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La critica che spesso viene mossa a "Detective Conan" è che gli episodi che mandano avanti la trama siano troppo pochi e che pertanto risulti noiosa e tediosa l'attesa di vederne di nuovi. Senza però rendersi conto della potenzialità degli altri episodi, che, per quanto siano solo filler, sono appassionanti quasi allo stesso modo.

In quaranta episodi (che formano circa una stagione) solitamente quindici sono della trama, il resto sono filler di casi autoconclusivi. È divertente fra l'altro notare dai dialoghi che in 200 episodi in realtà non passa neanche un mese.
Seguire questa serie significa avere ogni settimana un nuovo caso da vedere, che è sempre in genere molto stimolante. In "Detective Conan", essendo un anime investigativo, questa struttura narrativa con una buona parte degli episodi autoconclusivi funziona. In ogni episodio devi capire come il criminale ha commesso l'omicidio, dove ha nascosto l'arma del delitto e come smontargli l'alibi, il motivo per cui l'assassino ha commesso l'omicidio. Inoltre vedi quali espedienti usa Conan per restringere la cerchia dei sospettati. Tutto questo è diverso in ogni puntata.

Moltissimi episodi poi mostrano delle località giapponesi, fra musei e luoghi turistici, cambiando di fatto sempre ambientazioni e scenari. È una serie che ha sempre un sacco di curiosità: per esempio, così su due piedi, l'episodio in cui Conan spiega come orientarsi in un bosco, o quando descrive alcune varietà di specie animali, oppure quando spiega perché il camice di un chirurgo ha quel determinato colore, o in un episodio in cui mostra cosa fare e non fare in un primo soccorso.
Certo, qualche episodio non proprio brillantissimo c'è, ma la maggior parte sono molto stimolanti, pieni di curiosità e approfondimenti sulla cultura e località giapponesi.

Un'altra critica che viene mossa è se le curiosità siano effettivamente veritiere, ignorando però che dietro alla produzione c'è sempre una figura professionale che si occupa di documentazione e di ricerca, quindi tutte le cose che vengono spiegate e le varie curiosità sono vere. In un episodio fra l'altro tra i vari sospettati c'era un mangaka di gialli, lì si faceva riferimento a tutta la documentazione che serve all'artista per creare una storia verosimile, come per esempio il funzionamento delle armi, del luminol (per rilevare il sangue), curiosità e così via. Poi coloro che si devono occupare di disegnare gli sfondi e fondali vanno effettivamente nei luoghi turistici/musei/ecc. per poi disegnarli nell'anime (i titoli di coda dei film fanno sempre vedere le foto scattate e utilizzate come riferimento per la realizzazione).

L'ennesima critica nota come i casi di omicidi diventino alla lunga ripetitivi, visto che c'è sempre un morto di turno e l'assassino da trovare: tralasciando la varietà che c'è negli omicidi stessi, che non li rendono mai banali o uguali agli altri, comunque in realtà la varietà c'è, nel senso che spesso si spazia anche con casi di rapimento, di ostaggi, di furti, di inseguimenti e così via. Sono stati rapiti più di una volta Ran, Ai, Ayumi, Mitsuhiko, Conan stesso, Takagi e così via. Oppure c'è Conan che trova degli indizi lasciati da gente rapita e quindi la cerca. Ci sono casi di furti, basta pensare a Ladro Kid, ma ci sono anche furti in banche e in case. Poi ci sono gli indovinelli del dottor Agasa. Insomma, non è vero che ci sono solo casi di omicidi.

Non è strano che Conan si trovi sempre in mezzo a omicidi, guarda caso?
È un investigativo, quindi non è strano che Conan si ritrovi spesso in mezzo a un delitto o a un crimine. Poi, va beh, nella serie stessa i vari ispettori ironizzano sul fatto che Goro e Conan siano sempre sulla scena del crimine, e che portino sfortuna. Ma, essendo un anime, con episodi autoconclusivi, alla fine si giustifica da solo.

"Detective Conan" risulta sempre molto stimolante, per un giapponese magari anche di più, in quanto riesce a capire meglio tutti i vari giochetti con i kanji, katakana e così via. Quindi, per quanto gli episodi di casi che non mandano avanti la trama possano sembrare inutili, sono in realtà interessanti per tutte le curiosità e riferimenti che hanno, e intriganti per il caso stesso. È bello per esempio vedere l'ingegnosità dell'assassino: in un episodio, per dire, una professoressa di scienze sfrutta una legge di fisica per commettere un omicidio. Appunto, oltre alla curiosità c'è anche l'ingegno.