Recensione
Sound! Euphonium
10.0/10
Recensione di Neu Preussen
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Frutto creativo dello studio Kyoto Animation, della regia di Tatsuya Ishihara e delle musiche di Akito Matsuda, "Hibike! Euphonium" (響け! ユーフォニアム) è la trasposizione animata dei romanzi di Ayano Takeda, il primo dei quali venne pubblicato verso la fine del 2013.
La prima stagione è andata in onda da metà giugno a metà dicembre 2015, mentre la seconda dai primi di ottobre al 28 dicembre 2016, ma personalmente mi sono approcciata alla serie soltanto nelle ultime settimane.
Francamente parlando, quando mi sono decisa a guardare il primo episodio ero molto scettica, probabilmente perché i titoli della Kyoto Animation con cui ho più familiarità sono "Myriad Colors Phantom World" (無彩限のファントム・ワールド ), classificato come fantasy ma dal mio punto di vista più che altro demenziale, e "Free!", che secondo il mio modesto parere è davvero troppo sopravvalutato. Devo dire, però, che già alla fine del primo episodio mi sono ricreduta (e in effetti ho visto la prima stagione in un giorno).
La storia inizia con un flashback che ci trasporta durante la premiazione delle bande musicali del Kansai ai preliminari di Kyoto. La scuola della protagonista (Oumae Kumiko) si aggiudica un oro, ma è uno di quelli detti “fasulli”, perciò non riesce comunque a classificarsi per le Nazionali; a questo punto, Kumiko ha una breve discussione con la ragazza che si trova accanto a lei (Kousaka Reina), uno scambio di battute che soprattutto a causa delle parole schiette e poco delicate della protagonista, per quanto non intenzionali, sembra decretare una rottura totale fra le due.
Concluso il flashback, Kumiko è pronta ad affrontare il suo primo giorno alle superiori, intenzionata a chiudere per sempre con il passato e forse anche con la musica. I piani di Kumiko, comunque, prendono una piega diversa a causa di due ragazze con cui fa amicizia, che la convincono ad unirsi al club di musica del liceo Kitauji, dove – fatalità! – anche Kousaka Reina si è iscritta.
Un tempo la banda del liceo Kitauji era una delle favorite per la vitoria, ma in seguito ad alcuni screzi fra i componenti sembra essere stata completamente dimenticata, tuttavia, con l’arrivo di un nuovo consulente, sembra che le cose siano destinate a cambiare.
Non mi soffermerò oltre riguardo la trama, che, pur essendo semplice, è avvincente e tutta da scoprire, ben condita dagli intrecci fra personaggi distinti e approfonditi.
I personaggi sono sicuramente uno dei punti di forza di "Hibike! Euphonium": tutti agiscono e reagiscono in modi differenti ma pur sempre molto umani, ogni rapporto presenta particolari sfumature per le quali capita che in un primo momento si manifestino soltanto alcuni lati del carattere di un personaggio.
In sintesi, si tratta di un miscuglio di personalità diverse – dallo schietto all’ambiguo, dal leale al codardo – che si rivelano poco a poco e che, soprattutto, si compongono a loro volta di sfaccettature differenti, con grandi pregi e importanti difetti che coesistono in un’unica esistenza, com’è giusto che sia. La protagonista, in particolare, è piuttosto insolita, perché anche se è in gran parte grazie a lei che il passato del liceo Kitauji si rivela, così come le relazioni fra i vari componenti della banda, Kumiko non è quasi mai al centro dell’attenzione. È così naturale che quasi è eclissata da se stessa, una ragazza qualunque che piuttosto che essere ammirata si ritrova ad ammirare gli altri e a dubitare – con un po’ di cinismo – delle sue capacità (senza però gettare la spugna, ma desiderando di migliorare). Questo aspetto l’ha resa ai miei occhi davvero molto apprezzabile e particolarmente originale e complicata nella sua semplicità.
