Recensione
The Seven Deadly Sins
7.0/10
Recensione di Look.at_alex
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The Seven Dedly Sins è un manga con i suoi alti e bassi.
Non è un capolavoro, non sarà una di quelle opere che faranno la storia, ma non può neanche considerarsi spazzatura.
Sopravvalutato? Un po' sì, devo ammetterlo, ma non è neanche così male come alcuni dicono.
E' un fantasy molto semplice, a tratti banale, con un'ambientazione medievale molto ben curata.
Ci troviamo nella Britannia dove nacquero le storie dei cavalieri, quelle delle gesta dei grandi re, e infatti sono presenti moltissimi riferimenti alle leggende di quel tempo. L'elemento principale è la magia, non trattata come fulcro del manga, come succede per esempio in Fairy Tail, ma vista come qualcosa che solo pochi possono usare. Certo, poi i personaggi principali hanno tutti dei poteri magici, nessuno escluso, ma si può ben intuire come ciò sia una caratteristica di poche persone, se si considera l'intero regno.
La trama, per me, non si salva. E' intuibile, come più o meno in quasi tutti gli shounen manga, a tratti banale, e soprattutto ha troppi riferimenti a opere esterne, sia manga che non. Basti pensare che la vera storia dei due protagonisti - e qui non sto a parlarne per evitare spoiler - è quasi tale e quale a quella di "Fallen" di Lauren Kate.
Per di più, molte scene non sono trattate nel modo giusto, così come alcuni personaggi. La comicità esce spesso nel momento sbagliato, la tragicità è trattata forse troppo poco superficialmente, rendendo difficile emozionarsi nei momenti clue. Inoltre, quelle storie d'amore che, forse, sarebbe stato meglio tenere in secondo piano, sono quasi diventate il tema principale, cosa che non c'entra assolutamente con il tipo di manga con il quale ci stiamo approcciando.
Dà fastidio l'enorme quantità di coincidenze all'interno del manga stesso: gente che muore, poi resuscita, si reincarna, gente che viene posseduta e la storia che si ripete, in continuazione, ruotando sempre attorno alle stesse figure.
La caratterizzazione dei personaggi e il loro design danno tanti punti in più a questo manga.
Ci sono tanti personaggi, e ognuno di essi vede il suo carattere e i suoi modi di relazionarsi con gli altri evolversi notevolmente. E' molto bello il modo in cui vengono trattati i rapporti, anche se personalmente, vedendo gli ultimi capitoli, credo che questa cosa stia mutando troppo, stravolgendo completamente alcuni personaggi.
C'è varietà, sia nei personaggi, che nei vari "mostri" utilizzati dal sensei Suzuki. Si distinguono chiaramente le razze, che sono quelle tipiche dei fantasy: demoni, fate, giganti, druidi etc.
Come già detto, è trattato molto bene anche il design: ogni personaggio ha il suo stile, diverso da quello delle altre razze, ma incredibilmente simile a quello della razza a cui appartiene. Anche il ceto sociale influisce molto sui personaggi, sia per quanto riguarda il loro aspetto psicologico, che anche quello fisico.
Il disegno può piacere e non piacere.
Il perchè? E' molto dettagliato, troppo, secondo me.
Ci sono tante linee, spesso viene utilizzato il puntinato, si aggiunge una quantità di dettagli indescrivibile a qualsiasi vignetta, tanto che alcune scene sono completamente incomprensibili. Ciononostante si capisce come i disegni siano pensati come se fossero colorati, infatti quelle poche tavole non in bianco e nero sono veramente belle, e le sfumature di colore sono trattate molto bene. Certo, più si va avanti a leggerlo, più ci si abitua, ma a volte queste tavole così cariche fanno passare la voglia di leggere.
Diciamo che chi volesse leggere il manga dopo aver visto l'anime farà molta fatica.
Detto ciò, consiglio la lettura di The Seven Deadly Sins, perchè se preso con leggerezza, può piacere veramente tanto. Lo ribadisco: farà un po' storcere il naso a chi è in cerca di un capolavoro, ma se vi piacciono i fantasy e non sapete devo ficcare il capo, si può tranquillamente seguire la serie senza stare troppo a pensarci sopra.
