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8.5/10
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Attraverso i ricordi possiamo ricomporre il mosaico della nostra vita, ogni più piccolo attimo è rappresentato da un tassello, anche il più angosciante, doloroso, triste e brutto ricordo deve essere collocato, non può e non deve essere dimenticato alcun istante della nostra esistenza.

L’assenza di ricordi equivale a una’ esistenza non vissuta, un essere sprovvisto di ricordi e dunque di un passato, può però scrivere la propria vita, poiché esso è privo di qualsiasi legame.

Man mano che avanziamo con l’età, apprendendo, conoscendo, i ricordi più arcaici sbiadiscono, si dissolvono come i colori di un dipinto su cui si è versata dell’acqua ragia. Ma non li cancelliamo e non li perdiamo, restano nel nostro subconscio, a volte riemergono nei sogni, quando il conscio cede il testimone all’inconscio. La nostra mente, dunque, a nostra insaputa seleziona ciò che dobbiamo ricordare, ciò che ci è utili per la vita quotidiana. Oggi, grazie alla tecnologia possiamo immortalare con foto e video quasi ogni istante, momento, azione della nostra vita. Ma quei stessi istanti, momenti e azioni che hanno segnato i nostri primi istanti di vita, che per motivi tecnologici e economici non sono stati immortalati, risiedono nella nostra mente e attualmente è impossibile accedervi. Nella storia narrata attraverso l’opera videoludica Remember Me, dalla software house francese Dontnod con sede a Parigi, uno scienziato di nome Antonie Wells nel lontano 1984, a causa della malattia di sua moglie, inizia a lavorare su un’idea, quella di poter rivivere quei ricordi , di mostrarli alle persone care, soprattutto a coloro affetti da patologie degenerative come alzheimer e fonda l’azienda chiamata Memorize.

Sono trascorsi ormai cento anni da quella intuizione, da quel sogno e da quell’idea, la società del 2084 è profondamente mutata, soprattutto nelle relazioni interpersonali e nella comunicazione.La stessa Parigi a causa si una sanguinosa guerra, che ha scoinvolto l’Europa con l’uso di mombe tremore lanciate sulla capitale francese, riducendola ad un cumulo di macerie. L’architetto giapponese Kaori Sheridan è disignata per la ricostruzione. Il suo concetto è di non abbandonare il sito nel quale sorgeva Parigi, ma di recuperare il possibile, ricostrire il possibile, impiegando elementi architettonici integrandoli in nuove costruzioni. Le macerie restanti, che non possono essere riempiegate e gli edifici meno importanti e troppo danneggiati non vengono rimossi e su di essi l’architetto progetta di elevare la “città sulla città” sorretta da enormi piloni sui quali si erige Neo Parigi, sovrastata da imponenti torri che con Notre Dame e la Torre Eiffel ricostruite si giocano la supremazie del cielo.

L’azienda fondata da Antonie è ora gestita da suo figlio Charles e da sua moglie, che è divenuta leader indiscusso della tecnologia che rende possibile rivedere, rivivere, condividere, scambiare e scaricare i propri ricordi, attraverso un impianto cibernetico chiamato Sensen. Con tale tecnologia la Memorize è andata oltre, permettendo attraverso il Sensen la nascita della realtà aumentata e virtuale. Le insegne, i cartelli, i segnali stradali fisici scompaiono, lasciando spazio a rimpiazzi digitali, che offrono un numero impressionante di informazioni e funzioni, Gli smartphone, smartwatch o qualsiasi altro indossabile è stato rimpiazzato dal Sensen, tutte quelle attività svolte con quei dispositivi li gestiamo con l’ausilio dell’impianto della Memorazie. Il Sensen ha reso la comunicazione audio-visiva immediata, rivoluzionaria, senza alcun limite, visto che c’è la totale assenza di supporti fisici, ma nel contempo ha però portato alla nascita di mercati illegali di contrabbando delle “memorie”, sottratte anche dai ricordi di persone ignare. L’eccessiva riscrittura, modifica della propria memoria ha portato ha sindromi di rigetto e degenerative, capaci di intaccare in maniera irrimediabile la psiche della persona affetta da tale patologia. In questo scenario, che un gruppo di attivisti anti Sensen chiamati errorristi inizia a muoversi nelle strade di Parigi, contro l’uso improprio della tecnologia nata per aiutare le persone affette da patologie come alzheimer. Un particolare membro di questo gruppo, da passato oscuro, dalla reclusione nel nuovo carcere della Bastiglia dipende il futuro del Sensen e il sogno di Antonie Wells. Il nome di questo membro è Nilin, una ragazza di 21 anni. Nilin è l’unica persona in grado di remixare le memorie, ovvero di alterare i ricordi degli altri, alterandone il ricordo che avevano di un evento, intervenendo direttamente nel presente con notevoli ripercussioni.

