kagawa. Infatti questa serie è anche una pubblicità a Kagawa, come appunto si può vedere nelle anticipazioni degli episodi con il sindaco che parla della prefettura.

Musiche: l'opening e l'ending sono fantastiche e molto toccanti grazie anche agli ottimi video che le accompagnano e al loro profondo significato; infatti, prese da parte, si può già capire che tipo di serie sarà, una serie con momenti tristi e malinconici ma soprattutto (nella prima parte) spensierati e felici. Ho preferito i GOODWRAP rispetto ai Weaver, perché ho trovato la loro canzone molto malinconica, e il video di accompagnamento è perfetto per la canzone ed è molto triste, con un Souta che si trova a ripensare ai vecchi momenti con la sua mamma e il suo babbo, i quali però non ci sono più. Le soundtrack sono veramente belle e accompagnano alla perfezione l'opera, e molte sono davvero rilassanti e infondono spensieratezza.

Regia: la regia è quella di uno slice of life, quindi non servono chissà quali riprese e inquadrature, e da questo punto di vista è stata funzionale all'opera. Ci sono però delle inquadrature letteralmente senza senso, che fanno storcere il naso, però alla fine tutto sommato è una buona regia, composta prevalentemente da primi piani e campi lunghi per far vedere la bellezza di Kagawa.

Ho adorato tantissimo il chara design dei personaggi, sopratutto quello di Poko, che esprime perfettamente l'innocenza e la purezza di un bambino. Non ci sono molte parti animate in questa serie e alcuni movimenti sono un po' legnosi, però i disegni sono sempre buoni e non ho notato cali per i dodici episodi.

Personaggi: Souta è un gran bel personaggio ed è molto facile avere empatia per lui, infatti è una persona malinconica e molte volte si ricorda dei suoi genitori, i quali sono morti, e si incolpa di non aver parlato abbastanza con il suo babbo e non essere riuscito a spiegargli il motivo della sua scelta di andare a Tokyo, e ciò lo tormenterà. Poi c'è il tanuki, Poko, il quale avrà il ruolo più importante della serie. Infatti sarà lui che conforterà Souta nei momenti tristi grazie alla sua presenza, ma soprattutto lo salverà dal suo tormento. Poko è un personaggio semplice ma allo stesso tempo complesso, quando è con lui Souta si ricorda del passato e grazie a lui riesce a superarlo. Poko possiamo dire che è il tanuki, bambino (non importa), che salva Souta dal passato, dai suoi rammarichi, dal peso di aver perso i suoi genitori. Nel cast sono presenti anche altri personaggi ben caratterizzati come Shinobu, amico di Souta che è molto presente nella serie; durante la serie scopriremo i suoi problemi, la sua personalità, ma anche la ragazza che amava, lo vedremo in molte situazioni diverse a dimostrare la sua umanità.
Abbiamo anche Rinko, la sorella di Souta, che anche lei è ben caratterizzata, la vedremo in momenti tristi e seri, in momenti più leggeri, in momenti in cui è in pensiero per il fratello, in momenti di forza dopo la morte della madre per prendere le redini della famiglia.
Insomma, niente male.
Inoltre sono presenti molti altri personaggi, o meno influenti nella storia o di cui si sa poco, perché non sono stati approfonditi rispetto ai personaggi di cui ho parlato sopra, quindi è inutile parlarne.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Opinioni: questa serie è riuscita a infondermi molti sentimenti. Mi è piaciuta molto la spensieratezza della serie, la tranquillità che riesce a infonderti grazie a tutti gli elementi presenti di cui ho parlato sopra (OST, ambientazione...). Non mancano scene malinconiche e scene veramente emozionanti, come vedremo nel nono e soprattutto nel dodicesimo episodio.
Se non fosse per il finale, questa serie sarebbe stata uno slice of life dolce e malinconico come ad esempio "Amaama to Inazuma", ma l'autrice si è spinta oltre, proponendoci un finale che ho trovato sbalorditivo. Poko, usando il suo potere di tanuki, fa vedere il passato a Souta, momenti che si è dimenticato col trascorrere del tempo; riguardandoli, si scopriranno molte cose. L'emozione cresce pian piano sempre di più ogni secondo che passa, fino ad arrivare al climax, quando Souta rincontra suo padre grazie al potere del tanuki e si parlano dopo tanto tempo. Poko riassume tutto il significato dell'opera e il messaggio che l'autrice voleva dare: anche se le persone a cui teniamo non ci sono più fisicamente, loro rimarranno sempre presenti nei nostri cuori, il legame non si spezzerà mai, nemmeno dopo la morte, sempre insieme, ovunque e dovunque.

Fine parte contenente spoiler

Non nego che questa serie mi ha toccato molto e molto emozionato, consiglio la visione a chiunque.

"Per me l'odore del brodo, è il profumo della casa al tramonto. Il profumo di mio padre e quello della famiglia stampato per sempre nella mia mente"