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4.5/10
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"Ai yori Aoshi" è un anime del 2002, prodotto dallo studio J.C.Staff ("Bakuman", "Food Wars"), e adattato dall'omonimo Manga di Kou Fumizuki. Innanzitutto c'è da dire che 24 episodi sono fin troppi per una serie come questa, ne erano sufficienti la metà. Cio è dovuto al fatto che, fondamentalmente, la serie è la rappresentazione metaforica del nulla, un insulto all'intelligenza umana.

Partiamo dal principio, Aoi (la "protagonista femminile") prova un amore ingiustificato nei confronti di Kaoru (protagonista maschile). Lo definisco ingiustificato, perché reputo assurdo innamorarsi di una persona, rimembrarla ed idealizzarla ogni giorno, solo perché ti ha allacciato una scarpa. Rendiamoci conto: Aoi ama e sogna di rivedere per 18 anni un ragazzo che le ha soltanto allacciato una scarpa, suona ridicolo solo a me? Il difetto più grande dell'anime non sta tanto nella caratterizzazione dei personaggi (mediocre), o nel comparto grafico (pessimo), ma proprio nella mancanza di logica: molte opere si basano sul nonsense, magari per aiutare lo spettatore a spegnere il cervello dopo una giornata stressante. Ma l'intento dell'autore in questo caso è un altro: parlare di una storia d'amore difficile ma commovente, alla Romeo e Giulietta. E per questo trovo patetico l'affetto smisurato che la ragazza prova per Kaoru. Un altro errore logico banale: i due ragazzi non si vedono da 18 anni, è plausibile che non si riconoscano. Però, oltre ad essere identici a loro stessi da bambini, Kaoru non riconosce Aoi neanche se la donzella indossa lo stesso Kimono di un tempo (lo spiega il protagonista stesso che è molto raro vedere una ragazza con un kimono a Tokyo, eppure non la riconosce). Anche quando ella gli mostra la foto di loro due da piccoli, il ragazzo ci mette un po' a capire che, quello nell'immagine, è egli stesso qualche anno prima. I personaggi, in questo anime, non sono neppure in grado di riconoscere il proprio corpo, figuriamoci articolare discorsi complessi sulla famiglia e sull'amore. Infatti, sebbene l'incipit fosse interessante, l'opera viene rovinata da dei dialoghi, nei quali principalmente si sente Aoi che dice con voce tremolante:"Kaoru-Sama". Capite bene che l'anime ha fallito brutalmente anche nel trasmettere un messaggio allo spettatore, che in 24 episodi si annoia e basta. Un vero e proprio fallimento disastroso di sceneggiatura.

Ma se pensate di godervi almeno dei buoni disegni, vi sbagliate! Comprendo che un anime del 2002 non possa avere certamente la qualità di uno del 2019, ma almeno i personaggi che camminano si potevano animare meglio! Anzi l'unico momento divertente dell'opera è proprio questa camminata legnosa, fatta probabilmente da sbronzi, altrimenti non si spiega.
Ad ogni modo la colonna sonora è discreta, e la caratterizzazione dei personaggi, seppur mediocre e priva di sviluppo, ha un incipit interessante.

Giudizio definitivo
Trama: 4.5
Personaggi: 5.5
Apparato tecnico: 2
Tematiche: 5
Colonna sonora: 7
Voto complessivo: 4.8 (approssimato per difetto).

In conclusione un anime che sconsiglio a chiunque, può essere apprezzato solo da persone facilmente emozionabili.