logo AnimeClick.it

-

Fantastico, semplicemente fantastico, e definirlo shojo è davvero riduttivo!
Certo, la storia d’amore tra i due protagonisti ha la sua importanza, ma è perfettamente inserita in un contesto che è parte integrante delle vicende e non semplice sfondo. Gli intrighi di palazzo e i problemi del regno fanno appassionare alla storia tanto quanto i protagonisti.

La storia è ambientata infatti in uno scenario “favolistico”, dunque potrete rifarvi gli occhi tra paesaggi verdi, castelli e abiti sempre diversi e curati al dettaglio.
Dimenticatevi le ingenue e svampite protagoniste di molti shojo di serie Z, così come le loro controparti maschili ‘superfighe’: Nike è una ragazza con gli attributi ma anche molto dolce e comprensiva, davvero un personaggio femminile ben riuscito. Stesso discorso vale anche per Livi: non fermatevi al primo episodio, che è decisamente più di genere comico, dal secondo si entra nel vivo e si ha un’idea che c’è davvero molto di più di un “bambino-re viziato”. Il loro rapporto cresce piano, all’inizio pensavo avrei trovato fastidiosa la loro differenza di età (e dunque al momento di altezza), ma fortunatamente mi sbagliavo; è impossibile non tifare per questa coppia, vedendo quanto sono affiatati. Ovviamente all’inizio avevo delle riserve: passi l’età, perché vista l’ambientazione “pseudo-medievale” è giustificabile pensare a un matrimonio tra un dodicenne sovrano e una quindicenne (?) principessa, ma ho visto decine di anime in cui protagonisti di dieci anni sembravano molto più grandi del nostro Livius... La scelta di farlo sembrare ancora più piccolo è dunque voluta; se all’inizio può servire a creare gag divertenti e soprattutto a sottolineare la differenza con il suo essere internamente invece già adulto, quando il suo rapporto con Nike evolve, questa scelta lascia un po’ perplessi. Fortunatamente la voce del doppiatore di Livi è adulta e perfetta sul personaggio, e, come dicevo prima, ci si affeziona presto a questa coppia. Nel corso degli episodi i due infatti crescono insieme e i momenti romantici non mancheranno di certo!

A livello di storia quindi c’è un riuscitissimo mix di azione, divertimento e romanticismo che non deluderà.
Niente male poi l’opening, con le immagini che cambiano ogni episodio, anche se ho preferito l’ending, a mio parere più carina. Un discorso a parte meritano invece le musiche dei singoli episodi: già dal secondo è impossibile non innamorarsi di “Tender Rain” e, quando si arriva alla canzone della pioggia (“Ame Okuri”), saranno brividi, e per i più sensibili anche qualche lacrimuccia.
Nonostante siano solo dodici episodi la trama va avanti senza forzature o momenti noiosi, rimarrete sempre con la voglia di vedere cosa succede dopo! Come moltissimi degli anime odierni, “Soredemo Sekai wa Utsukushii” è tratto da un manga ancora in corso, perciò il finale chiude solo un arco narrativo; la storia nel manga procede, eccome se procede!

Termino qui allora con la speranza che prima o poi qualche editore porti in Italia il manga, perché merita davvero.
Voto: 8,5