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"Amami lo stesso" è uno josei di Aya Nakahara, l'autrice di "Lovely Complex". La trama è piuttosto semplice: Michiko è una sventurata ragazza alla soglia dei trent'anni che si è sempre fatta sfruttare dai propri fidanzati, che manteneva lavorando duramente.
Dopo aver perso il lavoro e aver realizzato che il suo ragazzo la sfruttava soltanto, si imbatte in Kurosawa, il suo ex capo ufficio, anche lui attualmente senza un lavoro. Kurosawa però, a differenza di Michiko, ha le idee ben chiare in mente, infatti sta aprendo una tavola calda e realizzando il sogno della sua vita... Prende quindi la povera Michiko a lavorare per lui, offrendole in cambio vitto e alloggio.
Nonostante l'antipatia iniziale, pian piano Michiko cambia idea su Kurosawa e inizia a considerarlo un punto d'appoggio fondamentale nella sua vita. Peccato che lui sia doppiamente occupato: fidanzato e... segretamente innamorato di un'altra ragazza?

Come già detto la trama è abbastanza semplice e niente di sconvolgente per uno josei: la "solita" protagonista "scannata" e single vicino ai trent'anni e il "solito" capo ufficio "che non è quello che sembra".
L'errore nella frase precedente sta nell'uso della parola "solito", nel senso che il punto di forza del manga sono i dialoghi: divertenti, assurdi, folli. Partendo da una storia semplice e trita e ritrita, la Nakahara rielabora il tutto in chiave comica, rendendolo quasi un gag-manga.
A differenza di molti josei, i riferimenti al sesso sono minimi, mai volgari e sempre trattati in modo comico per costruire delle gag (non sempre riuscitissime, ma la maggior parte delle volte azzeccate).
La Nakahara confeziona quindi un manga in grado di piacere sia a un pubblico più giovane, abituato agli shoujo, sia a un pubblico più adulto abituato agli josei.

Personalmente non ho mai apprezzato molto la Nakahara come autrice, soprattutto "Lovely Complex" non mi aveva conquistata a causa dell'idea di base che mi pareva presa da altre parti e per l'eccessiva staticità del manga (i sentimenti di Risa sono chiari praticamente fin da subito, quindi non c'è un granché da dire per 17 volumi a mio avviso). E qui ritroviamo gli stessi identici difetti, nel senso che i sentimenti della protagonista si chiariscono un po' troppo presto e in maniera un po' troppo prevedibile. Ma come già detto, bisogna apprezzare "Amami lo stesso" per quello che è, uno josei divertente che probabilmente non si prende neanche troppo sul serio. Sicuramente una lettura piacevole e scorrevole, che si focalizza più sull'assurdo che sui sentimenti. Divertenti anche (e soprattutto) i personaggi secondari.
Per quanto riguarda i disegni c'è poco da dire, la Nakahara si mantiene sullo stesso livello di "Lovely Complex" e dei suoi manga precedenti: vignette chiare e ben disposte (spesso piene di dialoghi) e una retinatura quasi assente. Le tavole sono spesso troppo vuote, qualche sfondo o retino in più non avrebbe guastato, ma comunque nel complesso tutto è più che godibile. Buona l'edizione Planet Manga, soprattutto per il fatto di essere uscita mensilmente e per non averci fatto penare troppo nell'attesa.