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7.5/10
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Dopo Death Note, i sensei Ohba e Obata non deludono, portando alla serializzazione un'altra serie, a mio parere molto degna di nota.
La storia è di per sé molto semplice, ma quello che colpisce di più è il modo in cui il lettore si trova a riscoprire tutti i retroscena del lavoro da mangaka; pensare a nuove idee in continuazione, la preoccupazione di piacere al pubblico, il cercare di non rimanere indietro con la consegna delle tavole, la ricerca verso uno stile di disegno e di scrittura migliore… Insomma, il lavoro dei due autori non poteva essere raccontato in modo migliore.

La narrazione ha un ritmo tranquillo, né troppo affrettato né troppo lento, e alterna molto bene i momenti di tensione (per quanti ce ne possano essere in un manga sui manga) a quelli divertenti, seri e... normali. Sì, normali, perché ci vengono mostrati molti momenti di vita quotidiana, vengono affrontati diversi modi di vivere, passando per differenti fasce di età, e affrontando ragionamenti che ognuno potrebbe fare, diventando un manga accessibile a tutti. In particolar modo, viene evidenziato molto bene il fatto che, essendo studenti, i due protagonisti devono tener conto di ciò che gli circonda, senza poter tralasciare nulla, considerando in particolar modo lo studio.

Quasi niente è esagerato, entro i limiti di un'opera inventata ovviamente, anche perché ci ritroviamo davanti a una storia semplice, vissuta nella vita di tutti i giorni. L'esagerazione nei confronti dei protagonisti e degli antagonisti c'è, e sempre ci sarà in uno shounen manga, ma rimane comunque confinata entro certi limiti. Non c'è un'evoluzione molto marcata dei personaggi, ma comunque ci sono alcuni elementi caratteriali che cambiano nel corso della storia, in questo caso influenzati molto dalla crescita dei protagonisti, che all'inizio dell'opera frequentano le medie mentre alla fine studiano in università. Le priorità cambiano, a volte radicalmente, altre in modo più leggero, ma l'obiettivo primario rimane sempre lo stesso, senza subire variazioni.

Per quanto riguarda le tecniche di disegno, lo stile è molto simile a quello della celeberrima opera dei sensei, Death Note, anche se è stato riadattato per un manga rivolto ad ogni fascia di età, con quindi molti sfondi chiari, un minor utilizzo di retini e neri e, a detta mia, un miglioramento netto dallo stile utilizzato per la serie precedente. Ogni dettaglio, dal volto del personaggio in primo piano all'interruttore della luce sullo sfondo, è curato con molta dedizione, così come l'aspetto psicologico dei personaggi principali. Forse le storie d'amore che si intrecciano fra i vari archi narrativi non sono descritte molto bene, ma in fondo non è questo il genere dell'opera, quindi non ci si può lamentare di un simile argomento. La cosa che delude di più è, a detta mia, il finale. Nonostante non manchi il lieto fine (e non dirò oltre per evitare spoiler), tipico di un manga del genere, sembra tutto molto affrettato. Il ritmo diventa più incalzante, quasi affannoso, e si distacca un po' da quello che la storia era stata fino a quel momento.

Di sicuro non si merita un 10 ma nemmeno un 5, perché comunque siamo di fronte a una storia che mai nessuno aveva pensato di raccontare. Certo, è molto semplice, non ci sono battaglie epiche o scontri all'ultimo sangue, come ormai si riscontra spesso nei manga più popolari, ma se avete un po' di tempo libero, mentre aspettate l'uscita di un nuovo anime o di un nuovo volume del manga che state seguendo, vi consiglio di dedicargli una lettura.