Recensione
The Promised Neverland
8.5/10
Un seinen che inizia con una tale spensieratezza che rilassa l'anima, ma basta una piccola falla per far crollare il castello di carte... così già al primo episodio la verità mi lascia spiazzato. La particolarità di quest'anime è l'ambientazione: un futuro distopico molto interessante, che equipara umani ad animali da macello, come un bel manzo di kobe. Da contorno c'è la disperazione e il grande coraggio dei protagonisti, che non demordono nonostante l'incertezza e il dubbio, ma non vorrei dire troppo, perché è una serie che va gustata lentamente.
Mi è piaciuta perché il ritmo è ben studiato, i dettagli ben curati e non viene lasciato nulla al caso. La serie si svela lentamente, lasciando lo spettatore sempre più curioso ad ogni piccola rivelazione. La suspense in certe scene è palpabile, l'ansia per i protagonisti altrettanta. Ammetto che ho temuto che all'inizio potesse prendere una strada narrativa sbagliata, ma alla fine mi sono ricreduto e sono soddisfatto anche del finale di stagione. Il più grande difetto, se tale si può chiamare, è l'insopportabile carattere della protagonista principale. Inoltre avrei sperato che la "mamma" fosse un po' più previdente e perspicace.
Tecnicamente mi è piaciuto, insomma, i disegni non eccellono, lo stile lo trovo abbastanza anonimo, ma le atmosfere sono quasi perfette per la storia, e sono rimasto stupito dalla fluidità delle scene più frenetiche. Inoltre è anche grazie alla regia che la serie offre alti picchi di suspense in determinate scene. Le musiche, in particolare la opening, mi sono piaciute. Un contributo fondamentale sono state proprio le voci dei personaggi a rendere tanto credibile la situazione, un aspetto che tende ad essere sottovalutato, ma le voci dei bambini e della cara madre hanno dato quel tocco inquietante che ci voleva.
Se vi piacciono i futuri distopici, questa è la storia di una strategica fuga per la libertà in un mondo avvolto dal mistero, che ormai non è più casa nostra. Non è un capolavoro seinen, ma è sulla strada per esserlo.
Mi è piaciuta perché il ritmo è ben studiato, i dettagli ben curati e non viene lasciato nulla al caso. La serie si svela lentamente, lasciando lo spettatore sempre più curioso ad ogni piccola rivelazione. La suspense in certe scene è palpabile, l'ansia per i protagonisti altrettanta. Ammetto che ho temuto che all'inizio potesse prendere una strada narrativa sbagliata, ma alla fine mi sono ricreduto e sono soddisfatto anche del finale di stagione. Il più grande difetto, se tale si può chiamare, è l'insopportabile carattere della protagonista principale. Inoltre avrei sperato che la "mamma" fosse un po' più previdente e perspicace.
Tecnicamente mi è piaciuto, insomma, i disegni non eccellono, lo stile lo trovo abbastanza anonimo, ma le atmosfere sono quasi perfette per la storia, e sono rimasto stupito dalla fluidità delle scene più frenetiche. Inoltre è anche grazie alla regia che la serie offre alti picchi di suspense in determinate scene. Le musiche, in particolare la opening, mi sono piaciute. Un contributo fondamentale sono state proprio le voci dei personaggi a rendere tanto credibile la situazione, un aspetto che tende ad essere sottovalutato, ma le voci dei bambini e della cara madre hanno dato quel tocco inquietante che ci voleva.
Se vi piacciono i futuri distopici, questa è la storia di una strategica fuga per la libertà in un mondo avvolto dal mistero, che ormai non è più casa nostra. Non è un capolavoro seinen, ma è sulla strada per esserlo.