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"Hadashi no Gen" mi ha colpito particolarmente perché non presenta cliché, non ci sono risvolti scontati, difatti sono presenti scene che, seppur “crude”, esprimono a pieno le conseguenze atroci della guerra e, nel caso specifico, della bomba atomica. Il modo in cui viene rappresentata la guerra è “semplice” ma incisivo, forse un tantino troppo violento per la visione di un bambino, ma anche per questo resta cosi impresso nella memoria dello spettatore.

La famiglia di Gen è composta da personaggi maschili ai quali ci si affeziona ad ognuno per un motivo diverso, mentre la madre e la sorella in particolar modo hanno un ruolo più marginale, comunque poco incisivo (per quanto riguarda la prima parte del film). Il mio personaggio preferito è Shinji perché molto “realistico”, e la sua naturalezza lo rende particolarmente amabile. Per quanto riguarda Gen, è un personaggio che rappresenta un tema delicato ossia la crescita “prematura “ di un bambino che si ritrova ad avere responsabilità più grandi di lui a seguito della perdita di un genitore. Ed anche il suo modo di affrontare le varie difficoltà per un bambino è molto realistico.
Le parole del padre mi hanno profondamente colpito, sono ciò che dà la forza a Gen di crescere ed andare avanti, ritrovando la speranza riflessa nei ricordi degli insegnamenti del padre.

<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>

Il finale mi ha un po’ deluso, la parte in cui adottano il bambino che sembra Shinji l’ho trovata un tantino forzata.

<b>Fine della parte contenente spoiler</b>

“Hadashi no Gen” è un’opera che mi sento di consigliare a tutti, senza distinzione alcuna. Di solito c’è il luogo comune di considerare i manga ed in generale le opere cartacee superiori alla controparte filmica/animata, in questo caso mi è difficile pensare ad un fumetto addirittura migliore di questo film. La curiosità è tanta, leggerò presto il manga per confrontarlo e fare le dovute considerazioni.