Remember Me è mosso dall’Unreal Engine 3, utilizza la visuale in terza persona ed è strutturato a livelli a scorrimento orizzontale, verticale e diagonale, un po come i classici titoli di avventura bidimensionale, ma reinterpretati e riadattati per un ambiente tridimensionale. L’esplorazione purtroppo è legata solo a modeste celle e non ci è possibile visitare liberamente Neo Parigi e i suoi quartieri. In più delle volte, l’azione avviane all’interno di vicoli, tetti, interni e spazi aperti nei quali e dai quali ci spostiamo in verticale e in orizzontale, aggrappandoci a un cornicione, a una balaustra, a modanature,a cornici o alle tubature e altro. In questi casi la visuale si posiziona alle spalle della protagonista ad ampio raggio, oppure per perpendicolare ad essa mostrandoci il fondo e amplificando la distanza fra Nilin e il suolo. Nelle aree buie, in automatico Nilin si accuccia camminando a passo lento e felpato, in questi casi per restare in ombra, bisogna evitare di esporsi alla luce, purtroppo non c’è una vera e proprio componente stealth, che si è vista in alcuni trailer e non sempre possiamo intervenire sui riflettori e spegnerli.

Durante il nostro cammino possiamo incappare nelle squadre di polizia che cercano Nilin, oppure nelle persone che a causa della riscrittura sono divenuti delle storti di ghoul, che vivono nei bassifondi di Neo Parigi ammassati fra robot obsoleti e danneggiati. L’unico modo che abbiamo per difenderci e per affrontarli è ricorrendo alla violazione dei loro Sensen e facendo affidamento sulle abilità fisiche di Nilin, che si dimostra sorprendentemente abile nelle arti marziali. Il sistema di combattimento è in stile picchiaduro, dove si devono portare a segno una serie di combinazioni, attraverso i tasti sinistro e destro del mouse. Premendo il tasto tab, si accede al Lab, nel quali si possono salvare una serie di combinazioni da utilizzare, con i diversi rami, con i quali si possono disintegrare le barriere olografiche dei nemici, le corazze tecnologiche, aumentare la forza e la velocità dei nostri attacchi. Nelle fasi di combattimento Nilin può saltare, muoversi verso destra-sinistra, avanti-indietro effettuando anche delle giravolte. Nella modalità remix, ci viene mostrato il ricordo originale e i momenti e gli elementi della scena che possiamo manipolare per alterare il ricordo, è anche possibile in base alla combinazione a alla scelta degli oggetti di scena ottenere diversi esiti di quel medesimo ricordo, prima di avviare il remix utile alla missione.

In Remember Me, sono presenti anche alcuni puzzle e enigmi da risolvere, che si dimostrano essere piuttosto calzanti e piacevoli, che però si trovano in numero troppo esiguo. Gli indizi si trovano celati all’interno dell’ambientazione e del passato di alcuni personaggi principali. Un altro elemento interessante, che però ha anche un ruolo marginale e poco sfruttato, è la violazione del Sensen di nemici e personaggi, come ad esempio L’architetto Kaori Sheridan, responsabile della ricostruzione e rifondazione di Neo Parigi. La violazione del suo Sensen, è stata di una banalità spaventosa, un semplice click, mentre mi sarei aspettato, una complessa violazione, forse con elementi della geometria descrittiva o dell’architettura, visto lo spessore intellettuale della vittima. Oppure per i nemici mi sarei aspettato una violazione un po più d’effetto. Sarebbe stata interessante una violazione dei cittadini di Neo Parigi e dei terminali che si trovano in città, per reperire informazioni e curiosità interessanti volte sia ad approfondire il lore del titolo, ma anche per muoversi in modo alternativo e furtivo in città, specie se ci si trovava al cospetto di un open world.

Ma è nella trama e nella narrazione che questo titolo dall’anima cyberpunk conquista, appassione e soprattutto emoziona, grazie alle vicende famigliari ed affettive della protagonizta e di alcuni personaggi secondari. Il giocatore, insieme a Nilin, si ritrovano a ripercorrere un sentiero che sembra famigliare, ma a cui mancano degli elementi, manca una concretezza. Lei si ritrova persa, senza un passato, con un presente incerto e un futuro inesistente. Ciò che la spinge ad andare avanti è l’inefrenabile desiderio di ritrovare se stessa e la sua famiglia, attraverso il recupero della memoria, sa di essere importante e speciale per qualcuno.

Nel complesso Remeber Me è un titolo piacevole, bello, che fa sognare, non privo di difetti e mancate occasioni, che però evidenzia la bravura di un team giovane, composto anche da veterani in campo videoludico, che hanno avuto numerose difficoltà nel trovare un Publisher a causa del sesso della protagonista e che con mia certezza, hanno comunque dovuto sottostare a dei dettami della Capcom, la quale sfortunatamente ne detiene i diritti e la proprietà intellettuale.

Trovate altre mie recensioni su Steam ( il mio nick è FRANCESCO84Inn ) e sul mio Blog : https://francesco84inn.wordpress.com/