Recensione
Devilman Crybaby
10.0/10
Recensione di Nicolò Patti
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Dal 73', anno della fine della serializzazione di "Devilman" di Go Nagai, questa è la migliore trasposizione della storia mai trasposta su schermo. Una narrazione matura e cinica, che vuole farti emozionare e mettere in discussione, facendoti riflettere su cosa significa "essere umani".
Chi ha letto il manga sa benissimo che sono state prese delle libertà a livello di sceneggiatura, ma lo spirito è quello del solo ed unico "Devilman" nagaiano, centrando in pieno tutti i punti cardine della storia e aumentando l'aspetto introspettivo di pressoché tutti i protagonisti e comprimari, proponendo per la prima volta il "Vero" finale distopico della serie.
L'animazione minimalista permette alla perfezione di dare quel senso di mutamento interiore dei personaggi, sia fisico e psicologico, in chiave body-horror alla David Cronemberg.
Il comparto tecnico è azzeccato, ottimo il sonoro, le musiche e la recitazione vocale; lode anche alla localizzazione italiana, impeccabile dal punto di vista del doppiaggio: unico neo, il fatto che le voci che si odono per tutta la durata della serie, siano un poco ridondanti, ma ciò non toglie la bravura del team dei cari doppiatori italiani.
Questa decade ci sta offrendo qualità e quantità dal punto di vista dell'animazione del Sol Levante, ma "Devilman Crybaby" è una narrazione che si eleva al di sopra della sua categoria; un "Must to watch" per chiunque.
In inglese si dice "Can't beat a classic" (non si può battere un classico), ma quando una pietra miliare del genere, che ha scioccato e sciocca ancora i lettori a 45 anni di distanza, si ripropone in chiave moderna tramite il media d'animazione, prendendosi anche qualche libertà come detto in precedenza, senza neanche stonare di una minimo, ma anzi trovando nuova forza e vitalità, tocca ammettere che ci si trova davanti ad un capolavoro senza tempo!
Un ringraziamento a Netflix e al team di lavoro che ha messo le mani sul progetto "Devilman Crybaby", e ultimo, ma non certo per importanza, un ringraziamento al maestro Go Nagai per avere dato alla luce questo capolavoro immortale.
Chi ha letto il manga sa benissimo che sono state prese delle libertà a livello di sceneggiatura, ma lo spirito è quello del solo ed unico "Devilman" nagaiano, centrando in pieno tutti i punti cardine della storia e aumentando l'aspetto introspettivo di pressoché tutti i protagonisti e comprimari, proponendo per la prima volta il "Vero" finale distopico della serie.
L'animazione minimalista permette alla perfezione di dare quel senso di mutamento interiore dei personaggi, sia fisico e psicologico, in chiave body-horror alla David Cronemberg.
Il comparto tecnico è azzeccato, ottimo il sonoro, le musiche e la recitazione vocale; lode anche alla localizzazione italiana, impeccabile dal punto di vista del doppiaggio: unico neo, il fatto che le voci che si odono per tutta la durata della serie, siano un poco ridondanti, ma ciò non toglie la bravura del team dei cari doppiatori italiani.
Questa decade ci sta offrendo qualità e quantità dal punto di vista dell'animazione del Sol Levante, ma "Devilman Crybaby" è una narrazione che si eleva al di sopra della sua categoria; un "Must to watch" per chiunque.
In inglese si dice "Can't beat a classic" (non si può battere un classico), ma quando una pietra miliare del genere, che ha scioccato e sciocca ancora i lettori a 45 anni di distanza, si ripropone in chiave moderna tramite il media d'animazione, prendendosi anche qualche libertà come detto in precedenza, senza neanche stonare di una minimo, ma anzi trovando nuova forza e vitalità, tocca ammettere che ci si trova davanti ad un capolavoro senza tempo!
Un ringraziamento a Netflix e al team di lavoro che ha messo le mani sul progetto "Devilman Crybaby", e ultimo, ma non certo per importanza, un ringraziamento al maestro Go Nagai per avere dato alla luce questo capolavoro immortale.