Gli argomenti trattati sono molti, e la delicatezza e l’attenzione con la quale vengono analizzati arricchiscono maggiormente questa bellissima trasposizione animata.
"Hibike! Euphonium" non è prettamente drammatico, ma non mi sento neppure di escludere tale genere. Senza ombra di dubbio occorre tirarne in ballo altri, come il sentimentale (si passa dalle classiche cotte adolescenziali e dall’amicizia molto intima che va formandosi fra alcuni personaggi a esperienze emotive più negative e dolorose, come il rifiuto, la frustrazione del senpai superato dal kouhai, l’abbandono quasi forzato di una passione o l’apatia derivante dai ricordi dolorosi del passato). Il drama è quindi presente, ma sicuramente intrecciato con i sentimenti dei personaggi, e riguarda più che altro il passato della banda del liceo Kitauji, che però viene diluito e scandito nel corso delle due stagioni, senza essere condensato in uno o due episodi consecutivi, in un processo di slow build che incuriosisce lo spettatore e rende questo anime decisamente profondo.
Ho notato inoltre una sfumatura cupa e vagamente malinconica per ciò che riguarda lo scorrere del tempo, il fatto che “tre anni passano in fretta” – secondo una senpai della protagonista – o ancora che per Kumiko stessa il presente diverrà lontano in un istante. Alcune volte si ha la soffocante impressione che i personaggi debbano dirsi addio da un momento all’altro, ed è qualcosa che può accadere anche nella vita reale, fra amici e persone che si amano, ecco perché ritengo "Hibike! Euphonium" molto genuino e attuale. È un anime intelligente, che offre tanti spunti di riflessione. Certo, non mancano le scene divertenti o quelle dove si finisce inevitabilmente per urlare all’OTP, ma si tratta di numerose eccezioni che costellano una storia complessa e spesso inaspettatamente cupa.
Non pensavo che sarei arrivata ad avvalorare "Hibike! Euphonium" fino a questo punto, ma francamente non ritengo vi siano difetti rilevanti. A completare il tutto, una grafica ottima, con un’ammirevole attenzione ai particolari e accostamenti di colore molto belli e luminosi.
Un dieci meritatissimo.
La prima stagione è andata in onda da metà giugno a metà dicembre 2015, mentre la seconda dai primi di ottobre al 28 dicembre 2016, ma personalmente mi sono approcciata alla serie soltanto nelle ultime settimane.
Francamente parlando, quando mi sono decisa a guardare il primo episodio ero molto scettica, probabilmente perché i titoli della Kyoto Animation con cui ho più familiarità sono "Myriad Colors Phantom World" (無彩限のファントム・ワールド ), classificato come fantasy ma dal mio punto di vista più che altro demenziale, e "Free!", che secondo il mio modesto parere è davvero troppo sopravvalutato. Devo dire, però, che già alla fine del primo episodio mi sono ricreduta (e in effetti ho visto la prima stagione in un giorno).
La storia inizia con un flashback che ci trasporta durante la premiazione delle bande musicali del Kansai ai preliminari di Kyoto. La scuola della protagonista (Oumae Kumiko) si aggiudica un oro, ma è uno di quelli detti “fasulli”, perciò non riesce comunque a classificarsi per le Nazionali; a questo punto, Kumiko ha una breve discussione con la ragazza che si trova accanto a lei (Kousaka Reina), uno scambio di battute che soprattutto a causa delle parole schiette e poco delicate della protagonista, per quanto non intenzionali, sembra decretare una rottura totale fra le due.
Concluso il flashback, Kumiko è pronta ad affrontare il suo primo giorno alle superiori, intenzionata a chiudere per sempre con il passato e forse anche con la musica. I piani di Kumiko, comunque, prendono una piega diversa a causa di due ragazze con cui fa amicizia, che la convincono ad unirsi al club di musica del liceo Kitauji, dove – fatalità! – anche Kousaka Reina si è iscritta.
