Recensione
"History's Strongest Disciple Kenichi" è un manga di target shonen, creato da Syun Matsuena. La trasposizione animata viene trasmessa in Giappone a cavallo tra il 2006 e il 2007.
Shirahama Kenichi è uno studente che porta con sé la speranza di migliorarsi con il passaggio dalle medie alle superiori. Tuttavia, la sua storia comincia malissimo: al club di karate viene schiavizzato e usato come sacco da boxe per gli allenamenti, e infine un senpai decisamente violento gli intima di lasciare il club se non vuole essere ridotto male. Kenichi accetta di disputare un incontro di karate, anche se non sa decisamente cosa fare. Dopo poco tempo stringe amicizia con Miu Furinjii, una ragazza espertissima di arti marziali. Ella insegna al giovane delle strategie per potersi difendere durante l'incontro, tant'è che riesce miracolosamente a vincere. Molti altri delinquenti cominciano a interessarsi a lui e, se non vuole morire, sarà costretto a seguire dei durissimi allenamenti al Ryozanpaku...
A mio parere Kenichi è un personaggio molto interessante, perché contraddittorio: è un amante della giustizia, vorrebbe diventare l'eroe che protegge le persone dai malvagi. Ma, proprio perché anche lui stesso è debole, è sempre tentato di fuggire dal pericolo e deve fare leva su tutto il suo coraggio per riuscire a seguire i suoi propositi. Non è il classico ragazzo portato per ogni cosa, anzi è piuttosto nella media (o anche scarso) in tutto; ciò che non è nella media, però, è la sua determinazione. E' un personaggio che riesce a crescere, e anche gli altri cambiano opinione su di lui. Non a caso i maestri continuano a ripetergli che non ha talento, per spingerlo sempre a dare il meglio. Una frase di Sasaki Sho mi è rimasta particolarmente impressa: "Ciò che non ti tradirà mai è il tuo allenamento", ed è proprio questo il fulcro della storia. Miu, invece, si presenta come una ragazza molto talentuosa, agile e fortissima. Sul primo momento si può pensare che sia puro talento, ma, seguendo la storia, si scopre quanto siano stati duri i suoi allenamenti fin da piccola. E' un personaggio che non fa pesare nulla a nessuno, e proprio per questo Kenichi la vuole proteggere. Due storie diverse ma in un certo senso molto simili. Anche i personaggi secondari hanno la loro importanza nella storia, come per esempio Nijiima. I maestri sono terrificanti, ma grazie a molte scene comiche riescono sempre a farci sorridere, e occupano uno spazio importante nella vita del discepolo. Ciò che trovo molto interessante sono le tecniche che vengono insegnate al giovane, e i combattimenti lasciano davvero il segno. Giustamente, la cura del vestiario e dei luoghi non è eccelsa, proprio per lasciare spazio ai combattimenti e alla storia stessa. Gli antagonisti sanno essere strani e particolari, ognuno con le proprie manie e stile di combattimento. Solo i delinquentelli sono poco curati, a mio avviso per delineare il loro scarso valore.
In conclusione, è una storia che mi ha lasciata piacevolmente colpita. Non è noiosa, poiché vi sono le sfide, ma anche momenti comici e romantici. Lascia dei messaggi positivi? Sicuramente sì!
Shirahama Kenichi è uno studente che porta con sé la speranza di migliorarsi con il passaggio dalle medie alle superiori. Tuttavia, la sua storia comincia malissimo: al club di karate viene schiavizzato e usato come sacco da boxe per gli allenamenti, e infine un senpai decisamente violento gli intima di lasciare il club se non vuole essere ridotto male. Kenichi accetta di disputare un incontro di karate, anche se non sa decisamente cosa fare. Dopo poco tempo stringe amicizia con Miu Furinjii, una ragazza espertissima di arti marziali. Ella insegna al giovane delle strategie per potersi difendere durante l'incontro, tant'è che riesce miracolosamente a vincere. Molti altri delinquenti cominciano a interessarsi a lui e, se non vuole morire, sarà costretto a seguire dei durissimi allenamenti al Ryozanpaku...
A mio parere Kenichi è un personaggio molto interessante, perché contraddittorio: è un amante della giustizia, vorrebbe diventare l'eroe che protegge le persone dai malvagi. Ma, proprio perché anche lui stesso è debole, è sempre tentato di fuggire dal pericolo e deve fare leva su tutto il suo coraggio per riuscire a seguire i suoi propositi. Non è il classico ragazzo portato per ogni cosa, anzi è piuttosto nella media (o anche scarso) in tutto; ciò che non è nella media, però, è la sua determinazione. E' un personaggio che riesce a crescere, e anche gli altri cambiano opinione su di lui. Non a caso i maestri continuano a ripetergli che non ha talento, per spingerlo sempre a dare il meglio. Una frase di Sasaki Sho mi è rimasta particolarmente impressa: "Ciò che non ti tradirà mai è il tuo allenamento", ed è proprio questo il fulcro della storia. Miu, invece, si presenta come una ragazza molto talentuosa, agile e fortissima. Sul primo momento si può pensare che sia puro talento, ma, seguendo la storia, si scopre quanto siano stati duri i suoi allenamenti fin da piccola. E' un personaggio che non fa pesare nulla a nessuno, e proprio per questo Kenichi la vuole proteggere. Due storie diverse ma in un certo senso molto simili. Anche i personaggi secondari hanno la loro importanza nella storia, come per esempio Nijiima. I maestri sono terrificanti, ma grazie a molte scene comiche riescono sempre a farci sorridere, e occupano uno spazio importante nella vita del discepolo. Ciò che trovo molto interessante sono le tecniche che vengono insegnate al giovane, e i combattimenti lasciano davvero il segno. Giustamente, la cura del vestiario e dei luoghi non è eccelsa, proprio per lasciare spazio ai combattimenti e alla storia stessa. Gli antagonisti sanno essere strani e particolari, ognuno con le proprie manie e stile di combattimento. Solo i delinquentelli sono poco curati, a mio avviso per delineare il loro scarso valore.
In conclusione, è una storia che mi ha lasciata piacevolmente colpita. Non è noiosa, poiché vi sono le sfide, ma anche momenti comici e romantici. Lascia dei messaggi positivi? Sicuramente sì!