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Nel nostro mondo ci sono oggetti chiamati "Reliquie". Non oggetti di antiquariato, no: sono strumenti magici, creati da maghi o dagli antichi, oppure oggetti spirituali, magari creatisi dal profondo rancore di chi li possedeva. Per esempio, un sasso che può portare fortuna, bambole con i capelli che crescono di notte, uno specchio che mostra il tuo viso da anziano e molti altri. La maggior parte delle persone pensa che le Reliquie siano fantasie, perchè non si è mai imbattuto in una di loro. Purtroppo, esse sono reali e più comuni di quanto ci si possa immaginare. Se possano portare il bene o il male a chi le possiede, dipende tutto da colui che decide di usarle.

Con questa formula inizia la Light Novel "Tsukumodou Kottouten" (Tsukumodo Antique Shop: We Sell "Mysteriosities"), scritta da Akihiko Ōdō e illustrata da Satoshi Takeshima, composta da sette volumi usciti dal 2006 al 2010. Il genere a cui appartiene è quello del mistero/sovrannaturale.

Come riportato nella scheda, Tokiya Kurusu e Saki Maino, due impiegati part time al Tsukumodo Antique Shop, si trovano in situazioni difficili ogni volta che aiutano il loro capo, Towako Settsu, a prendere in custodia le Reliquie. Perché sembrano perseguitati da questi incidenti ? E quale destino attende la ragazza che non sorride mai ed il ragazzo dall'aspetto cadaverico?

Ogni volume è diviso in quattro capitoli, ognuno dei quali è generalmente dedicato ad una storia, con una Reliquia come protagonista. Da questo punto di vista quindi, essendo le storie parzialmente (ma non veramente) scollegate le une dalle altre, la serie può essere apprezzata anche leggendone solo una parte, o un capitolo ogni tanto.

L'autore è bravissimo a tessere la tela delle varie storie, disseminando di indizi la narrazione senza che però sia possibile capire in anticipo chi sia il “colpevole” dei vari fatti raccontati. Tutto ciò che c'è da sapere è sotto il nostro naso, ma nonostante questo si resta quasi sempre sorpresi alla fine, quando tutto viene svelato. A rendere così particolare il racconto, contribuisce molto la scelta dell'autore di passare frequentemente dal punto di vista, in prima persona, del protagonista Tokiya, a quello di altri, che siano antagonisti o altre persone: in questo modo i vari personaggi ci possono, esempio, far involontariamente credere di avere un ruolo che poi magari non hanno, creando una cortina di fumo sulla vicenda che si dipana solo alla fine. A quel punto, rileggendo appare tutto chiaro, con l'intento sorpresa e soddisfazione del lettore pienamente riuscito. Oltre a questo, potendo conoscere i loro pensieri, si arriva a capire meglio molti antagonisti, che spesso non sono contorti o i tipici cattivi che possiamo trovare in altre storie: molto di loro sono persone normalissime, che cercano la felicità, a volte anche solo quella altrui.

Le reliquie poi sono oggetti normali, all'apparenza, ma dai poteri decisamente particolari. Incontrarle e usarle spesso non porta a niente di buono a chi le usa, e in questo l'autore non risparmia nulla ai suoi personaggi, con alcuni che finiscono per perdere tutto, senza possibilità di redenzione, anche chi tra loro era armato dalle migliori intenzioni. A volte, l'autore sceglie poi un finale diverso da cosa ci si potrebbe aspettare nei vari “luoghi comuni” usati nelle storie, differenziandosi non poco ma sempre con motivazioni e spiegazioni solide, permettendoci di riflettere sulla vicenda da punti di vista inconsueti.

Nei primi cinque volumi, inoltre, il quarto capitolo è sempre dedicato ad una storia più leggera, sempre con Reliquie presenti, aventi come protagonisti Tokiya e Saki. Anche qui si passa frequentemente dal punto di vista di Tokiya a quello di Saki e questo è essenziale per capire i sentimenti di entrambi e per affezionarsi a loro. Il loro legame, fondamentale per la storia, è dolce, buffo, realistico e acquista ancora più valore nel volume finale, che tira le fila di tutte le storie e chiude la vicenda.

In particolare è Saki a godere maggiormente di questi capitoli: essendo una ragazza estremamente introversa ed inespressiva (a ragione, a causa di ciò che è accaduto nel suo passato), ci si potrebbe facilmente non affezionare a lei o anche ritenerla un mero plot device. Invece, grazie anche alle parti in prima persona, conosciamo bene la sua personalità, i suoi sentimenti e desideri, i piccoli momenti di felicità e la sua difficoltà e timidezza nell'esprimerli. Lei, insieme a Tokiya, sono il perno della serie e poche volte ho trovato una coppia per la quale ho tifato come la loro.

Ritengo inoltre il finale, che si dipana per tutto il settimo volume, davvero azzeccato e con una conclusione soddisfacente, che lega insieme tutte le storie dei primi volumi in maniera brillante, con plot twist e scene intense, ricolme dei veri sentimenti dei protagonisti.

Per le illustrazioni, il disegnatore è stato molto abile a catturare l'atmosfera spesso tetra e misteriosa che circonda le Reliquie e le vicende che le vedono coinvolte. Sinceramente, mi sono trovato spesso a osservare queste illustrazioni per qualche tempo come difficilmente ho fatto per altre serie.

Ripensando indietro ai vari volumi, alle varie storie, al legame tra Saki e Tokiya, alle parti buffe e a quelle serie, sinceramente faccio fatica a trovare difetti alla serie, anzi non ne trovo proprio. Per questo ho deciso di dare 10. Consiglierei questa serie a chiunque, perchè davvero, anche chi potrebbe dubitare del suo valore, pensando che “tanto è una light novel, non hanno valore” potrebbe rimanere sorpreso dalla qualità con cui è scritta, dai bellissimi misteri di cui si compone, dei personaggi memorabili di cui è popolata. Davvero una delle migliori opere che io abbia incontrato.