Un tempo la banda del liceo Kitauji era una delle favorite per la vitoria, ma in seguito ad alcuni screzi fra i componenti sembra essere stata completamente dimenticata, tuttavia, con l’arrivo di un nuovo consulente, sembra che le cose siano destinate a cambiare.
Non mi soffermerò oltre riguardo la trama, che, pur essendo semplice, è avvincente e tutta da scoprire, ben condita dagli intrecci fra personaggi distinti e approfonditi.
I personaggi sono sicuramente uno dei punti di forza di "Hibike! Euphonium": tutti agiscono e reagiscono in modi differenti ma pur sempre molto umani, ogni rapporto presenta particolari sfumature per le quali capita che in un primo momento si manifestino soltanto alcuni lati del carattere di un personaggio.
In sintesi, si tratta di un miscuglio di personalità diverse – dallo schietto all’ambiguo, dal leale al codardo – che si rivelano poco a poco e che, soprattutto, si compongono a loro volta di sfaccettature differenti, con grandi pregi e importanti difetti che coesistono in un’unica esistenza, com’è giusto che sia. La protagonista, in particolare, è piuttosto insolita, perché anche se è in gran parte grazie a lei che il passato del liceo Kitauji si rivela, così come le relazioni fra i vari componenti della banda, Kumiko non è quasi mai al centro dell’attenzione. È così naturale che quasi è eclissata da se stessa, una ragazza qualunque che piuttosto che essere ammirata si ritrova ad ammirare gli altri e a dubitare – con un po’ di cinismo – delle sue capacità (senza però gettare la spugna, ma desiderando di migliorare). Questo aspetto l’ha resa ai miei occhi davvero molto apprezzabile e particolarmente originale e complicata nella sua semplicità.
Gli argomenti trattati sono molti, e la delicatezza e l’attenzione con la quale vengono analizzati arricchiscono maggiormente questa bellissima trasposizione animata.
"Hibike! Euphonium" non è prettamente drammatico, ma non mi sento neppure di escludere tale genere. Senza ombra di dubbio occorre tirarne in ballo altri, come il sentimentale (si passa dalle classiche cotte adolescenziali e dall’amicizia molto intima che va formandosi fra alcuni personaggi a esperienze emotive più negative e dolorose, come il rifiuto, la frustrazione del senpai superato dal kouhai, l’abbandono quasi forzato di una passione o l’apatia derivante dai ricordi dolorosi del passato). Il drama è quindi presente, ma sicuramente intrecciato con i sentimenti dei personaggi, e riguarda più che altro il passato della banda del liceo Kitauji, che però viene diluito e scandito nel corso delle due stagioni, senza essere condensato in uno o due episodi consecutivi, in un processo di slow build che incuriosisce lo spettatore e rende questo anime decisamente profondo.
Ho notato inoltre una sfumatura cupa e vagamente malinconica per ciò che riguarda lo scorrere del tempo, il fatto che “tre anni passano in fretta” – secondo una senpai della protagonista – o ancora che per Kumiko stessa il presente diverrà lontano in un istante. Alcune volte si ha la soffocante impressione che i personaggi debbano dirsi addio da un momento all’altro, ed è qualcosa che può accadere anche nella vita reale, fra amici e persone che si amano, ecco perché ritengo "Hibike! Euphonium" molto genuino e attuale. È un anime intelligente, che offre tanti spunti di riflessione. Certo, non mancano le scene divertenti o quelle dove si finisce inevitabilmente per urlare all’OTP, ma si tratta di numerose eccezioni che costellano una storia complessa e spesso inaspettatamente cupa.
Non pensavo che sarei arrivata ad avvalorare "Hibike! Euphonium" fino a questo punto, ma francamente non ritengo vi siano difetti rilevanti. A completare il tutto, una grafica ottima, con un’ammirevole attenzione ai particolari e accostamenti di colore molto belli e luminosi.
Un dieci meritatissimo.