Recensione
Gabriel Dropout
7.5/10
Prima di tutto, voglio premettere che questa è la mia prima recensione. Spero che possa essere utile a qualcuno, e ringrazio tutti coloro che perderanno parte del loro tempo per leggerla.
Personalmente, sono abbastanza stufo del soprannaturale: ultimamente trovo un sacco di anime, serie TV, film, ecc. che parlano di vampiri, zombie e compagnia. Voglio dire, penso che non ci sia niente di male nel mettere nelle proprie storie chiunque si voglia e, anzi, la libertà di farlo è sacrosanta. Tuttavia, guardando in giro gli stessi tipi di personaggi, oppure semplicemente delle analogie tra alcune serie che si conoscono già e quelle in corso, si finisce spesso in frasi abusate come "Mi sa di già visto!" o "Ma questo tipo è troppo stereotipato!" o ancora "Questa serie è - inserire serie desiderata - 2.0!". Volevo qualcosa di diverso, e mi sono imbattuto in "Gabriel Dropout".
Lo so, sono coerente come un gelato che si solidifica sotto il sole, certamente: parlo di volere qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo e sorprendente, e prendo una serie con angeli e demoni. Angeli e demoni in una scuola. Ci sono mille serie così là fuori, perché proprio questa?
Il primo motivo è che di solito non recupero anime ma li guardo mentre escono di settimana in settimana (questo non mi aiuta però...); il secondo è che io vado matto per l'accostamento di cose opposte in generale, come le tsundere (non tutte, alcune sono insopportabili), dure fuori e morbide dentro, oppure il Bene contro il Male, ma solo nel caso in cui entrambe le parti abbiano un buono spazio nell'anime: troppo facile rendere i protagonisti dettagliati e credibili se gli antagonisti, con cui i primi si "confrontano" in tutti i sensi, sono delle macchiette che basta uno sputo e scivolano via. In questa serie ho trovato questo: una serie scolastica di ragazze, due angeli e due demoni, con caratteri che non brillano di certo per originalità, ma non trovo che abbiano approfondito qualcuna a discapito di qualcun'altra. E poi il contrasto: un angelo annoiato (Raphiel) che ride di gusto per le disgrazie altrui non ha prezzo, e, se poi la vittima preferita è un demone (Satanichia, che nome!) destinato a diventare la "Regina dei demoni", ma con talmente poca intelligenza e furbizia da far fallire uno scherzo per bambini, allora è la fine. Inoltre c'è l'angelo protagonista di nome Gabriel (toh, lo stesso del titolo, che caso) che diventa dipendente dai videogiochi (ma c'è una ragione dietro che ritengo spoiler), e Vigne, la ragazza-demone dolce e altruista che nulla ci azzecca con il suo ruolo, tanto da farmi domandare come abbia fatto a diplomarsi.
Credo che consiglierei questo anime a chi vuole rilassarsi con una commedia scolastica e farsi due risate; non ha una storia memorabile, va visto a tempo perso. Tutto qui.
Ringrazio ancora per l'attenzione e chiedo scusa per le parentesi, credo di avere un po' esagerato.
Personalmente, sono abbastanza stufo del soprannaturale: ultimamente trovo un sacco di anime, serie TV, film, ecc. che parlano di vampiri, zombie e compagnia. Voglio dire, penso che non ci sia niente di male nel mettere nelle proprie storie chiunque si voglia e, anzi, la libertà di farlo è sacrosanta. Tuttavia, guardando in giro gli stessi tipi di personaggi, oppure semplicemente delle analogie tra alcune serie che si conoscono già e quelle in corso, si finisce spesso in frasi abusate come "Mi sa di già visto!" o "Ma questo tipo è troppo stereotipato!" o ancora "Questa serie è - inserire serie desiderata - 2.0!". Volevo qualcosa di diverso, e mi sono imbattuto in "Gabriel Dropout".
Lo so, sono coerente come un gelato che si solidifica sotto il sole, certamente: parlo di volere qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo e sorprendente, e prendo una serie con angeli e demoni. Angeli e demoni in una scuola. Ci sono mille serie così là fuori, perché proprio questa?
Il primo motivo è che di solito non recupero anime ma li guardo mentre escono di settimana in settimana (questo non mi aiuta però...); il secondo è che io vado matto per l'accostamento di cose opposte in generale, come le tsundere (non tutte, alcune sono insopportabili), dure fuori e morbide dentro, oppure il Bene contro il Male, ma solo nel caso in cui entrambe le parti abbiano un buono spazio nell'anime: troppo facile rendere i protagonisti dettagliati e credibili se gli antagonisti, con cui i primi si "confrontano" in tutti i sensi, sono delle macchiette che basta uno sputo e scivolano via. In questa serie ho trovato questo: una serie scolastica di ragazze, due angeli e due demoni, con caratteri che non brillano di certo per originalità, ma non trovo che abbiano approfondito qualcuna a discapito di qualcun'altra. E poi il contrasto: un angelo annoiato (Raphiel) che ride di gusto per le disgrazie altrui non ha prezzo, e, se poi la vittima preferita è un demone (Satanichia, che nome!) destinato a diventare la "Regina dei demoni", ma con talmente poca intelligenza e furbizia da far fallire uno scherzo per bambini, allora è la fine. Inoltre c'è l'angelo protagonista di nome Gabriel (toh, lo stesso del titolo, che caso) che diventa dipendente dai videogiochi (ma c'è una ragione dietro che ritengo spoiler), e Vigne, la ragazza-demone dolce e altruista che nulla ci azzecca con il suo ruolo, tanto da farmi domandare come abbia fatto a diplomarsi.
Credo che consiglierei questo anime a chi vuole rilassarsi con una commedia scolastica e farsi due risate; non ha una storia memorabile, va visto a tempo perso. Tutto qui.
Ringrazio ancora per l'attenzione e chiedo scusa per le parentesi, credo di avere un po' esagerato.