Non è un capolavoro, non sarà una di quelle opere che faranno la storia, ma non può neanche considerarsi spazzatura.
Sopravvalutato? Un po' sì, devo ammetterlo, ma non è neanche così male come alcuni dicono.
E' un fantasy molto semplice, a tratti banale, con un'ambientazione medievale molto ben curata.
Ci troviamo nella Britannia dove nacquero le storie dei cavalieri, quelle delle gesta dei grandi re, e infatti sono presenti moltissimi riferimenti alle leggende di quel tempo. L'elemento principale è la magia, non trattata come fulcro del manga, come succede per esempio in Fairy Tail, ma vista come qualcosa che solo pochi possono usare. Certo, poi i personaggi principali hanno tutti dei poteri magici, nessuno escluso, ma si può ben intuire come ciò sia una caratteristica di poche persone, se si considera l'intero regno.
La trama, per me, non si salva. E' intuibile, come più o meno in quasi tutti gli shounen manga, a tratti banale, e soprattutto ha troppi riferimenti a opere esterne, sia manga che non. Basti pensare che la vera storia dei due protagonisti - e qui non sto a parlarne per evitare spoiler - è quasi tale e quale a quella di "Fallen" di Lauren Kate.
Per di più, molte scene non sono trattate nel modo giusto, così come alcuni personaggi. La comicità esce spesso nel momento sbagliato, la tragicità è trattata forse troppo poco superficialmente, rendendo difficile emozionarsi nei momenti clue. Inoltre, quelle storie d'amore che, forse, sarebbe stato meglio tenere in secondo piano, sono quasi diventate il tema principale, cosa che non c'entra assolutamente con il tipo di manga con il quale ci stiamo approcciando.
Dà fastidio l'enorme quantità di coincidenze all'interno del manga stesso: gente che muore, poi resuscita, si reincarna, gente che viene posseduta e la storia che si ripete, in continuazione, ruotando sempre attorno alle stesse figure.
La caratterizzazione dei personaggi e il loro design danno tanti punti in più a questo manga.
Ci sono tanti personaggi, e ognuno di essi vede il suo carattere e i suoi modi di relazionarsi con gli altri evolversi notevolmente. E' molto bello il modo in cui vengono trattati i rapporti, anche se personalmente, vedendo gli ultimi capitoli, credo che questa cosa stia mutando troppo, stravolgendo completamente alcuni personaggi.
C'è varietà, sia nei personaggi, che nei vari "mostri" utilizzati dal sensei Suzuki. Si distinguono chiaramente le razze, che sono quelle tipiche dei fantasy: demoni, fate, giganti, druidi etc.
Come già detto, è trattato molto bene anche il design: ogni personaggio ha il suo stile, diverso da quello delle altre razze, ma incredibilmente simile a quello della razza a cui appartiene. Anche il ceto sociale influisce molto sui personaggi, sia per quanto riguarda il loro aspetto psicologico, che anche quello fisico.
Il disegno può piacere e non piacere.
Il perchè? E' molto dettagliato, troppo, secondo me.
Ci sono tante linee, spesso viene utilizzato il puntinato, si aggiunge una quantità di dettagli indescrivibile a qualsiasi vignetta, tanto che alcune scene sono completamente incomprensibili. Ciononostante si capisce come i disegni siano pensati come se fossero colorati, infatti quelle poche tavole non in bianco e nero sono veramente belle, e le sfumature di colore sono trattate molto bene. Certo, più si va avanti a leggerlo, più ci si abitua, ma a volte queste tavole così cariche fanno passare la voglia di leggere.
Diciamo che chi volesse leggere il manga dopo aver visto l'anime farà molta fatica.
Detto ciò, consiglio la lettura di The Seven Deadly Sins, perchè se preso con leggerezza, può piacere veramente tanto. Lo ribadisco: farà un po' storcere il naso a chi è in cerca di un capolavoro, ma se vi piacciono i fantasy e non sapete devo ficcare il capo, si può tranquillamente seguire la serie senza stare troppo a pensarci sopra.