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8.5/10
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Poison city è un manga di forte critica sociale del maestro Tsutsui, nello specifico si tratta il tema della censura, l'autore va a creare una società distopica che non è troppo lontana (sicuramente molto estremizzata) da ciò che potrebbe accadere in Giappone (come sottolineato da Tsutsui in una recente intervista).
In quest'opera il protagonista è un mangaka che sta per pubblicare la sua prima vera serie (Dark Walker) su una rivista Giapponese per ragazzi, il suo lavoro però non viene visto di buon occhio dalle alte cariche Giapponesi che hanno il compito di amministrare le pubblicazioni e per tanto sarà continua la lotta tra il diritto alla libertà d'espressione del mangaka e gli obblighi di censura imposti dal governo.

La cosa che più mi ha colpito di quest'opera è il parallelismo che l'autore effettua tra le vicende del protagonista nel manga Poison City e le vicende del protagonista del manga Dark Walker, una sorta di legame metaforico tra il manga ed il manga nel manga.

L'opera inoltre è molto realistica e attuale(anche leggermente autobiografica), sia per gli argomenti trattati sia per l'innumerevole quantità di citazioni della cultura Giapponese e non solo, vi sono riportati e spiegati inoltre anche fatti realmente accaduti (come l'introduzione del Comics Code Authority) in modo da inserire al meglio il susseguirsi delle vicende nel presente del Giappone.
Sicuramente è un seinen che fa riflettere molto e che io consiglio vivamente a coloro che sono nell'ambiente dei manga da qualche tempo.

Uniche pecche sono forse i disegni un pò altalenanti (si passa da una fattura ottima e molto particolareggiata ad alcune vignette disegnate in modo molto sbrigativo) e la poca caratterizzazione dei personaggi, ma alla fine è un'opera in due volumi e sicuramente non era nelle intenzioni di Tsutsui concentrarsi sulle vite dei protagonisti, sicuramente la cosa fondamentale è il tema trattato.